ALA - EPA e DHA (presenti nell’olio di pesce) sono importanti per la salute umana
Le malattie cardiovascolari (cardiovascular diseases, CVDs) costituiscono a tutt'oggi la prima causa di mortalità prematura a livello globale, così come in Europa e in Italia. L’omega-3 è un acido grasso essenziale che dobbiamo includere regolarmente nella nostra dieta, dal momento che i mammiferi non lo possono sintetizzare. Le sue funzioni sono essenziali per il nostro organismo anche per la sua capacità antinfiammatoria.
OLIO DI PESCE
L'interesse nei confronti dell'olio di pesce è nato principalmente da osservazioni di carattere epidemiologico: la bassa mortalità per malattie cardiovascolari riscontrata fra gli Eskimesi e i Giapponesi è stata messa in relazione alla loro alimentazione, comparabile in termini di consumo di grassi a quella degli europei o dei nordamericani, ma particolarmente ricca di acidi grassi poliinsaturi omega-3 di cui sono ricchi i pesci che vivono nelle coste del Giappone e della Groenlandia. Da questa osservazione, a partire dagli anni '70, si sono via via moltiplicati gli studi clinici volti a stabilire il ruolo di questi alimenti nella prevenzione di alcune patologie, soprattutto quelle a carico dell'apparato cardiocircolatorio
COMPOSIZIONE DELL'OLIO DI PESCE
Le carni di alcuni pesci sono particolarmente ricche di due sostanze, l'EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico) particolari acidi grassi (detti omega-3) che sono responsabili di una serie di reazioni biologiche e fisiologiche che spiegano, in parte, l'importanza di questo alimento nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
L'EPA e il DHA, seppure in quantità modesta, si formano normalmente nell'organismo a partire
dall'acido linolenico. Gli acidi linolenico e linoleico, sono acidi grassi essenziali, cioè il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli, ma devono essere introdotti con la dieta. L'acido linolenico, è contenuto in alimenti come i legumi, le noci, l'olio di soia, ecc. Una volta assunto viene trasformato nell'organismo in EPA e DHA.
Il contenuto esatto di un olio di pesce varia in funzione della sua origine, che può essere il solo fegato o tutto il pesce. 10 ml di un olio ricavato dal fegato di merluzzo, ippoglosso o squalo, di solito contiene circa 2 g di acidi grassi omega 3.
ALA – EPA e DHA sono importanti per la salute umana:
• acido alfa-linolenico (ALA) che ha una catena di 18 atomi di carbonio e tre doppi legami;
• acido esapentaenoico (EPA) che ha una catena di 20 atomi di carbonio e cinque doppi legami
• acido docosaesaenoico (DHA) che ha una catena di 22 atomi di carboni e sei doppi legami.
L’acido alfa-linolenico è un grasso essenziale: il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo e deve quindi essere ottenuto consumando i vegetali che lo contengono, come diversi tipi di semi, noci e oli. EPA e DHA sono invece considerati non-essenziali poiché possono essere prodotti a partire da ALA attraverso una serie di reazioni di allungamento e desaturazione della catena carboniosa: si tratta tuttavia di processi scarsamente efficienti che portano alla sintesi di quantità molto piccole di EPA e DHA; diventa quindi importante, per la nostra salute, un buon consumo degli alimenti che contengono questi composti, in particolar modo pesce di acque fredde.
COME AGISCONO
Gli acidi grassi omega-3 sono in grado di modificare la tendenza delle piastrine ad aggregare; ciò si traduce in una riduzione del rischio di formazione di trombi. In base agli studi effettuati in vitro e in vivo, le azioni biologiche degli acidi grassi omega-3 vanno tuttavia ben oltre l'effetto antiaggregante; intervengono infatti in molteplici meccanismi, responsabili del processo di aterosclerosi, della diminuzione della pressione arteriosa, dell'effetto antiaritmico, ipocolesterolemizzante e ipotrigliceridemizzante.
QUALI I BENEFICI
L 'importanza sotto il profilo biologico e fisiologico di un adeguato apporto nell'uomo di acidi grassi omega-3 non ha ormai bisogno di ulteriori conferme.
In sintesi questo acido grasso:
• Fa parte della struttura delle nostre membrane cellulari. Le cellule del corpo non sono rigide (come quelle delle piante) ma hanno una parete elastica, necessaria per il loro corretto funzionamento. Questa consistenza è dovuta alla sua composizione a base di acidi grassi, come l’EPA.
• Regola l’infiammazione e l’immunità. L’infiammazione è direttamente collegata al sistema immunitario e l’Omega 3 svolge un ruolo fondamentale nella modulazione di questo sistema di difesa, svolgendo diverse funzioni, come la diminuzione della sintesi di molecole infiammatorie e l’attivazione delle cellule del sistema immunitario. Inoltre favorisce la formazione di alcune molecole chiamate prostaglandine, essenziali per combattere le infezioni, e migliora la barriera intestinale ripristinando un sano equilibrio dei batteri intestinali.
• Favorisce lo sviluppo del cervello e la cognizione. Gli Omega 3 sono importanti per la crescita e lo sviluppo del feto, in quanto partecipano allo sviluppo del sistema nervoso. Nell’infanzia favorisce il progresso cognitivo e comportamentale e, una volta raggiunta l’età adulta, il consumo di questi acidi grassi migliora la cognizione e la memoria.
• Aiuta a prevenire l’ obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari. Gli omega 3 aiutano a ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue. Inoltre, stimola la salute vascolare in quanto antiaritmico e antitrombotico. Questa prevenzione è sempre da intendersi nel contesto di una dieta equilibrata e varia, insieme a un esercizio fisico adeguato.
• Favorisce la salute degli occhi e della pelle. L’Omega 3 ci protegge dalle malattie degli occhi, in quanto è necessario per il corretto sviluppo e funzionamento della retina. Diversi studi dimostrano i suoi benefici contro la degenerazione maculare legata all'età (AMD). Anche la nostra pelle ne trae vantaggio , infatti l’Omega 3, essendo antinfiammatorio, riduce gli arrossamenti e le irritazioni ed è un aiuto in alcune condizioni cutanee come la dermatite.
L'interesse su queste sostanze si è espanso per accertare quale sia il loro possibile ruolo nel prevenire l’arteriosclerosi, riducendo così la morbilità/mortalità per patologie cardiovascolari.
L'azione farmacologica più studiata inizialmente è stata la capacità di ridurre i trigliceridi. Altre ricerche hanno evidenziato un vasto ambito di proprietà, tutte potenzialmente utili nella prevenzione cardiovascolare, quali l'effetto antitrombotico, antiaterosclerotico e antinfiammatorio.
Necessita invece ulteriori conferme l'attività degli omega-3 nei confronti di malattie infiammatorie croniche come la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, la psoriasi, l'artrite reumatoide.
A certificare l’efficacia dell’assunzione degli omega 3 è l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che sulla base delle prove scientifiche a disposizione ha approvato l'uso sulle confezioni degli integratori alimentari delle dichiarazioni secondo cui:
• l'Epa (acido eicosapentaenoico) e il Dha (acido docosaesaenoico), i due omega 3 presenti nell'olio di pesce e nell'olio di krill, contribuiscono a mantenere nella norma i livelli di trigliceridi nel sangue e la pressione;
• l'Ala (acido alfa-linolenico), il precursore di origine vegetale di Epa e Dha, contribuisce a mantenere nella norma i livelli di colesterolo nel sangue.
Non solo, l'Efsa ha autorizzato anche l'uso della dichiarazione secondo cui Epa e Dha contribuiscono al normale funzionamento del cuore.
Le prove scientifiche della loro efficacia continuano ad accumularsi, entrando sempre più nel dettaglio dei loro benefici.
Lo studio Reduce-It (Reduction of Cardiovascular Events with Icosapent Ethyl - Intervention Trial), pubblicato sul "New England Journal of Medicine", ha ad esempio confermato che assumere dosi adeguate di omega 3 aiuta chi convive con livelli di trigliceridi superiori alla norma a ridurre il rischio di gravi eventi cardiovascolari.
Lo studio Vital (Vitamin D and OmegA-3 TriaL), anch'esso pubblicato sul "New England Journal of Medicine", ha invece dimostrato l'utilità degli omega 3 nella prevenzione primaria dell'infarto anche in assenza di fattori di rischio che predispongono alla sia insorgenza.
Altre ricerche hanno permesso di attribuire a Dha ed Epa effetti specifici nei confronti del colesterolo. Entrambi aumentano le dimensioni delle cosiddette very low-density lipoproteins (LDL), una forma di colesterolo che si infiltra più facilmente nelle pareti delle arterie quando le sue dimensioni sono più piccole.
Sembra inoltre che sia Epa sia Dha riducano i livelli di small-dense LDL, un'altra forma di colesterolo particolarmente pericolosa. Il Dha, inoltre, è stato associato a un aumento delle high-density lipoproteins (HDL), il cosiddetto “colesterolo buono”.
Inoltre una recente ricerca pubblicata sulla rivista Frontiers of Aging aggiunge un motivo in più per integrare il tuo piano di salute: 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗯𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶𝗼, 𝘃𝗶𝘁𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗗 𝗲 𝗼𝗺𝗲𝗴𝗮-𝟯 𝗽𝘂ò 𝗮𝗯𝗯𝗮𝘀𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲 𝘁𝘂𝗺𝗼𝗿𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗮𝘀𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟲𝟭% [12].
In uno studio triennale condotto in Svizzera, Francia, Germania, Austria e Portogallo, oltre 2.000 volontari di almeno 70 anni hanno sperimentato gli effetti di dosi giornaliere di vitamina D3 (noto per ridurre la crescita delle cellule tumorali), omega-3 (per il mantenimento della salute cellulare) e allenamento di forza a casa (per rafforzare l'immunità e prevenire l'infiammazione).
I risultati, anche se richiedono ulteriori ricerche per raccomandazioni definitive, mostrano che la vitamina D3, gli omega-3 e l'esercizio fisico hanno contribuito a ridurre i rischi di cancro invasivo del 61%.
La Dott.ssa Heike Bischoff-Ferrari dell'Ospedale universitario di Zurigo sottolinea l'importanza di questa scoperta e la necessità di considerare queste pratiche nella prevenzione del cancro, superando le raccomandazioni generali.
Gli straordinari effetti antinfiammatori e immunomodulanti dell’EPA e del DHA sono benefici anche per malattie della pelle come la neurodermite e la psoriasi [13]. Un alto indice di omega-3 nel corpo consente di prevenire il sussistere di malattie oncologiche. Molti studi hanno dimostrato che gli omega-3 hanno un effetto chemio-protettivo e terapeutico nei pazienti affetti da cancro. Infatti, la medicina riporta che EPA e DHA riducono la crescita delle cellule tumorali, accelerando al contempo la morte delle cellule colpite [14].
QUANTO E PER QUANTO TEMPO?
La prevenzione delle malattie cardiovascolari deve essere innanzitutto incentrata su una dieta equilibrata, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, e sull'eliminazione dei fattori di rischio (fumo, obesità, vita sedentaria, ecc.).
Gli acidi grassi omega-3 sono contenuti principalmente nel pesce grasso (salmone, tonno e pesce azzurro, come sgombri, sardine, aringhe). In genere una dieta varia ed equilibrata, che comprenda 2 o 3 pasti alla settimana a base di pesce, riesce a soddisfare appieno le esigenze dell'organismo. In alcuni casi, tuttavia, qualora la dieta e l'eliminazione dei fattori di rischio falliscano, si può ricorrere agli integratori dietetici di Omega 3. In questi preparati la quantità di omega-3 varia da un prodotto all'altro: le confezioni riportano tuttavia il contenuto di acidi grassi per ogni capsula e il numero di capsule da assumere al giorno.
Si può, comunque, fare riferimento alle indicazioni dell'Efsa, che ricorda:
• per mantenere il colesterolo nella norma grazie all'Ala è necessario assumerne 2 grammi al giorno;
• per tenere sotto controllo la pressione è necessario assumere 3 grammi al giorno di Epa + Dha;
• per mantenere i trigliceridi nella norma è necessario assumere 2 grammi al giorno di Epa + Dha;
• la dose di Epa + Dha che favorisce il buon funzionamento del cuore è pari a 250 mg al giorno.
Infine, l'Efsa ricorda che è bene non superare la dose massima di 5 grammi di Epa + Dha al giorno.
COME SCEGLIERE I MIGLIORI INTEGRATORI OMEGA-3?
I benefici in grado di apportare gli integratori di Omega 3 per adulti e bambini sono innumerevoli. Ma è fondamentale scegliere prodotti di qualità e ricchi di sostanze naturali ed eccipienti in grado di aumentarne l’efficacia.
Ciò che può fare la differenza sono:
• La quantità di EPA e DHA;
• La certificazione IFOS.
Quest’ultima, che è l’acronimo di International Fish Oil Standards, si riferisce ad una certificazione che assicura che l’olio di pesce utilizzato per la produzione degli integratori rispetti i migliori standard qualitativi in termini di sicurezza, purezza e composizione. La presenza della certificazione IFOS non solo ti garantisce che l’olio non contiene elevate concentrazioni di mercurio, ma anche che l’integratore contiene almeno il 60% di EPA e DHA.
POSSIBILI EFFETTI INDESIDERATI
L'effetto indesiderato più temibile attribuito all'olio di pesce è la maggiore probabilità di sanguinamenti (a causa dall'attività antiaggregante sulle piastrine). Anche se gli studi sono stati molto rassicuranti, chi è in trattamento con anticoagulanti o aspirina e le persone emofiliche devono porre particolare attenzione.
Un'elevata quantità di omega-3 può aggravare l'asma in chi è allergico all'aspirina e aumentare la glicemia nelle persone con diabete non insulino dipendente. Effetti indesiderati di minore importanza sono la comparsa di nausea, di eruttazioni e la formazione di radicali liberi come conseguenza di fenomeni di perossidazione: è bene ricordare, a questo proposito, che gli integratori dietetici a base di olio di pesce contengono anche sostanze ad azione antiossidante in grado di ridurre questo rischio. Infine, grazie alle nuove tecnologie di produzione, che permettono di escludere possibili inquinamenti, è attualmente ridotto al minimo il rischio di inquinamento da mercurio del pesce.
Gli oli di pesce e gli estratti di alcuni oli contengono, oltre ad elevate quantità di EPA e DHA, anche vitamine liposolubili, come la A e la D: ciò deve essere tenuto in considerazione soprattutto quando l'olio di pesce viene assunto sotto forma di integratore dietetico contemporaneamente ad altri integratori vitaminici, oppure in alcune condizioni, come durante la gravidanza.
L'assunzione di elevati quantitativi di Vitamina A durante le prime fasi della gravidanza può portare a difetti neonatali; gli integratori a base di oli di pesce andrebbero perciò assunti con cautela durante il primo trimestre di gravidanza, quando si verificano le tappe fondamentali della differenziazione e dello sviluppo dei vari organi (organogenesi).
Fonti e Bibliografia
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11. Newton-Bishop, J. A., Beswick, S., Randerson-Moor, J., Chang, Y.-M., Affleck, P., Elliott, F., … Bishop, D. T. (2009). Serum 25-Hydroxyvitamin D3 Levels Are Associated With Breslow Thickness at Presentation and Survival From Melanoma. Journal of Clinical Oncology, 27(32), 5439–5444.
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13. https://www.pharmazeutische-zeitung.de/inhalt-01-1997/pharm3-01-1997/#:~:text=Fisch%C3%B6l%20(Omega%2D3%2DPUFA,und%20insbesondere%20der%20h%C3%A4ufigen%20Windeldermatiti.
14. Nikolakopoulou Z, Nteliopoulos G, Michael-Titus AT, Parkinson EK. Omega-3 polyunsaturated fatty acids selectively inhibit growth in neoplastic oral keratinocytes by differentially activating ERK1/2.
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15. Pilkington SM, Massey KA, Bennett SP, et al. Randomized controlled trial of oral omega-3 PUFA in solar-simulated radiation-induced suppression of human cutaneous immune responses. Am J Clin Nutr. 2013;97(3):646-652. doi:10.3945/ajcn.112.049494
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