VALERIANA (Valeriana Officinalis l.): un aiuto naturale contro lo stress e l’ansia
La valeriana (Valeriana Officinalis l.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee e cresce in ambienti freschi ed umidi, come ad esempio i boschi. E’ un’ottima alleata per dormire, ma anche per contrastare episodi di ansia e stress favorendo il rilassamento.
La pianta della valeriana è originaria delle regioni boscose dell’Europa e dell’Asia. Particolarmente diffusa anche nel nord America e nelle regioni tropicali del sud America. Si tratta di una pianta amante degli ambienti freschi e umidi. Della pianta di valeriana ne esistono circa 250 specie.
La varietà più utilizzata è la valeriana officinalis perché è ricca di principi attivi sedativi e calmanti che agiscono in duplice maniera sia sul sistema nervoso che sull'intestino (considerato il nostro secondo cervello). I principi attivi contenuti all'interno dell’estratto di questa pianta interagiscono con il Sistema Nervoso (SN) dell’uomo, in particolare con quella parte dell’SN che regola lo stato di calma e di quiete e disciplina la qualità e la quantità del sonno.
La valeriana esercita un duplice meccanismo di azione: sedativo e rallentatore nei confronti della degradazione del GABA, che svolge la funzione di combattere lo stress. Per questa duplice azione la radice di valeriana si rivela importante per contrastare nervosismo, irritabilità, ansia e stress; e inoltre indicata nel combattere l'ansia da prestazione.
I preparati in commercio a base di valeriana sono principalmente preparati con i rizomi (la parte della pianta che si trova sottoterra) e gli stoloni (i rami sottili e lunghi che partono dalla base del fusto). Viene utilizzata tutta la pianta di valeriana per preparare i rimedi: con i rizomi si preparano infusi o fitoterapici liquidi mentre con gli stoloni si preparano le capsule che contengono al loro interno una maggiore quantità di principio attivo.
Presenta un fusto eretto con radici fibrose. Le foglie, inoltre, sono costituite, a loro volta, da una ventina di piccole foglioline di un colore verde intenso. I suoi fiori vanno a formare una sorta di infiorescenza detta corimbo di colore rosa chiaro. Da essi, poi, emana un profumo leggero.
La valeriana è un rimedio naturale largamente utilizzato per favorire il sonno e trattare i disturbi provocati da ansia, nervosismo e di tipo spasmolitico: uno dei migliori sedativi naturali contro gli squilibri nervosi. Viene chiamata anche “erba gatta”, perché il suo odore attira i gatti che si rotolano con piacere in mezzo ad essa.
Il nome della pianta deriva dal latino valere, che significa “avere valore, avere forza, godere di buona salute”. L’uso della pianta sembra risalire già ai tempi dei Greci e dei Latini: Dioscoride vantava l’azione diuretica della Valeriana, Plinio l’azione analgesica/anstispasmodica, Hildegarda da Bingen la utilizzava come tranquillante e sonnifero. La pianta fu inserita nella Farmacopea degli Stati Uniti come tranquillante nel 1820.
Nel Cinquecento veniva usata per curare:
• nervosismo,
• tremori,
• mal di testa,
• palpitazioni cardiache.
A metà Ottocento era considerata uno stimolante e si pensava che non solo non curasse i sintomi, ma contribuisse ad aggravarli, quindi era tenuta in scarsa considerazione come erba medicinale. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu usata in Inghilterra per alleviare lo stress dovuto ai bombardamenti tedeschi.
La valeriana deve le sue proprietà alla presenza di acidi valerenici, ad alcuni alcolidi, alla presenza di olio essenziale. Ne viene utilizzato il rizoma fresco con le radici che vanno pulite subito e fatte essiccare all’aria. Esternamente è usata per alleviare gli effetti di distorsioni e contusioni, dolori muscolari e nevralgie di varia origine.
La valeriana possiede molte proprietà ma viene più spesso utilizzata per la sua spiccata azione calmante e miorilassante. Queste sono le caratteristiche principali della pianta di valeriana:
• possiede proprietà proprietà rilassanti, sia a livello mentale che fisico;
• contribuisce a rendere migliore il sonno notturno;
• riduce le forme ansiogene e calma la mente;
• contrasta i crampi muscolari;
• un prezioso aiuto anche in caso di colite e colon irritabile;
• allevia alcuni disturbi legati alla menopausa tra cui vampate di calore e nervosismo.
La valeriana ha proprietà rilassanti e risulta il rimedio giusto per chi ha bisogno di indurre uno stato di relax fisico e mentale, in maniera del tutto naturale. Le proprietà miorilassanti della valeriana agiscono sugli spasmi (della mucosa intestinale ad esempio) e direttamente sul sistema nervoso, rallentando i ritmi della mente che sono i primi a creare stress. La valeriana calma gli stati di ansia e favorisce il sonno. Per chi soffre di insonnia causata da ansia, nervosismo o mente in iper attività, la valeriana può essere un valido aiuto.
STUDI
Una revisione sistematica (1) della letteratura scientifica identifica nove esperimenti clinici randomizzati e in doppio cieco per lo studio sugli effetti sui disturbi del sonno. Queste ricerche studiano l’efficacia della valeriana come terapia per l’insonnia e sono valutate con un sistema di punteggi standardizzato che quantifica la probabilità di distorsioni nella loro progettazione.
Tutti e nove gli esperimenti hanno qualche difetto di progettazione, ma tre di essi hanno ottenuto il punteggio massimo (5 in una scala da 1 a 5) e sono descritti nel seguito. Diversamente dagli altri sei che hanno ottenuto punteggi inferiori, questi tre descrivono la procedura di randomizzazione e i metodi di progettazione dell’esperimento in cieco e riportano il numero di partecipanti che si sono ritirati (tasso di abbandono).
PRIMO STUDIO
La prima ricerca (2) è realizzata con misurazione ripetuta. A 128 volontari sono stati somministrati 400 mg di estratto acquoso di valeriana, un preparato commerciale contenente 60 mg di valeriana e 30 mg di luppolo e un placebo.
I partecipanti hanno assunto uno dei tre preparati in ordine casuale per nove notti consecutive e hanno compilato un questionario la mattina successiva. Paragonato al placebo, l’estratto di valeriana ha fatto registrare un miglioramento soggettivo statisticamente significativo:
• nel tempo impiegato per addormentarsi (più o meno lungo del normale),
• nella qualità del sonno (migliore o peggiore del normale),
• e nel numero di risvegli notturni (più o meno numerosi del normale).
Questo risultato è stato più pronunciato nel gruppo di 61 pazienti che all'inizio della ricerca avevano dichiarato di dormire poco e male. Il preparato commerciale non ha invece fatto registrare un miglioramento statisticamente significativo in nessuna di queste tre misurazioni. La significatività clinica dell’uso della valeriana contro l’insonnia non può tuttavia essere determinata con questo esperimento, perché tra i requisiti per la partecipazione non figurava il soffrire di insonnia; inoltre lo studio ha avuto un tasso di abbandono del 22,9%, che potrebbe aver influito sui risultati.
SECONDO STUDIO
Nella seconda ricerca (3) 8 volontari affetti da insonnia lieve (che avevano cioè abitualmente problemi ad addormentarsi) sono stati valutati per scoprire l’effetto della valeriana sulla latenza del sonno (il tempo che intercorre tra il momento in cui si va a dormire e i primi cinque minuti di immobilità durante il sonno). I risultati sono stati calcolati sui movimenti notturni, registrati da sensori posti sul polso e sulle risposte a un questionario (compilato alla mattina successiva) relativo alla qualità del sonno, alla latenza, alla profondità del sonno e alla sonnolenza mattutina.
Le sostanze somministrate durante il test erano 450 o 900 mg di estratto acquoso di valeriana e un placebo. A ogni volontario è stata assegnata casualmente una di queste tre alternative, nelle notti dal lunedì al giovedì, per tre settimane, per un totale di 12 notti. L’estratto di valeriana da 450 mg ha fatto diminuire la latenza media da 16 a 9 minuti, un risultato simile a quello delle benzodiazepine (farmaci con obbligo di prescrizione, usati come sedativi o tranquillanti). Non è invece stata rilevata una diminuzione della latenza con l’estratto di valeriana da 900 mg.
Su una scala da 1 a 9, i partecipanti hanno valutato con 4.3 punti la latenza dopo la dose di 450 mg, e con 4.9 punti quella dopo il placebo. La dose da 900 mg ha migliorato il sonno, ma i partecipanti, la mattina successiva, hanno riferito un aumento della sonnolenza. Anche se sono statisticamente significativi, la riduzione di 7 minuti della latenza e il miglioramento della qualità del sonno rilevato soggettivamente forse non sono clinicamente significativi. La scarsa numerosità del campione non consente di generalizzare con sicurezza i risultati a una popolazione più ampia.
TERZO STUDIO
La terza ricerca ha esaminato gli effetti di lungo termine in 121 partecipanti affetti da insonnia primaria (o non organica) diagnosticata da un medico. Ai partecipanti sono stati somministrati 600 mg di un preparato commerciale standardizzato di radice di valeriana essiccata oppure il placebo per 28 giorni.
Per valutare l’efficacia e la tolleranza delle due alternative sono state usate diverse tecniche di rilevazione, compresi i questionari sull’efficacia terapeutica (somministrati il quattordicesimo e il ventottesimo giorno), sulle modifiche delle abitudini del sonno (somministrato il ventottesimo giorno) e sui cambiamenti della qualità del sonno e dello stato di benessere generale (somministrati prima dell’inizio della ricerca, il quattordicesimo e il ventottesimo giorno).
Dopo 28 giorni, il gruppo che ha ricevuto l’estratto di valeriana ha registrato una diminuzione dei sintomi dell’insonnia con tutti gli strumenti di valutazione rispetto al gruppo di controllo. Le differenze tra il gruppo della valeriana e quello di controllo sono diventate sempre più marcate nei questionari somministrati a metà esperimento e alla fine dell’esperimento.
CONCLUSIONE DELLA REVISIONE
La revisione conclude che le nove ricerche non sono sufficienti a decretare una reale efficacia della valeriana per la cura dei disturbi del sonno; ad esempio nessuna delle ricerche ha controllato l’efficacia del doppio cieco, nessuna ha calcolato la taglia del campione necessaria a ottenere un effetto statisticamente rilevante, soltanto una ha controllato le variabili che influiscono sul riposo e soltanto una ha validato le misure risultanti.
ALTRI STUDI
Nel seguito presenteremo due altri studi randomizzati e controllati, pubblicati dopo la revisione sistematica descritta in precedenza.
In uno studio randomizzato e in doppio cieco (4), 75 partecipanti con diagnosi di insonnia non organica sono stati assegnati casualmente o a 600 mg di estratto di valeriana standard disponibile in commercio o a 10 mg di oxazepam (farmaco della famiglia delle benzodiazepine, Serpax®) per 28 giorni.
Gli strumenti di valutazione dell’efficacia e della tolleranza comprendevano:
• una scala di valutazione del sonno,
• una scala di valutazione dell’umore
• e questionari standard per la valutazione dell’ansia, ma anche la valutazione del sonno effettuata da un medico (nei giorni 0, 14 e 28).
Il risultato della terapia è stato determinato con una scala di valutazione a 4 step alla fine della ricerca (giorno 28). Entrambi i gruppi hanno fatto registrare un miglioramento simile nella qualità del sonno, ma il gruppo della valeriana ha riportato meno effetti collaterali rispetto a quello dell’oxazepam. Questa ricerca, tuttavia, mirava a dimostrare la superiorità della valeriana rispetto all’oxazepam, quindi i suoi risultati non possono essere usati per dimostrare che le due sostanze sono equivalenti.
In uno studio randomizzato in doppio cieco e con gruppo di controllo (5), i ricercatori hanno valutato i parametri del sonno con tecniche di polisonnografia che misuravano obiettivamente gli stadi del sonno, la latenza e il tempo di sonno totale. Per la misurazione soggettiva dei parametri del sonno sono stati usati diversi questionari.
Sedici partecipanti con diagnosi di insonnia non organica sono stati assegnati casualmente a una dose singola e a una somministrazione di 14 giorni di 600 mg di preparato standardizzato di valeriana oppure al placebo. La valeriana non ha avuto alcun effetto su nessuno dei 15 parametri oggettivi e soggettivi, tranne che sulla diminuzione del tempo di comparsa del sonno ad onde lente (13,5 minuti, contro i 21,3 minuti del placebo). Durante il sonno ad onde lente diminuivano: l’eccitabilità, il tono muscolo-scheletrico, la frequenza cardiaca, la pressione e la frequenza respiratoria. L’aumento del sonno ad onde lente probabilmente allevia i sintomi dell’insonnia, tuttavia soltanto in 1 delle 15 variabili c’era differenza tra il placebo e la valeriana, quindi la diversità potrebbe anche essere imputabile al caso.
Il gruppo della valeriana ha riferito meno effetti collaterali rispetto a quello del placebo. I risultati di alcune ricerche indicano che la valeriana potrebbe essere utile per l’insonnia e altri disturbi del sonno, ma sono smentiti da altre ricerche. L’interpretazione degli studi è complicata dal fatto che i campioni sono piccoli, i diversi studi usano diverse quantità e diverse sorgenti di valeriana, misurano risultati diversi o non considerano le potenziali distorsioni dovute all’alto tasso di abbandono dei partecipanti.
Nel complesso queste ricerche non dimostrano che la valeriana sia efficace per migliorare la qualità del sonno.
DOSAGGIO E MODALITÀ
Nella ricerca scientifica sugli effetti della valeriana sono stati approfonditi i seguenti dosaggi per via orale.
In merito all'insonnia:
• 400-900 mg di estratto di valeriana, 2 ore prima di andare a dormire per 28 giorni
• 120 mg di estratto di valeriana con 80 mg di balsamo di limone, 3 volte al giorno per un massimo di 30 giorni
• 187 mg di estratto di valeriana con 41,9 mg di estratto di luppolo per compressa, 2 compresse per 28 giorni.
• L'assunzione di valeriana dev'essere eseguita da 30 minuti a 2 ore prima di coricarsi.
EFFETTI COLLATERALI DELLA VALERIANA
La droga della valeriana e i suoi derivati sono dotati di scarsissima tossicità acuta. La valeriana è considerata probabilmente sicura per la maggior parte delle persone, quando viene utilizzata in quantità medicinali adeguate e a breve termine. Gli studi clinici hanno considerato sicuro l'uso di valeriana a scopi medicinali in un periodo di 28 giorni e per oltre 12.000 persone. La sicurezza dell'utilizzo a lungo termine è sconosciuta.
Alcune informazioni suggeriscono che la valeriana potrebbe essere sicura per 4-8 settimane anche nei bambini. Non deve essere assunta durante la guida o in attività che richiedono attenzione. Gli effetti collaterali della valeriana comprendono cefalea, disturbi gastrici, disturbi cardiaci e persino insonnia in alcuni soggetti. Alcune persone avvertono sonnolenza la mattina dopo aver assunto la valeriana, soprattutto a dosi più elevate.
La valeriana non è consigliata nelle donne in gravidanza o in allattamento al seno né ai bambini di età inferiore a 3 anni. I sintomi da astinenza associati all’uso a lungo termine includevano tachicardia, irritabilità e ansia.
ERBORISTERIA ARCOBALENO suggerisce l’assunzione di SYS VALERIANA gocce. La SYS (Soluzione Idroalcolica Spagirica) si differenzia dalla classica tintura per il contenuto di principi attivi nettamente superiore in quanto il suo rapporto di estrazione minimo è di 1:5, ossia per ogni chilogrammo di pianta vengono utilizzati solo 5 litri di acqua/alcool. La macerazione delle piante avviene con un sistema denominato E.C.I. (Estrazione Circolativa Integrale) che è caratterizzato da temperature costanti mai superiori a 36°C e dalla lavorazione sottovuoto. L'estrattore E.C.I. unisce due fasi importanti della lavorazione spagyrica, la macerazione e la circolazione, in un unico passaggio. La concentrazione di pianta 1:5 che caratterizza tutte le SYS permette di ridurre del 50% il dosaggio normalmente consigliato di una tintura tradizionale.
Fonte: https://ods.od.nih.gov/factsheets/Valerian-HealthProfessional/
BIBLIOGRAFIA
1. Valeriana per l'insonnia: una revisione sistematica di studi clinici randomizzati (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10767649/)
2. L'estratto acquoso di radice di valeriana (Valeriana officinalis L.) migliora la qualità del sonno nell'uomo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7122669/)
3. L'estratto acquoso di valeriana riduce la latenza per addormentarsi nell'uomo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/4034730/)
4. [Efficacia e tollerabilità di Baldrian rispetto all'oxazepam in insonni non organici e non psichiatrici: uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, comparativo] (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10899744/)
5. Valutazione critica dell'effetto dell'estratto di valeriana sulla struttura e sulla qualità del sonno (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10761819/)
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