Vuelta a Andalucía 2015: A Contador la prima battaglia - Alberto subito meglio di Froome. Semitappe a Ligthart e Moreno
La prima semitappa della Vuelta a Andalucìa, 118.3 Km da La Rabìda a Hinojos, vede la vittoria di Pim Ligthart, della Lotto-Soudal. Fuga sin dalle prime battute con Reinier Honig (Roompot), Ibai Salas (Burgos BH), Christopher Jones (UnitedHealtCare) ed Aleksandr Omin (RusVelo).
Da una parte Chris Froome, deciso a riscattare un 2014 con più amarezze che gioie, dall'altra Alberto Contador, fresco di annuncio di possibile ritiro nel 2016 ma deciso comunque a vendere cara la pelle prima di allora. Basterebbe già questo per avere degli ingredienti più che succulenti nella 61esima Vuelta a Andalucía Ruta Ciclista del Sol, scattata quest'oggi con due semitappe (la prima in linea, la seconda a cronometro).
Giunti a fine giornata possiamo già dire che Contador il suo bel colpetto ha già trovato il modo di piazzarlo, scampando alla caduta nel convulso finale in tarda mattinata e tirando fuori un'ottima prestazione nella cronometro che gli ha consentito già d'indossare la maglia roja. Il fuoriclasse di Pinto può così guardare già tutti dall'alto in basso dopo una sola giornata di gara di questo 2015 e, seppur il preservare energie nervose in questa fase di stagione può essere preferibile, conoscendolo possiamo star certi che questa sera non gli dispiacerà affatto aver messo subito le cose in chiaro. Tutto sommato neppure Froome, pure lui al debutto, può dirsi deluso da questo primo confronto: 8" sono pressoché un'inezia e con gli arrivi in salita delle prossime giornate le carte potrebbero rimescolarsi abbastanza.
Nel mentre il proscenio se lo prendono anche due buoni mestieranti del pedale, ovvero Pim Ligthart e Javier Moreno, vincitori de facto delle due semitappe e quindi gratificati dalla propria buona dose di champagne (per lo spagnolo della Movistar sicuramente ci sarà del rammarico per i minuti persi in mattinata). Tornando a Contador la prima giornata gli ha portato anche un'altra buona novella: Ivan Basso è in buona condizione ed anche lui, dopo essere uscito indenne in mattinata, si è reso protagonista di un'ottima prestazione a cronometro, che lo tiene nelle zone alte della classifica: nei prossimi giorni il suo apporto potrà essere molto importante.
Si parte al mattino, in 4 vanno in fuga.
Le emozioni non sono mancate fin dal mattino, con i 118.3 chilometri della prima semitappa che hanno condotto il gruppo da La Rabida a Hinojos. Dopo una decina di chilometri ha preso il largo la fuga che ha caratterizzato gran parte della frazione: in avanscoperta si sono ritrovati Komin (RusVelo), Honig (Rompoot), Jones (Unitedhealthcare) e Salas (Burgos BH). Il loro vantaggio ha superato subito il minuto e mezzo, con le maglie di Wanty, Tinkoff e Giant a cercare di limare lo svantaggio. Successivamente però il plotone ha allentato la presa e quando il vantaggio dei quattro ha raggiunto i 3'13" al km 47 è stata la Movistar (che aveva in Lobato e Visconti due ottime carte da giocare sul traguardo) ad incaricarsi in prima persona dell'inseguimento.
La Movistar reagisce e annulla l'azione. Ci prova Helven.
Il gran lavoro dell'equipe spagnola sortisce i suoi effetti, nonostante una caduta contribuisca a rallentare la marcia del gruppo, che infatti attorno all'ottantesimo chilometro si ricompatta, ponendo fine ad un'azione durata circa settanta chilometri. Ne restano da percorrere poco meno di quaranta per giungere al traguardo, cosicché c'è tempo per assistere a qualche altro scatto: il più convinto lo opera il belga Helven della Topsport, che riesce a guadagnare una trentina di secondi prima di rientrare nei ranghi. Ci si avvicina sempre più verso il finale, con il forte vento a spazzare la zona ed il traguardo volante di Chuchena in cui sono le maglie Sky a transitare per prime: Siutsou (che conquista così anche la prima maglia di miglior scalatore) precede un attento Froome e Kennaugh, tanto per far capire che nel finale ci sarà da fare i conti anche con loro.
Una caduta scombina i piani, Ligthart ne approfitta.
Quando però si sta già facendo la bocca buona ad uno sprint da uomini potenti e, perché no, tentativi di qualche uomo da classifica, ai 4 chilometri (appena prima della neutralizzazione quindi) accade il patatrac: una caduta innescata proprio da uno Sky (il bielorusso Kiryienka) rompe improvvisamente il gruppo e così davanti si ritrovano in una ventina. Il più lesto ad approfittarne è l'olandese Pim Ligthart che piazza il suo affondo a poco meno di un chilometro e mezzo e va a cogliere il suo secondo successo stagionale (aveva già alzato le braccia al cielo il 1° febbraio al GP La Marsellaise), sorprendendo quel che resta del plotone. A 2" il portoghese Silvestre conquista la piazza d'onore, precedendo Bole, Van Staeyen ed un Tyler Farrar alla ricerca della forma migliore.
Bene Selvaggi e Ratto, Froome e Contador davanti.
In sesta piazza fa bella mostra Mirko Selvaggi della Wanty, capace di precedere il sempre più presente Edward Theuns (ottimo il suo inizio di stagione), Paterski e Daniele Ratto, il secondo italiano presente nell'ordine d'arrivo, che taglia il traguardo in nona posizione. Chiude la top-ten l'olandese Van Ginneken ma ovviamente l'attenzione è anche volta a scoprire chi fa parte del primo gruppo: oltre a Degenkolb, appena fuori dai dieci, Froome (14esimo), Contador (19esimo), Bardet (22esimo) e Basso (25esimo) ci sono, manca invece Mollema che accusa un gap di 42" (tra i Trek attardato anche Zubeldia mentre indenne è uscito Jungels). Ben più pesante il ritardo di Peraud, che con 4’33” sul groppone appare già fuori dai giochi.
A cronometro Moreno vola, Contador splendido quarto.
Con Ligthart in maglia roja si riparte nel pomeriggio per la seconda semitappa: una cronometro di 8.2 km con partenza ed arrivo a Coria del Rio attraverso un percorso a tratti tecnico e con alcuni strappetti a complicare la marcia. Dopo le fasi iniziali in cui è stato il lettone Saramotins a far segnare la miglior prestazione, l'irruzione sul traguardo di Javier Moreno ha fatto subito intendere che lo spagnolo della Movistar sarebbe stato difficilmente battibile e così è stato: il suo 9'51" ad una media vicinissima ai 50 orari gli ha permesso d'installarsi davanti a tutti e di ritrovare un successo che mancava da due stagioni, lui che prima di mettersi al servizio dei propri capitani si era costruito una discreta fama nelle brevi corse a tappe spagnole (di lui si ricordano successi nelle Asturie e in Castilla y Leon). Molto vicino è terminato Wilco Kelderman, distanziato di appena 2", che non hanno lenito il rammarico per i minuti persi al mattino (oltre cinque) mentre in terza posizione si è rivisto un ritrovato Jérôme Coppel, leader virtuale di gara per pochi attimi prima di accusare 4" da Moreno.
Inevitabile poi che l'attesa fosse tutta per lui, un Contador determinato fin dalle prime battute e che ha dato conforto col passare dei minuti a quella che aveva tutta l'aria di essere un'ottima prestazione: quarto posto per lui con un distacco di 6", che ne hanno fatto di gran lunga il migliore degli uomini di classifica.
Froome decimo, buona prova per Basso.
Appena dietro il pistolero sono giunti nell'ordine Intxausti (staccato di 7"), l'atteso Jungels (8" per lui), Gorka Izagirre e Jérome Pineau (per entrambi 11"), quindi Vasil Kiryienka, che dopo il disastro della mattinata ha chiuso nono a 13". A chiudere la top-ten proprio Chris Froome, autore di una prova buona ma non super, che di secondi di ritardo ne ha accusati 14". Miglior italiano, come accennato in precedenza Ivan Basso, giunto con un distacco di 23", seguito poco più indietro da Canola (buon avvio di stagione per lui) a 24". Abbastanza lontano invece Ligthart (64esimo a 46") che abbandona così il primato dopo mezza giornata.
Contador già in roja, domani finale insidioso.
Alberto Contador si porta così già in vetta alla generale, dove ora comanda con lo stesso tempo di Bob Jungels e con 1" nei confronti di Intxausti. Froome è comunque già presente nelle zone buone (quarto a 8", distacco condiviso da Sylvain Chavanel) mentre fa subito una bella mostra la settima posizione di Basso, distanziato di 17". Domani la seconda tappa di 191.7 km da Utrera a Lucena potrebbe regolare qualche emozioni soprattutto nel finale di gara: l'Alto de la Primera Cruz, posto a soli 10 km dal traguardo, potrebbe stuzzicare la fantasia di qualcuno per tentare il colpo di mano. I big sono avvisati e, visto l'avvio odierno, c'è sicuramente da aspettarsi un finale tutt'altro che banale.
Vivian Ghianni
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