AZIENDALI
Comunicato Stampa

Welfare aziendale: Gate-away.com investe sul benessere, 1.000 euro a dipendente e sportello di counseling interno

Gate-away.com lancia un nuovo progetto di benessere aziendale: ascolto, counseling e 1000 euro a dipendente per un nuovo modello d’impresa centrato sulle persone

FotoUn’azienda dove si lavora meglio è un’azienda che cresce. È su questo presupposto che Gate-away.com – il portale immobiliare italiano dedicato a chi vuole vendere casa all’estero – ha deciso di avviare un nuovo progetto di benessere aziendale. Un percorso strutturato, ambizioso e a lungo termine, con un obiettivo chiaro: creare un ambiente di lavoro più consapevole, coeso e produttivo, mettendo al centro le persone, ascoltandone i bisogni reali e valorizzando il loro contributo.

Un piano concreto: 1.000 euro a dipendente e uno sportello di counseling interno

Il progetto, già in fase operativa, prevede l’introduzione di un vero e proprio piano di benessere aziendale articolato su più livelli e gestito da una professionista. Al centro ci sono i dipendenti, in un modello basato sulla consapevolezza, sull’ascolto delle esigenze, e su una crescita che parte da dentro, valorizza la partecipazione e riduce ogni forma di disparità.

Partito da un’analisi del clima aziendale, il percorso proseguirà con un intervento di facilitazione relazionale mirato a migliorare il clima interno, la comunicazione e la qualità delle relazioni tra colleghi. Un punto focale è la creazione di uno sportello di counseling aziendale e l’introduzione di una piattaforma di welfare che mette a disposizione 1.000 euro a dipendente per servizi legati a salute, tempo libero, formazione e famiglia.

A spiegare il senso dell’iniziativa è la dott.ssa Annalisa Angellotti, co-fondatrice e CHO di Gate-away.com.

“Abbiamo scelto di intraprendere questo percorso per rafforzare la nostra identità come organizzazione. Negli anni avevamo già introdotto iniziative per il benessere interno, ma erano risultate scollegate tra loro. Da qui la decisione di fermarsi e ripartire con un progetto strutturato che permettesse un vero salto di qualità. Non lo abbiamo fatto per moda – prosegue Annalisa Angellotti – ma perché siamo diventati consapevoli che solo mettendo le persone al centro, in modo autentico, si costruisce un’organizzazione sana, efficace, democratica. Vogliamo che ogni dipendente si senta riconosciuto, ascoltato, valorizzato. Questo crea motivazione, genera un legame più forte con l’azienda e, in ultima analisi, migliora anche la produttività. Vogliamo che le persone vengano a lavorare volentieri, che stiano bene e che crescano con noi.”

Il metodo: analisi del clima, azioni mirate e monitoraggio

Il cuore del progetto è un percorso di facilitazione e counseling aziendale condotto dalla dott.ssa Maria Luisa Aniello, psicologa.

Un lavoro che parte da un’analisi approfondita del clima aziendale, con strumenti di rilevazione anonimi e tutelati, e che prosegue con la restituzione dei dati aggregati, garantendo la privacy e costruendo una fotografia reale dell’organizzazione. Segue una presa di consapevolezza condivisa e la definizione partecipata di un piano d’azione.

“Solo conoscendo a fondo ciò che accade possiamo agire in modo efficace – spiega Maria Luisa Aniello - Andare a toccare le corde relazionali, lavorare sul riconoscimento, sull’ascolto e sulla coesione ha effetti pratici sulla performance. Quando le persone si sentono riconosciute, non solo sul piano delle competenze, ma anche su quello umano, lavorano meglio, si ammalano meno, si sentono parte dell’organizzazione.”

Il lavoro si articola in azioni specifiche: formazione, supporto psicologico, revisione di procedure e ruoli, facilitazione dei gruppi. Infine si valuta l’impatto, per capire se e dove intervenire ancora.

Il piano prevede anche la creazione di uno spazio di ascolto continuativo, accessibile a tutti i dipendenti, pensato per accogliere sia dinamiche legate all’ambiente di lavoro che vissuti personali che possono influire sul benessere professionale. “Spesso se c’è qualcosa che non funziona - spiega Maria Luisa Aniello - non è un problema personale, ma una questione organizzativa a monte: ruoli poco chiari, regole disattese, conflitti non gestiti. Avere il coraggio di guardarci dentro è il primo passo per cambiare.”

L’azienda investirà inoltre su formazione soft skills, revisione di alcune procedure interne e un monitoraggio costante. Un processo che durerà inizialmente 12 mesi, con l’obiettivo di diventare parte integrante della cultura aziendale.

“Il cambiamento non si improvvisa – sottolinea ancora Maria Luisa Aniello –. Richiede visione, tempo e soprattutto un’azienda che ci creda davvero. L’approccio delle persone cheguidano le aziende fa la differenza. Sempre.”

Performance e benessere: due facce della stessa medaglia

Con questo progetto, Gate-away.com intende non solo offrire un luogo di lavoro migliore ai propri collaboratori, ma anche affermare un modello organizzativo fondato sulla fiducia, sull’etica e sulla sostenibilità umana. Un messaggio che, in tempi di crescente malessere lavorativo e di “quiet quitting”, assume un valore strategico, fornendo un esempio per altre realtà che vogliono evolvere.

Come le ricerche dimostrano e l’esperienza diretta conferma, investire in benessere non è un costo, ma una scelta strategica aziendale che permette di registrare meno assenteismo, maggiore coinvolgimento e migliori risultati.

“Non si tratta solo di essere gentili e non è una questione di budget, ma di visione – conclude Annalisa Angellotti, co-fondatrice e CHO di Gate-away.com - Se in azienda mi sento riconosciuto, se ho uno spazio sicuro in cui esprimermi, se so che l’azienda si prende cura anche del mio mondo emotivo, sarò più motivato, proattivo e partecipe alla crescita aziendale”.

Una strategia che non solo fa bene alle persone, ma porta benefici concreti anche all'azienda. Ed è proprio qui che nasce la notizia: un'azienda italiana, senza attendere mode o obblighi normativi, sta ridisegnando il lavoro partendo da ciò che spesso viene trascurato. Le persone.



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