SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Zinco: importante per la salute, spesso sottovalutato

La maggior parte degli italiani non consuma abbastanza zinco attraverso la dieta, ma in realtà la ricerca ha indicato diversi potenziali vantaggi degli integratori.

FotoLo zinco è fondamentale per la vita ed è, dopo il ferro, il minerale più presente nell'organismo.

E' un componente essenziale di numerosi enzimi, in cui svolge un ruolo strutturale, di regolazione e catalitica. Lo zinco è un microelemento, cioè un minerale presente nell'organismo in piccole quantità. In un individuo adulto ne sono presenti circa 2 grammi.

Lo zinco è un componente di centinaia di complessi enzimatici coinvolti nel metabolismo di proteine, lipidi, carboidrati e acidi nucleici. Inoltre è necessario per il funzionamento di diversi ormoni, inclusi quelli della tiroide, l'insulina, gli ormoni sessuali e l'ormone della crescita.

La sua presenza è importante sia per stabilizzare le membrane e altri componenti cellulari, sia per la struttura e l'integrità degli organi.

È essenziale per la divisione cellulare e per la crescita e lo sviluppo durante la gravidanza, l'infanzia e l'adolescenza. Inoltre è coinvolto nella sintesi del DNA, nell'espressione dei geni, nella risposta immunitaria, nella guarigione delle ferite e nella riparazione dei tessuti. Infine è coinvolto nella percezione del gusto e dell'olfatto.

Grazie alle sue innumerevoli proprietà, lo ZINCO contribuisce:
• alla normale funzione cognitiva;
• alla normale sintesi del DNA;
• alla fertilità e riproduzione;
• al mantenimento di ossa, unghie, capelli e pelle normali;
• al mantenimento di normali livelli di testosterone nel sangue;
• al mantenimento della capacità visiva.
• alla sintesi e alla secrezione dell’ormone GH e del testosterone

Inoltre, tra le principali caratteristiche dello Zinco c’è anche la capacità di contribuire al normale funzionamento del sistema immunitario e alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.

Una carenza di Zinco, quindi, può essere causa di molteplici disturbi all'organismo ed è relativamente diffusa nella popolazione generale e specialmente in alcune condizioni come durante la crescita, la gravidanza o l’allattamento. La carenza di Zinco può dipendere anche da insufficiente o cattivo assorbimento come conseguenza di una dieta ricca di cereali ma povera di proteine, l’assunzione eccessiva di alcool o un’elevata eliminazione urinaria.

Lo zinco si trova soprattutto in alimenti quali ostriche, nel lievito, nel fegato, nella carne, nelle uova e nel pesce. Tuttavia, l'organismo riesce ad assorbire solo una quota variabile tra il 20 e il 30% circa delle quantità presenti negli alimenti. Inoltre quello presente nei vegetali è in una forma meno disponibile e più difficilmente assorbibile.

Il corpo umano non è in grado di sintetizzare lo zinco di cui ha bisogno. Lo estrae quindi dal nutrimento. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda una razione quotidiana di zinco di 10 mg/giorno per i bambini, 12 mg/giorno per le donne e 15 mg/giorno per gli uomini. Alcune fasce della popolazione ne richiedono maggiori quantità e sono quindi maggiormente esposte al rischio di carenza di zinco : bambini e adolescenti, donne in gravidanza, anziani, ecc. (1).

I sintomi principali legati a una carenza di zinco sono: riduzione del gusto e dell’olfatto, problemi cutanei, letargia mentale e riduzione della fertilità.

La varietà del regime alimentare dipende principalmente dalla cultura e dal livello di vita di una persona. Dato che la quantità di zinco varia a seconda del tipo di alimento, molti adulti e bambini hanno un’alimentazione troppo povera in zinco. Nei paesi in via di sviluppo, la carenza di zinco si colloca al quinto posto tra i dieci fattori principali di rischio per la salute umana; l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) attribuisce alla carenza di zinco 800.000 decessi ogni anno nel mondo e la perdita di più di 28 milioni di anni di vita in buona salute (International Zinc Association (IZA) - Zinc Guide 2003).

Lo zinco è un elemento importante dell'immunità nutrizionale e svolge un ruolo versatile nel sistema biologico. Oltre al suo coinvolgimento attivo nel metabolismo dei lipidi e nella regolazione dei carboidrati, lo Zinco è responsabile dei sistemi cardiovascolare, riproduttivo e nervoso. Varie prove rivelano che lo zinco mostra proprietà antivirali e svolge un ruolo essenziale nell'immunità ed è stato segnalato come un agente attivo per l'immunità contro l'influenza H1N1.

ZINCO E PROTEZIONE DELLE VIE AERE

L’interesse per l’uso dello zinco come rimedio per l’apparato respiratorio è cresciuto nel tempo, da quando nel 1984 si osservò, per caso, la completa scomparsa dei sintomi del raffreddore in una bambina di 3 anni alla quale era stata somministrata, poche ore prima, una compressa da 50 mg di zinco gluconato (2).

Da allora diversi studi ne hanno evidenziato le potenzialità. L’analisi di 13 trial clinici randomizzati, confluita in una revisione Cochrane del 2012 (3) ha permesso di documentare una differenza statisticamente significativa tra i gruppi di soggetti di tutte le età supplementati con zinco (a dosi giornaliere elevate, superiori a 30 mg) rispetto al placebo, in termini sia della sintomatologia dopo 7 giorni – se l’integrazione iniziava entro 24 ore dall'insorgenza dei sintomi – e sia della loro persistenza (ma non della gravità).

Inoltre, l’assunzione a scopo preventivo, per almeno 5 mesi, risultava associata a una più bassa incidenza dell’infezione, minore assenteismo scolastico per malattia e diminuzione dell’utilizzo di antibiotici nei bambini.

Altri studi hanno rilevato un’associazione tra assunzione di almeno 75 mg di acetato o gluconato di zinco al giorno e l’attenuazione della tosse, la riduzione della secrezione nasale e, più in generale, la diminuzione della durata delle infezioni respiratorie (4).

L’Accademia Americana dei medici di famiglia, descrivendo gli interventi complementari e alternativi ai più comuni analgesici da banco e decongestionanti nasali, indica l’uso dello zinco come coadiuvante per alleviare la sintomatologia da infezione delle prime vie respiratorie. Nello specifico, suggerisce che dosi molto elevate, comprese tra 80 e 90 mg/die, possono aiutare il recupero se assunte a ridosso o comunque non oltre i tre giorni dall'insorgenza dei sintomi (4).

È importante sottolineare che l’effetto di tali concentrazioni è stato osservato con la somministrazione controllata e per brevi periodi di tempo; non dovrebbero pertanto essere assunte senza controllo medico e né per periodi prolungati.

Bisogna inoltre tenere presente che, in soggetti sani, dosi eccessive di zinco protratte nel tempo possono causare effetti collaterali, come disturbi intestinali, febbre, sonnolenza, ma anche anemia e compromissione della risposta immunitaria. Infatti, il Ministero della Salute ha fissato a 15 mg l’apporto massimo giornaliero di zinco con gli integratori destinati agli adulti e a 7,5 mg per i prodotti destinati a bambini (a partire da 3 anni) e adolescenti.

Per quanto riguarda invece l’apporto complessivo, in maniera precauzionale l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha fissato un limite massimo giornaliero per lo zinco, raccomandando di non superare i 25 mg nei soggetti sani, nelle donne in gravidanza e nelle madri che allattano (5).

Può quindi essere utile integrarlo, meglio se in abbinamento agli altri principali micronutrienti classici (vitamine e minerali) che sostengono il normale funzionamento del sistema immunitario e le difese naturali in generale, ovvero vitamina D, vitamina C, selenio e magnesio, perché la loro sinergia aiuta l’organismo a reagire alle aggressioni esterne e a tenere a bada i fastidi da raffreddamento.

ZINCO E GESTIONE DELLO ZUCCHERO NEL SANGUE

"Quelli con il diabete possono essere a maggior rischio di inadeguatezza dello zinco", dice Yule. Uno studio (6) pubblicato da gennaio ad aprile 2020 sul Journal of Family and Community Medicine ha rilevato che il 6,4% dei partecipanti al gruppo di controllo era carente di zinco, mentre il 67,9% dei partecipanti del gruppo con diabete era carente, sebbene i ricercatori non potessero determinare se il diabete ha causato carenza di zinco o viceversa.

"In alcuni casi, questi individui saranno in grado di soddisfare i loro bisogni attraverso la dieta , mentre altri potrebbero trarre beneficio dall'integrazione", spiega Yule.

Secondo uno studio (7) pubblicato su Diabetology & Metabolic Syndrome , l'integrazione di zinco ha contribuito al controllo della glicemia e ha promosso parametri lipidici sani tra le persone con diabete. E l'integrazione con lo zinco ha dimostrato di aumentare la sensibilità all'insulina tra gli individui obesi, in uno studio (8) pubblicato su Biological Trace Element Research nell'aprile 2012 . Lo zinco svolge un ruolo nell'immagazzinamento e nella secrezione dell'insulina, l'ormone che consente alle cellule di utilizzare gli zuccheri del cibo che mangiamo in modo che non si accumulino nel sangue, spiega Megan Wong, RD, nutrizionista di Vancouver. La supplementazione di zinco non fa parte del trattamento (9) standard del diabete, ma potrebbe valere la pena chiedere al tuo medico.

ZINCO E APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO

Una revisione sistematica dell'agosto 2015 e una meta-analisi pubblicate su Nutrition & Metabolism (10) hanno rilevato che l'integrazione con zinco (gli studi includevano dosaggi variabili da 15 a 240 mg al giorno) aiutava con una serie di fattori legati alla salute del cuore, tra cui l'abbassamento del colesterolo totale, basso -densità di colesterolo lipoproteico ( LDL o "cattivo") e trigliceridi.

Uno studio (11) pubblicato su Nutrition Research and Practice ha rilevato che una maggiore assunzione di zinco era associata a letture della pressione sanguigna sistolica più basse tra un gruppo di 40 donne coreane obese. Tuttavia, i ricercatori non erano sicuri del motivo per cui lo zinco avesse questo effetto.

ZINCO E FUNZIONALITÀ RIPRODUTTIVA MASCHILE E LA FERTILITÀ

Lo zinco è un minerale fondamentale per i livelli di testosterone; le cellule della prostata maschile richiedono una concentrazione molto elevata di zinco per funzionare in modo ottimale. Livelli bassi di zinco alterano la produzione di testosterone negli uomini e li mette a rischio di sviluppare il cancro alla prostata, e causa infertilità.

Inadeguati livelli di zinco sono stati anche correlati a libido bassa. Uno studio clinico che ha coinvolto 88 uomini di età compresa tra 40 a 60 anni ha dimostrato che le persone con livelli di testosterone normali avevano un livello di zinco significativamente più alto rispetto a quelli con bassi livelli di testosterone. Zinco basso era direttamente correlato con bassi livelli di testosterone, il che mette gli uomini a maggior rischio di sintomi tipici della menopausa maschile.

Nei maschi, lo zinco è un elemento importante anche per la produzione di sperma: in una sola eiaculazione si possono perdere fino a 5 mg di zinco. Una carenza di zinco può provocare una diminuzione nel numero degli spermatozoi nel seme. Lo zinco ricopre infatti un ruolo fondamentale nella regolazione della produzione del testosterone ed è infatti da alcuni considerato un “testosterone booster” in quanto una sua carenza potrebbe limitare la produzione di questo ultimo ormone in maniera decisiva.

L’assunzione di zinco produce livelli di testosterone più elevati in atleti che assumono un supplemento di selenio (un potente antiossidante che riduce al minimo lo stress ossidativo nel testicolo. I ricercatori hanno notato che lo zinco aumenta il tasso di conversione di androstenedione in testosterone e che, associato ad un’alta intensità di esercizio, permette al corpo di produrre testosterone a un ritmo ancora più elevato.

ZINCO E SUPPORTO DELLA FUNZIONALITÀ RIPRODUTTIVA FEMMINILE E DELLA FERTILITÀ

Nelle donne lo zinco è coinvolto nel processo di crescita dell’ovocita. Se le donne sono carenti di zinco, l’uovo non maturerà correttamente e l’ovulazione sarà ostacolata, provocando sterilità. Un livello adeguato di Zinco permette alle donne di utilizzare adeguatamente ed efficacemente gli estrogeni ed il progesterone (ormoni) presenti nell'organismo. Quando i livelli di estrogeni diventano troppo alti o sono metabolizzati inefficientemente possono essere causa di una scarsa salute riproduttiva.

Lo zinco è pertanto fondamentale tanto per l’uomo quanto per la donna poiché è uno di quei complessi enzimatici necessari per il corretto funzionamento di ormoni, insulina, ormoni sessuali e ormone della crescita. Nell’organismo solitamente sono presenti dagli 1,4 ai 2,5 grammi di zinco, contenuti per lo più nei globuli rossi e bianchi e nei muscoli.

INDICAZIONI DI SALUTE PER LO ZINCO

L’effetto dello zinco sul sistema immunitario è stato riconosciuto anche dall’EFSA, che ha infatti approvato un claim di salute, autorizzato dalla Commissione Europea (Reg. (UE) 432/2012), riconoscendo che lo zinco “contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario”.
La ricca letteratura a supporto ha permesso di approvare e autorizzare negli anni anche altre indicazioni di salute, per un totale di ben 17 claim salutistici, che vanno dal contributo alla normale sintesi proteica e del DNA, al normale metabolismo dei macronutrienti e della vitamina A, alla normale funzione cognitiva e riproduttiva, fino al contributo al mantenimento di ossa, capelli e pelle normali.

Bibliografia e sitografia

1. Società Italiana di Nutrizione Umana. LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. 2014.
2. Hemilä H. Zinc lozenges and the common cold: a meta-analysis comparing zinc acetate and zinc gluconate, and the role of zinc dosage. JRSM Open. 2017;8:2054270417694291.
3. Singh M, Das RR. Zinc for the common cold. Cochrane Database Sysr Rev. 2012;7:1235-1308.
4. DeGeorge KC, Ring DJ, Dalrymple SN. Treatment of the common cold. Am Fam Physician. 2019;100:281-289.
5. EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies (NDA). Scientific opinion on dietary reference values for zinc. EFSA J. 2014;12:3844.
6. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6984028/
7. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22515411/
8. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27587022/
9. https://www.everydayhealth.com/diabetes/guide/
10. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4523910/
11. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3796663/



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