EDITORIA
Comunicato Stampa

Vent'anni di studi sulla leadership... e qualche prospettiva

19/09/16

Compie vent'anni il libro di Robert Dilts "Leadership e visione creativa. Come creare un mondo al quale le persone desiderino appartenere". Che cosa ha da insegnarci ancora oggi?

FotoPiù di vent'anni fa, quando Robert Dilts pensò di scrivere "Leadership e visione creativa", lo spirito nelle aziende era molto diverso da oggi. Il mondo stava mutando rapidamente, e la percezione diffusa era la necessità di cambiare insieme ad esso. Dicendolo con le parole dell'autore:

"A quel tempo, il vento del cambiamento soffiava con decisione nel mondo. Dai rivolgimenti del 1992 andava nascendo una nuova Europa, fondata sulla comunità economica e su un sogno di unità. L'Europa dell'Est era sull'orlo di cambiamenti ideologici ed economici epocali. Questi sviluppi drammatici erano espressione dell'emergere di un nuovo modello del mondo, processo che continua ancor oggi a investire l'intero pianeta".

Intanto diffondeva sempre di più la World Wide Web, che rivoluzionava il sistema di comunicazione, la World Wide Web. Internet, telefoni cellulari, nuovi media cambiano radicalmente la percezione del mondo e dell'individuo. Per Dilts,

"Questi sviluppi richiedono non soltanto di rivedere il concetto di individuo, di gruppo e di cultura, ma impongono al leader il possesso di nuove abilità di comunicazione e d interazione per rapportarsi a sistemi sempre più ampi e diversificati di persone".


Nel corso del lavoro sul libro Dilts incontra alcuni personaggi che incarneranno per lui le caratteristiche del leader efficace. Uno di questi è Gilles Pajou, al quale appartiene la definizione di leadership che appare nel sottotitolo del libro: "La leadership consiste nel saper creare un mondo al quale le persone desiderino appartenere".

La novità introdotta da Dilts nello studio psicologico dell lavoro di gruppo consiste nell'applicarvi i concetti della programmazione neurolinguistica (PNL). In altre parole, è possibile insegnare al nostro cervello a creare delle "abitudini" di leadership efficace. Una volta trovato lo stato mentale ideale per esercitare la leadership in una data occasione, e ripetuto questo esercizio in occasioni successive, il nostro cervello sarà in grado di ritrovarlo autonomamente in caso di necessità. Dilts codifica anche una serie di esercizi mentali da compiere per crearsi queste abitudini.

Che cosa significano le parole di Gilles Pajou sulla leadership? Significano che la leadership riguarda l'ambito ideale, la visione, piuttosto che una programmazione aziendale. Ciò deriva dai grandi cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni nel mondo del lavoro. I dipendenti di un'azienda oggi non sono semplici "operai", bensì esperti altamente qualificati, che hanno conoscenze e competenze che il manager non possiede, e pertanto che devono prendere decisioni in modo autonomo.
Ora, come scrive Dilts,

"i requisiti e le abilità richieste per un esercizio efficace del management e della leadership sono, conseguentemente, divenute più elaborate e complesse.
Per essere efficaci, manager e leader non possono limitarsi a prendere decisioni e a promulgare ordini sulla sola base della posizione che rivestono nell'organigramma organizzativo. Devono invece, se vogliono realizzare in modo efficace ed efficiente i compiti e le operazioni che intendono svolgere, procurarsi la "cooperazione" e la partecipazione volontaria dei collaboratori. Per evitare il sorgere di conflitti e per assicurarsi una prestazione ottimale, i manager devono confidare sempre più sulla persuasione e sulla negoziazione e sempre meno sul comando e sulla comunicazione di direttive".


La leadership efficace, oggi, deve essere basata su una visione e sulla capacità di trasmetterla agli altri. Il processo individuato da Dilts è ancora in divenire, ma negli ultimissimi anni ci si sta ponendo davanti un nuovo problema: quello del lavoro a distanza. Ogni giorno cresce il numero di impiegati che scelgono di lavorare da casa e anche delle aziende che offrono ai propri dipendenti la possibilità di restare a casa alcuni giorni al mese lavorando via internet. La produttività non sembra scendere, perciò è probabile che l'occupazione a distanza nei prossimi anni non farà che crescere.

Qual è il problema che ciò pone all'esercizio della leadership? Ovviamente, i dipendenti che non si incontrano mai in ufficio sono molto più difficili da motivare e da inserire in un gruppo di lavoro. Perciò un leader deve imparare a a sfruttare tutte le possibilità offerte dai social network per seguire il lavoro del team e mantenere un feedback costante. Ma, ricordiamolo, la presenza fisica rimane il metodo più efficace per comunicare. Ecco perché sempre più aziende dedicano tempo e denaro a fare attività di di Team Building per migliorare lo spirito di gruppo e incentivare la realizzazione della mission aziendale.



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