AZIENDALI
Comunicato Stampa

Un'amicizia coreana tra i campi di Lusia

21/06/13

I ricercatori del Krei tornano all'azienda di Cecilia Barison

LUSIA (RO) – Non potevano lasciare l’Italia senza fare una puntatina da Cecilia Barison, titolare dell’azienda orticola di Lusia, certificata Punto Campagna amica di Coldiretti, che ha dato il via ad uno studio comparato tra imprenditoria femminile agricola italiana e coreana. La collaborazione era sfociata, lo scorso anno, in un simposio internazionale a Seoul, dove Cecilia Barison era stata relatrice.
Così stamattina (20 giugno), immersi in un caldo torrido da afflosciarsi fra la polvere degli stradoni di campagna, un’instancabile delegazione di studiosi coreani del Krei (Korea rural economic institute, ente pubblico di ricerca agraria della Corea del sud), guidata dalla dottoressa Eun-Mee Jeong, è tornata nella capitale degli orti, con provenienza dal modenese.
“La prima volta che ho visto questa azienda – ha detto la ricercatrice Jeong – ho pensato che era molto simile alla media delle aziende agricole coreane. Ho trovato interessante la divisione dei ruoli, tra uomini più dediti alla produzione e donne, che si sono specializzate nella vendita diretta e nella trasformazione dei propri prodotti. Anche in Corea è un momento difficile, ma credo che le donne potranno dare un’impronta importante nella nostra agricoltura. Credo anche che la coesione della famiglia rurale si traduce in una società più forte e più coesa. Lusia ne è un esempio”.
A sancire un’amicizia tra terre lontane, nata – è il caso di dire – proprio dalla terra, l’amministrazione comunale di Lusia ha presenziato all’incontro col sindaco, Luca Prando, l’assessore all’Agricoltura, Sergio Vignaga e l’assessore alle Pari opportunità Lorella Battistella. In segno di sensibilità alle attività produttive della vecchia Bcc Lusia, ora incorporata in Bancadria, c’era il presidente Giovanni Vianello.
La delegazione coreana, composta di tre esperti ed il traduttore, ha visitato il “quartier generale” della famiglia Barison, cioè l’enorme serra computerizzata per la coltivazione dei pomodori microirrigati, ma dove è l’uomo che passa a raccogliere manualmente i frutti; i campi di sedano e di cavoli cappucci, le distese di insalata di Lusia Igp coperte dalle reti antigrandine, il comparto orticole per la vendita diretta (di tutto di più, ma in quantità ridotte, da raccogliere fresche tutti i giorni per il mercato di Campagna amica), gli impianti di irrigazione e concimazione a manichetta guidati dall’elettronica. Tanto progresso, ma con una grande famiglia, composta di più generazioni, che ci mettono il cuore.
Cecilia Barison ha accompagnato gli ospiti nel suo ufficio aziendale, dove sono esposti i prodotti aziendali ed una raccolta di documenti e fotografie sulla storia agricola del Polesine: Un’azienda – ha detto – deve anche conservare la storia e le tradizioni per poterle trasmettere: il mio sogno è un’intera biblioteca di libri sul mio territorio”.
Infine, prima di partire per l’aeroporto di Venezia, coreani e lusiani si sono intrattenuti con un ricco pranzo, rigorosamente cucinato da nonna Teresa coi prodotti aziendali.



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