TURISMO
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Un angolo di paradiso

10/12/08

Natura, storia, paesaggio. L'escursione sull'ultimo promontorio del Lazio. tra Gianola e Monte di Scauri, offre incredibili sorprese.

Istituire un'area protetta è il punto di arrivo di un processo che vede riconosciuta la necessità di preservare ai posteri un sito naturalistico di rara bellezza e di precipuo valore. Nella fattispecie l'area di Gianola e Monte di Scauri, ultimo promontorio meridionale del Lazio, già dal 1987 ha tale caratteristica e successivamente con la legge Regionale n.21 del 6.2.2003 è entrata a far parte del Parco regionale "Riviera di Ulisse" che comprende anche il Parco regionale urbano di Monte Orlando e il Monumento naturale Promontorio Villa di Tiberio e Costa Torre Capovento-Punta Cetarola, con una superficie complessiva di 434 ettari (80 di area marina).

E' sorprendente, infatti, come lasciato il Litorale di Formia ci si possa imbattere in un condensato d'attrattiva così esplosivo: dall'aspetto naturalistico a quello storico, da quello paesaggistico a quello climatico. La struttura di base del promontorio ha rilievi calcarei mesozoici tipica dei Monti aurunci e le rocce che affiorano dall'acqua sono di origine sedimentaria con aspetto corroso. Ricca, invece, è la flora con una variegata presenza di specie vegetali: predominante è la macchia mediterranea, con specie arborea prevalente la quercia da sughero e il leccio.

Per quanto riguarda il sottobosco troviamo l'erica, il corbezzolo e il caprifoglio, oltre al carrubo, al pino d'aleppo e al finocchio di mare sulle rupi a mare. Troviamo anche splendide fioriture di ciclamini, giaggioli ed orchidee spontanee.

Grazie alla strategica posizione geografica l'avifauna migratoria è dominante: aironi, anatre, trampolieri sono presenti nel periodo migratorio assieme agli uccelli marini come il cormorano ed il gabbiano comune ed il reale. Nella macchia interna si possono trovare la cinciallegra, il torcicollo, l'allocco, la capinera, l'upupa oltre a fringuelli, passeri e zigoli. Presente anche la tartaruga, la volpe, la donnola, il riccio e roditori in genere.

In tale contesto naturalistico, notevoli sono i riferimenti storici: troviamo, infatti, i resti di una villa d'epoca repubblicana attribuita a Marco Emilio Sauro, che ingloba una cinta megalitica, poi un'altra villa del I sec. A.C. attribuita ad un ricco formiano detto Mamurra, che disponeva di un ninfeo a pianta ottogonale detto "Tempio di Giano", che grazie alla sua fonte alimentava i bacini, le fontane e le terme della domus, ed infine i ruderi di alcune torri di avvistamento, come quella di Scauri (Torre quadrata o dei Cavallari) e del Fico.

Un gioiello è la spiaggia dei sassolini, riparata tra Monte d'oro e Monte di Scauri, dove il colore dell'acqua predominante è il verde con le sue innumerevoli sfumature. In prossimità troviamo la Grotta azzurra, il cui nome deriva proprio dal colore riflesso sulle sue pareti. Se a tutto questo aggiungiamo un clima mite ed una vista che spazia nell'impareggiabile Golfo di Gaeta, il miracolo è completo.



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