Vitamina D: meglio se associata a vitamina K2
Dotata di vere e proprie caratteristiche pro-ormonali, la vitamina D interagisce con vari recettori nucleari situati nelle cellule di vari tessuti nell'organismo, assolvendo così numerose funzioni biologiche. Prima fra tutte l'omeostasi e metabolismo del calcio e del fosfato, promuovendo la crescita fisiologica dello scheletro, il rimodellamento osseo e prevenendo la degenerazione con l'età avanzata.
La Vitamina D3 o colecalciferolo è una molecola steroidea, sintetizzata a partire dal 7-deidrocolesterolo nella pelle sotto l' influenza della luce ultravioletta B (lunghezza d'onda tra 290 nm e 315 nm) [1]; è anche presente in alcuni alimenti.
La Vitamina D2 o ergocalciferolo, a sua volta, è formato mediante irradiazione UV dell'ergosterolo presente in alcuni funghi e lieviti. Il dosaggio minimo di vitamina D3 può essere soddisfatto tramite l’esposizione al sole e l’alimentazione.
L'esperienza dimostra, tuttavia, che nelle nostre condizioni di vita e alla nostra latitudine, la carenza di vitamina D nei paesi nordici può verificarsi se la dieta è priva di vitamina; questo può causare nei neonati lo sviluppo del rachitismo e negli anziani l sviluppo dell’osteoporosi.
Inoltre, avere bassi livelli di questa vitamina nel sangue ci rende più suscettibili a sviluppare malattie autoimmuni quali il diabete di tipo 1, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide e il morbo di Crohn, aumenta il rischio di complicanze per la madre e il bambino e può influenzare l’espressione dei geni del nascituro, con implicazioni sulla sua suscettibilità a malattie, dalla nascita e per tutta la vita adulta [2]. Per questo motivo la vitamina D deve essere considerata un micronutriente essenziale per il nostro organismo e indispensabile nella nostra dieta. La vitamina D derivante dall'esposizione solare o dall’alimentazione è presente in una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nella forma biologicamente attiva, il calcitriolo.
Numerosi studi sostengono che la vitamina D agisce stimolando l’immunità innata e ciò si è stato provato da un rapporto circa il trattamento della tubercolosi con olio di fegato di merluzzo [3]. Altri studi in corso vogliono dimostrare come il calcitriolo aumenti gli effetti antimicrobici di macrofagi e monociti che sono importanti cellule effettrici, in lotta contro gli agenti patogeni. Oltre a migliorare la chemiotassi e la capacità di fagocitosi delle cellule immunitarie innate [4], il complesso di calcitriolo, VDR (vitamin D response element) e dei recettori X dei retinoidi (RXR) attiva direttamente la trascrizione di peptidi antimicrobici, come defensina β2 e il peptide antimicrobico catelicidina [5-7]. Questa scoperta supporta la teoria che la vitamina D regola i livelli di proteine antimicrobiche e può essere cruciale nel controllo delle infezioni.
Altri studi che indagano sugli effetti della vitamina D sulle cellule immunitarie adattive hanno dimostrato che questa vitamina attiva entrambe le cellule T e B [9]. Nei linfociti B (cellule del sistema immunitario che giocano un ruolo primario nell’immunità umorale), gli effetti antiproliferativi del calcitriolo come l'inibizione della differenziazione, proliferazione, l'iniziazione dell’apoptosi e la minore produzione di immunoglobuline sono stati inizialmente considerati esclusivamente indirettamente mediati da cellule T helper (Th)[10]. Studi più recenti hanno confermato ulteriori effetti diretti del calcitriolo sul’omeostasi delle cellule B, inclusa l'inibizione della memoria e la generazione di plasmacellule, così come la promozione dell’apoptosi delle cellule B produttrici di immunoglobuline [4, 8, 11] . Questo controllo sull’attivazione e la proliferazione delle cellule B può essere clinicamente importante in malattie autoimmuni come le cellule B che producono anticorpi autoreattivi che svolgono un ruolo importante nella fisiopatologia di autoimmunità.
Tutto questo permette anche riduzione dell’infiammazione generale, ma ha grandi effetti a livello vascolare e sui valori pressori [2]. L’assunzione concomitante con il fungo Reishi è molto appropriata; questo fungo contiene triterpeni in grado di rafforzare il sistema circolatorio e immunitario, tonifica il fegato e proteggere il corpo da stress fisico. Questi lavorano come adattogeni, antipertensivi e antistaminici [12]; riducendo la concentrazione di colesterolo, favoriscono la regolazione dei valori pressori e la salute dei vasi del torrente circolatorio [13]. Tutto questo può agire in sinergia con la vitamina D e aumentare sensibilmente l’effetto benefico sull’organismo.
In condizioni normali l'esposizione alla luce solare è sufficiente per soddisfare i bisogni di calciferolo dell'organismo. Tuttavia, soprattutto per sicurezza, in Italia si consigliano i seguenti livelli di assunzione:
lattanti 10÷25 µg
bambini 1÷3 anni 10 µg
bambini 4÷10 anni 0÷10 µg
ragazze e ragazzi 11÷17 anni 0÷15 µg
adulti 0÷10 µg
anziani 10 µg
gestante 10 µg; nutrice 10 µg.
Nota: parlando di vitamina D o calciferolo, senza specificare alcun indice di riferimento, si intende la vit D2 o la vit D3 o entrambi. La vitamina D2 è stata differenziata nel 1931 mentre, previa irradiazione del 7-deidrocolesterolo, la vitamina D3 fu scoperta nel 1935.
Chiunque assuma regolarmente la vitamina D come integratore alimentare ha bisogno anche della vitamina K2. Questa importante vitamina ha il compito di incorporare il calcio nei punti giusti del corpo, cioè nelle ossa e nei denti. Allo stesso tempo, previene la calcificazione, cioè l'accumulo di calcio in quei luoghi dove questo non è desiderato, vale a dire nelle arterie e in altri tessuti molli dell'organismo.
Quando si assume la vitamina D, l'organismo produce più proteine dipendenti dalla vitamina K2 che trasportano il calcio nell'organismo. Questi hanno molti benefici per la salute, ma a meno che non ci sia sufficiente vitamina K2, queste proteine non possono essere attivate.
Assumendo, quindi, la vitamina D3, si ha un maggiore fabbisogno di vitamina K2. Le vitamine D3 e K2 lavorano insieme per rafforzare le ossa e promuovere la salute del cuore e delle arterie.
La vitamina K2, è quasi assente nei cibi industrializzati e anche in una dieta occidentale sana le quantità sono modeste. La differenza sembra farla la dieta giapponese, in cui sono presenti alimenti ricchi di questa vitamina, come il natto.
Secondo gli studi, la vitamina K2 promuove la flessibilità arteriosa prevenendo l'accumulo di calcio, motivo per cui spesso gli integratori di calcio contengono anche vitamina D (che ne migliora l’assorbimento) e vitamina K2. La Vitamina K2 va assunta a distanza di almeno 6 ore dalla Vitamina D3 perché si potrebbero saturare i recettori comuni : le LIPOPROTEINE DI TRASPORTO delle Vitamine liposolubili, che utilizzano la stessa via di assorbimento.
RIFERIMENTI
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• Dott.ssa Debora Rasio. Vitamina D in tutte le età, come e perché?. Da convegno Be4Eat, 14 Novembre 2014
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• Treating Cancer With Herbs by Michael Tierra ND, page 166
• Miracle Medicine Herbs by Richard M Lucas, page 9
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