TURISMO
Comunicato Stampa

Un nuovo modo di vivere la vacanza alla riscoperta del Ceresio

07/08/20

Il Piccolo Mondo Antico della Valsolda tra gli itinerari glamour dell'estate Ma il vero must è la bici: il Ceresio propone infatti una ciclabile che collega Porlezza a Menaggio

Con il suo lago color smeraldo, i chilometri di piste ciclabili, le montagne rocciose, patrimonio indiscusso per chi ama arrampicarsi, gli itinerari in quota, le sue spiagge con le acque cristalline, i percorsi sacri, l'ultimo la Via Francisca del Lucomagno, il Lago Ceresio offre un magnifico paesaggio per trascorrere una vacanza en plein air. Un piccolo mondo antico, come raccontò Antonio Fogazzaro nel suo romanzo, un mondo slow, immerso nel verde, dove scoprire nuovi itinerari.
Per l'estate, tra i vari sentieri e itinerari di trekking, a catturare l'attenzione degli sportivi è indubbiamente la pista ciclabile che, con il tracciato che unisce Porlezza a Menaggio, lungo la vecchia ferrovia, appassiona e crea nuove esperienze di turismo.
Secondo una ricerca realizzata dall'Università dell'Insubria in collaborazione con la FIAB – Federazione italiana ambiente e bicicletta, il cicloturismo in Italia è ai primi posti della vacanza tipo. La bicicletta inoltre non viene utilizzata solo per gli spostamenti quotidiani, ma anche per trascorrere le proprie ferie fuori dai canoni tradizionali e alla ricerca di quello che si vuole. Indagando nel campione degli intervistati è infatti emerso che queste esperienze sono vissute soprattutto dalle coppie (28%) o con gli amici (23%), le tappe giornaliere sono, per il 70% tra i 50 e 70 chilometri e, la durata media della vacanza sulle due ruote, è di cinque notti con sistemazione in strutture extra alberghiere (B&B).
Sulle orme di questa ricerca, ecco che il Ceresio diventa una delle mete più richieste sia da turisti italiani che stranieri. Da Porlezza infatti si snoda uno dei tracciati più naturalistici della provincia, una ciclabile che raggiunge Menaggio lungo l'oasi del Lago del Piano, seguendo il vecchio tracciato della ferrovia, quel percorso che fino agli anni '40 univa Porlezza a Menaggio, la linea fu dismessa 1939, quando venne soppressa e quindi disarmata.
Menaggio - Grandola – Bene Lario - Carlazzo - Porlezza
Dall'imbarcadero di Menaggio attraversare via IV Novembre il tracciato indica ai ciclisti di raggiungere l'Ostello della Gioventù. Da lì si prosegue diritti su uno sterrato per 500 m. Al tornante si gira a destra e si sale la strada che conduce lungo il Monte Crocetta.
La pista continua in via Privata Fratelli Castelli, un tratto che poi sbuca sulla strada statale 340. Si dovrà quindi svoltare a sinistra, in salita, fino al successivo tornante dove si imboccherà la ciclo pedonale. Il percorso si addentra nella valle passando per una galleria lunga 90 metri e si interrompe sulla S.P. di Grandola.
Si gira a destra e poi si imbocca subito a sinistra via Roma. Dopo 300 metri si gira a sinistra in via Gonte e, quindi, dopo 400 metri si va a sinistra in via Cascinello Rosso che, dopo altri 400 metri, sbuca sulla statale 340. La si attraversa seguendo le indicazioni per Bene Lario/Grona e quindi si riprende la pista ciclabile sulla destra.
Vicino al paese di Grona la pista si interrompe. Si dovrà proseguire a destra lungo via Cascine. All'incrocio, nuovamente sulla pista ciclo pedonale dove si trovano le indicazioni per Lago del Piano, si attraversa la Riserva naturale, passando accanto al campeggio Ranocchio e, superato l'ingresso, si prosegue costeggiando la riva del piccolo lago. Si giunge alla Casa della Riserva dove si potrà fare una sosta nell'area pic nic.
Gli scorci suggestivi da qui sono innumerevoli, il primo infatti è quello del borgo rurale di Castel S. Pietro. Si attraversa il ponte sul fiume Cuccio, fino all'imbocco della strada provinciale 14. A destra per 100 metri, quindi imboccare via Prati e riprendere la pista ciclabile che costeggia il lago. Superato il ponticello sul fiume Val Rezzo, si scendono alcuni gradini per arrivare sul lungo lago di Porlezza.
Il viaggio green sul Ceresio offre molto di più, il lago: la spiaggia di Osteno. Un'oasi naturale che fa parte dei luoghi del cuore del FAI. Curioso da visitare il lungolago con i ristoranti che danno sul lago e dove è possibile attraccare con barche e motoscafi.
Le Grotte di Rescia. Le sette grotte, unite in un unico complesso agli inizi del ‘900, si snodano lungo un percorso turistico di 500 metri, alle pendici dei monti. Queste caverne, già dal ‘700, sono meta di turisti provenienti da tutta Europa, rappresentano una rarità a livello nazionale e ciò in relazione alla loro origine: si tratta, infatti, di cavità originate all’interno di colate di travertino, conosciuto impropriamente come “tufo”. L’azione dell’acqua, perdurata nel corso degli anni, ha scavato una serie di vuoti nel travertino depositandovi spettacolari concrezioni.
La Valsolda propone la cascata di Loggio/Cascata del Soldo. Si trova in una valle incastonata tra il lago di Lugano e le montagne. La cascata compare in un suo scritto, per l’esattezza nell’ultimo romanzo “Leila” pubblicato nel 1910. Si parla della cascata nel capitolo XVI. È una meta per gli appassionati di trekking.
E, ancora, in provincia di Varese, la Via Francisca del Lucomagno e la 3V Via Verde Varesina.
Via Francisca del Lucomagno. Il tracciato da Lavena Ponte Tresa a Pavia è stato suddiviso in 9 tappe. La Via Francisca del Lucomagno era un antico tracciato romano-longobardo, storicamente documentato, che da Costanza - centro Europa, attraversando la Svizzera mediante il passo del Lucomagno giungeva a Pavia e lì si collegava con la Via Francigena verso Roma.
3V Via Verde Varesina. Il sentiero sentiero 3V – Via Verde Varesina” è un itinerario in mezzo al verde che collega l’area montana a nord della provincia di Varese con il Sentiero Europeo E1. Si tratta di un tracciato proveniente dal nord Europa che arriva nei pressi di Porto Ceresio, con la sponda piemontese del Lago Maggiore ove arrivava la Grande Traversata Alpina (GTA).



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