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Zecche nel cane: strategie integrate

Un approccio integrato alla prevenzione naturale e al supporto immunitario contro le zecche nel cane prevede una combinazione di misure preventive, come l'uso di repellenti naturali e la cura dell'ambiente, insieme al rafforzamento del sistema immunitario attraverso l'alimentazione e l'integrazione di prodotti naturali.

FotoCon l'arrivo delle stagioni più miti e calde, si ripresenta il rischio legato all’infestazione da zecche, tra i principali vettori di malattie infettive per i cani. La crescente incidenza di patologie trasmesse da artropodi, aggravata dai cambiamenti climatici, impone una riflessione più ampia sull'importanza di strategie preventive integrate, che combinino l’approccio tradizionale farmacologico con soluzioni naturali, immunologiche e ambientali.

CICLO BIOLOGICO E COMPORTAMENTO DELLE ZECCHE
Le zecche sono ectoparassiti ematofagi appartenenti alla classe degli aracnidi, suddivisi principalmente in due famiglie di interesse medico-veterinario: Ixodidae (zecche dure) e Argasidae (zecche molli). Le più comuni nei cani in Europa sono Ixodes ricinus, Rhipicephalus sanguineus, Dermacentor reticulatus.
Questi parassiti necessitano di un pasto di sangue per ciascuna fase del ciclo vitale: larva → ninfa → adulto. Il ciclo si estende nell’arco di diversi mesi fino a due anni, a seconda delle condizioni climatiche. Le zecche adulte, in particolare, sono attive già a temperature superiori a 7-8 °C.
Possono sopravvivere per lunghi periodi senza alimentarsi, in attesa di un ospite. La loro saliva contiene sostanze anticoagulanti, immunomodulanti e anestetiche, che rendono il morso indolore e facilitano la trasmissione di agenti patogeni ematici.

MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE (TICK-BORNE DISEASES, TBD)
● Ehrlichiosi canina monocitotropica - Causata da Ehrlichia canis, un batterio intracellulare obbligato trasmesso dalla zecca Rhipicephalus sanguineus. Colpisce i monociti, causando piastrinopenia, febbre, linfoadenopatia, letargia e immunosoppressione. La forma cronica può essere severa e potenzialmente fatale.
● Anaplasmosi granulocitica - Indotta da Anaplasma phagocytophilum (tramite Ixodes ricinus) o da Anaplasma platys, questa patologia coinvolge i granulociti neutrofili, portando a dolori articolari, zoppia intermittente, febbre, depressione e anemia.
● Babesiosi canina - Protozoo ematico (Babesia canis, Babesia gibsoni) che invade i globuli rossi, provocando anemia emolitica, ittero, febbre elevata, urine ipercromiche. Può esitare in insufficienza renale o coagulopatie disseminate.
● Borreliosi di Lyme - Infezione sostenuta da Borrelia burgdorferi, spirocheta trasmessa da Ixodes ricinus. Il cane può sviluppare zoppia intermittente, linfoadenomegalia, febbre e, nei casi gravi, miocardite e nefrite.
● TBE (Tick-Borne Encephalitis) - Più rara nel cane, ma di rilevanza zoonotica: si tratta di un virus neurotropo trasmesso da Ixodes ricinus. È endemico in alcune aree d'Europa (Alpi orientali, Austria, Slovenia, Svizzera, Germania meridionale).
Il cambiamento climatico ha contribuito all’espansione dell’habitat delle zecche verso quote più alte e latitudini più settentrionali, aumentando il rischio anche in aree in precedenza marginali.

PREVENZIONE CONVENZIONALE E LIMITI
Le profilassi convenzionali prevedono l'impiego di:
• Acaricidi sistemici (isoxazoline): efficaci ma non esenti da effetti collaterali neurologici in soggetti predisposti.
• Repellenti topici (spot-on, collari, spray a base di permetrine, fipronil, deltametrina): agiscono per contatto ma possono avere limiti di durata e tossicità per gatti o ambienti acquatici.
L’utilizzo estensivo di questi prodotti ha sollevato preoccupazioni per:
• resistenza farmacologica in alcune popolazioni di parassiti;
• impatto sull’ambiente e sugli insetti non bersaglio;
• interferenze con il microbiota cutaneo e sistemico del cane.

APPROCCIO NATURALE: FITOREPELLENTI E SUPPORTO IMMUNOLOGICO

FITOREPELLENTI E OLI ESSENZIALI
Numerosi composti vegetali hanno dimostrato attività repellente verso zecche e pulci:
• Olio di Neem (Azadirachta indica): contiene azadiractina, salannina e nimbina, ad azione antifeedant e insetticida naturale.
→ Applicazione topica ogni 2–3 giorni in fase acuta. (Schmutterer, 1990)
• Olio essenziale di geranio, citronella, eucalipto, lavanda, tea tree: modulano l’attività chemiorecettiva delle zecche. → Da utilizzare diluiti (es. 2% in olio vettore) su manto e collare.
Nota: sempre testare la tollerabilità cutanea; evitare uso in gatti.

FITOTERAPIA POST-MORSO
• Calendula e camomilla: azione emolliente, antisettica e lenitiva.
→ Uso topico in decotto o estratto idroalcolico diluito per disinfezione.

MICOTERAPIA VETERINARIA E DIFESE IMMUNITARIE
L’utilizzo di funghi medicinali (micoterapia) è sempre più documentato in ambito veterinario integrato per supportare il sistema immunitario e contrastare infezioni batteriche, virali e parassitarie.
► Reishi (Ganoderma lucidum)
• Potente immunomodulante e adattogeno; regola la risposta Th1/Th2, stimola macrofagi e linfociti NK.
• Utile in cani immunodepressi o soggetti a recidive infettive.
► Cordyceps sinensis
• Migliora la resistenza fisica e la risposta immunitaria, riducendo la suscettibilità a infezioni sistemiche.
► Maitake (Grifola frondosa)
• Dimostrata azione antiparassitaria contro Leishmania, Giardia e patogeni intestinali. (Vetvicka & Vetvickova, 2014)
► Shiitake (Lentinula edodes)
• In particolare come estratto fermentato (es. Lentinex®), stimola la produzione di interferoni e IL-12, protegge la mucosa intestinale e modula il microbiota. (Jedinak et al., 2011)

PREVENZIONE AMBIENTALE E COMPORTAMENTALE
• Manutenzione del verde: taglio frequente dell’erba, rimozione di foglie secche, cura delle siepi.
• Ispezione quotidiana del cane: dopo ogni passeggiata in campagna o nei boschi, controllare testa, orecchie, collo, ascelle, addome, inguine e spazi interdigitali.
• Pulizia del giaciglio e degli ambienti domestici.

RIMOZIONE CORRETTA DELLA ZECCA
1. Indossare guanti in lattice.
2. Usare pinzette a punte fini o un apposito strumento rimuovizecche.
3. Afferrarla il più vicino possibile alla cute, senza schiacciarla.
4. Estrarre con movimento lento e continuo, perpendicolare alla cute.
5. Disinfettare accuratamente.
6. Conservare eventualmente la zecca per analisi diagnostica.
Evitare: bruciare, soffocare con olio o alcol mentre è ancora attaccata, strappare con le dita.

La prevenzione delle zecche nel cane richiede un approccio sistemico e personalizzato. Accanto alle soluzioni farmacologiche, l'integrazione di fitorepellenti, micoterapia e igiene ambientale rappresenta una strategia sicura, sostenibile e rispettosa del microbiota dell’animale. Il supporto immunologico e l’attenzione all’alimentazione naturale rafforzano le difese del cane, riducendo l’impatto delle infezioni e migliorando la sua qualità di vita.

Bibliografia
1. Beugnet F., Chalvet-Monfray K. (2013). Impact of climate change on the lifecycle of Rhipicephalus sanguineus. Parasites & Vectors, 6:172.
2. Otranto D., Dantas-Torres F. (2010). The prevention of canine leishmaniasis and its impact on public health. Trends in Parasitology, 26(7):339–345.
3. Bowman D.D. et al. (2009). Tick-borne diseases of dogs and cats. Compendium on Continuing Education for the Practicing Veterinarian, 31(8):E1-E9.
4. Schmutterer H. (1990). Properties and potential of natural pesticides from the neem tree (Azadirachta indica). Annual Review of Entomology, 35:271-297.
5. Wasser S.P. (2011). Current findings, future trends, and unsolved problems in studies of medicinal mushrooms. Applied Microbiology and Biotechnology, 89(5):1323–1332.
6. Jedinak A. et al. (2011). Anti-inflammatory activity of edible mushroom Shiitake in macrophage RAW 264.7 cells. Mediators of Inflammation, 2011:283502.
7. Ardigò C. (2015). Micoterapia veterinaria. Tecniche Nuove.
8. European Scientific Counsel Companion Animal Parasites (ESCCAP). Guidelines for the control of ectoparasites in dogs and cats. (2023)
9. Vetvicka V., Vetvickova J. (2014). Immune enhancing effects of Maitake (Grifola frondosa) and Shiitake (Lentinula edodes) extracts. Journal of Medicinal Food, 17(6): 670-676.



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