Un libro per ragazzi di A.Maltoni nelle Edizioni dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI EDIZIONI), dirette da Roberto Pasanisi
Alessandra Maltoni, "La punta dei libri un paese sul mare", Edizioni dell'Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI EDIZIONI) è un bellissimo libro rivolto ai ragazzi e agli adolescenti: fantasie, avventura, pedagogia, bellezza in una Mischung affascinante per i giovani
Alessandra Maltoni vive a Ravenna, dove è nata nel 1968, e svolge la professione di ingegnere.
Scrittrice versatile e innovativa per i temi affrontati, i lettori a quali si rivolge, lo stile etico e pedagogico dei suoi racconti.
Quest’ultima sua raccolta – vincitrice del Premio Internazionale “Nuove Lettere” (edizione 2010) ha per tema l’attenzione per la natura, che, come scrive Gianluca Faiella nella Prefazione, «[…] non può essere un raccoglitore dei nostri avanzi […]», ma lo spazio armonioso, avventuroso, misterioso, sentimentale a cui ognuno deve tendere per una vita che non sia solo «[…] il rimpianto di non aver goduto la naturalità e il suo alito d’innocenza che un tempo ci sfiorava».
L’autrice ha già pubblicato, recentemente, Da Ravenna…racconti tra i numeri, Empoli, Ibiskos Editrice Risolo, 2007; Domande tra porto e mare, Firenze, MEF, 2009; in precedenza, Tracce di riflessione nell’ombra poetica, Libroitaliano; nel 2006 Patchwork poetico, per la casa editrice Nuovi Poeti; e ha preso parte all’antologia di poesia La parola e i suoi approdi, Arezzo, Helicon. Alcune sue poesie sono state tradotte in Spagnolo e in Inglese.
Nel 2010 ha vinto il Premio di narrativa per l'infanzia “Toscana in poesia” a Viareggio e il Premio nazionale "Il Delfino" a Marina di Pisa.
L’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (www.istitalianodicultura.org; ici@istitalianodicultura.org), in collaborazione con la rivista internazionale di poesia e letteratura “Nuove Lettere” (da esso edita), pubblica cinque collane editoriali: due di poesia (entrambe dirette da Roberto Pasanisi: una intitolata Lo specchio oscuro, l’altra — di plaquette — intitolata Nugae), due di narrativa (una già diretta da Giorgio Saviane ed intitolata La bellezza; l’altra — di plaquette — diretta da Roberto Pasanisi ed intitolata Gli angeli) ed una di saggistica letteraria (già diretta da Franco Fortini ed intitolata Lettere Italiane).
Il Comitato di lettura delle Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni) è costituito da Constantin Frosin (Lingua e letteratura francese, Università “Danubius”, Galaţi; scrittore), Antonio Illiano (Lingua e letteratura italiana, University of North Carolina at Chapel Hill), Roberto Pasanisi (direttore, Istituto Italiano di Cultura di Napoli; scrittore), Mario Susko (Letteratura americana, State University of New York, Nassau; scrittore), Násos Vaghenás (Teoria e critica letteraria, Università di Atene; scrittore) e Nguyen Van Hoan (Letteratura italiana e Letteratura vietnamita, Università di Hanoi).
Prefazione
Rosa con i suoi adorati nipotini Carlo ed Aldo ci accompagnano lungo le strade che conducono da Ravenna a Punta Marina attraverso luoghi oggi, spesso, dimenticati nella corsa che ogni giorno compiamo verso gli uffici dove il nostro desiderio di ritornare all’età dell’ amata spensieratezza giovanile si consuma sotto il peso di cumuli di carta, sui quali non riusciamo a scrivere che il rimpianto di non aver goduto la naturalità e il suo alito d’innocenza che un tempo ci sfiorava. Zia Rosa invita il lettore a recuperare qualche ora della sua vita da dedicare al viaggio attraverso quei luoghi che profumano intensamente di sogno… E con lei scopriamo attraverso le vie di Punta Marina i due bambini, eccitati alla sola idea di girare intorno al lago Max, paradiso che il paesino regala a cittadini e turisti.
Come non amare Carlo! ovvero Car, così lo chiama il fratellino: una continua fucina di curiosità, domande e desideri rivolti alla cara zia; con il suo ingenuo chiedersi cosa sia un canale di scolo, come si svolga il concorso di Miss Punta Marina, o quali siano le attività svolte dalla proloco del paese ci insegna ad un tempo il piacere della scoperta, strumento di crescita personale e fonte di conoscenza: essenza e evoluzione nel mondo.
«Socrate è il più saggio degli uomini perché sa di non sapere…» sentenziava l’oracolo di Apollo a chiunque gli chiedesse il segreto della ‘saggezza’.
La vita di Carlo è, nella sua esperienza di crescita, legata strettamente a quella del fratellino Aldo: Missile, come lo hanno soprannominato gli amici per la velocità con cui corre da un posto all’altro. Aldo, nella sua purezza di fanciullo che si appresta a conoscere il mondo, non riesce ancora a pronunciare la lettera erre, e non se ne dà pena: attratto ed incuriosito dal mondo che lo circonda e volutamente non interessato alla vanità del linguaggio, come se fosse per lui più importante scoprire ciò che lo circonda. Aldo si fa chiamare Supernova – ma non sa cosa significa –, e come una stella al suo massimo splendore, sogna di esser una luce per tutte le persone a cui vuole bene.
I tre passeggiano in bicicletta ed a piedi e scoprono strade di cui anche le mappe si sono dimenticate, guardano le persone sedute al bar, che nessuno nota, e anche loro stesse sembrano non accorgersi di esserci; gioiscono per le magliette della squadra di calcio locale anche se nessuno le conosce, e si entusiasmano per le carte da gioco mostrate da un fantomatico giocatore.
E poi, di nuovo in strada verso il mare.
Sembra poco, ma in realtà per i tre girovaghi quel breve viaggio è occasione continua di semplici – ma proprio per questo – irrinunciabili momenti di spensieratezza. «In fondo divertirsi non è faticoso, basta semplicemente desiderarlo» ci dice Zia Rosa.
L’allegria della comitiva è contagiosa tanto da travolgere Muzio, amico di vecchia data che all’improvviso compare sulla scena con i suoi due figli.
Muzio ci rivela come anche un adulto possa esser mosso dalla stessa ingenua – ma non per questo biasimabile – voglia, proprio dei bambini, di scoprire e conoscere. Muzio, in fondo, è la manifestazione in chiave matura della purezza d’animo di Carlo ed Aldo; una purezza che non appartiene esclusivamente ai bambini, ma può vivere anche nell’animo di un uomo adulto, purché disposto a meravigliarsi dinanzi al baluginio delle luci del tramonto, nell’acqua di un tranquillo lago.
Muzio si incuriosisce ed incuriosisce anche i bambini, ancora incapaci di comprendere l’importanza di certe buone abitudini dinanzi ad un edificio comunale costruito con criteri ispirati alla bioedilizia: sfruttamento limitato delle fonti non rinnovabili, utilizzo di materiali non nocivi, risparmio energetico; in poche parole rispetto per l’ambiente. Anche questo succede a Punta Marina dove la mano dell’uomo, pur non rinunciando al continuo progresso, mantiene intatto l’ecosistema: lo sviluppo perché sia progresso deve svolgersi in armonia con la natura; il progresso dell’uomo reca con sé – come condizione imprescindibile per la conservazione della vita – il rispetto per la natura; senza il quale l’ambiente soffre e con esso soffre anche l’uomo.
La natura che ci circonda non può essere un raccoglitore dei nostri avanzi: questo i nostri protagonisti lo sanno. Rosa non perde occasione per informare Muzio ed i bimbi dell’iniziativa denominata «Riciclonda: la tua vasca da bagno galleggia?», organizzata dal circolo velico del paese: una regata tra imbarcazioni costruite con materiale riciclato di derivazione domestica, urbana ed industriale.
Anche questa è un’occasione da vivere spensieratamente con l’unico scopo di divertirsi senza recare danno a ciò che ci circonda e senza preoccuparsi di ricercare forme di presunti ed altisonanti piaceri mondani, che di solito hanno una grande forza evocativa ma scarso valore.
«C’è chi il piacere e il divertimento riesce a costruirlo senza fronzoli ed è invisibile agli occhi della maggioranza», ci dice ancora zia Rosa, che ormai è diventata la guida verso un mondo alieno dalla frenesia delle moderne città affumicate ed ingrigite dal tempo.
Ora Punta Marina è il regno della biodiversità in cui è ancora possibile scorgere imbarcazioni ricavate da vasche da bagno, edifici costruiti senza abbattere alberi e pannelli fotovoltaici che permettono all’uomo di godere in pieno della luce naturale solare, anziché ricorrere a quella coltre informe e maleodorante che chiamiamo petrolio.
È il paese dei vecchi bar, delle gelaterie artigianali e dei ristoranti dove è ancora possibile gustare pesce appena pescato nel lago.
È il paese dove le persone ancora si ritrovano in spiaggia non solo per tuffarsi nell’incantevole mare, ma anche per leggere libri più o meno famosi.
Punta Marina: il paese del divertimento, il paese del rispetto, il paese dei libri.
La punta dei libri, un paese sul mare…
Gianluca Faiella
Istituto Italiano di Cultura di Napoli
I C I
via Bernardo Cavallino, 89 (“la Cittadella”); 80131 Napoli (Italia) -
tel. 081 / 546 16 62 - fax 081 / 220 30 22 - tel. mobile 339 / 285 82 43 -
URL www.istitalianodicultura.org - posta elettronica ici@istitalianodicultura.org
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere