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Comunicato Stampa

ALBO O LIBERALIZZAZIONE? Consulente patrimoniale indipendente: un gap legislativo blocca la professione

03/07/12

Fa solo gli interessi del cliente, perché non è dipendente di banche o assicurazioni, ma anzi si fa pagare per trovare le migliori soluzioni sul mercato. Negli Usa è una figura molto ricercata, in Italia invece… www.studiodegiorgis.it

In Italia sono 500, dei quali la maggior parte al Nord. Sono gli ‘angeli dei patrimoni’: familiari, dei singoli e delle imprese. Sono insomma i professionisti che possono consigliare il meglio in fatto di investimenti perché rispondono solo al risparmiatore, indipendenti da commitment di banche, assicurazioni e istituti finanziari. Operano nell’esclusivo interesse dell’investitore. Il compenso è la parcella erogata dal cliente e non viene dalla vendita di prodotti.
Perché allora in un momento storico in cui la tutela dei propri interessi è quanto mai cruciale e a rischio, il numero di questi esperti è così ridotto in confronto a quello dei promotori, che nel Paese sono circa 70.000?
Perché l’accesso alla professione di ‘consulente patrimoniale indipendente’ dal 2008 è bloccato in attesa di una legge che stabilisca se liberalizzare questo tipo di consulenza o creare un Albo.
A causa del gap legislativo, manca anche un’adeguata informazione ai risparmiatori che avrebbero invece il diritto di poter scegliere i consulenti migliori e più affidabili.
Basta pensare ai tranelli nei quali è facile cadere oggi, con certi prodotti dichiarati a capitale protetto che tale poi non è.
Un esempio per tutti: fino al 15 giugno era possibile sottoscrivere presso Banco Posta un nuovo certificato emesso da Barclays.
Cosa non si dice nella scheda informativa del prodotto?
Un'informazione essenziale: se uno dei due indici – Eurostoxx e Standar & Poor's 500 – perde più del 25% del suo valore iniziale, il certificato pagherà a scadenza un importo pari al capitale investito moltiplicato per la performance dell’Indice che ha registrato la variazione peggiore. In definitiva, se uno dei due indici ha subito una variazione negativa del 30%, a scadenza viene restituito solo il 70% del capitale investito.
La direttiva europea 2004/39/CE 'MIFID' dovrebbe finalmente riconoscere il libero professionista che si occupa di consulenza indipendente agli investimenti equiparando la sua figura alle altre categorie di liberi professionisti già esistenti in Italia. La Direttiva definisce l’attività di consulenza in materia di investimenti come “la prestazione di raccomandazioni personalizzate a un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa dell’impresa di investimento, riguardo a una o più operazioni relative a strumenti finanziari”. Inoltre, la direttiva sancisce la netta separazione tra agente di vendita/promotore (tied agent) e consulente (advisor) e stabilisce l’impossibilità per lo stesso soggetto di svolgere entrambi i ruoli. Stabilisce, tra l’altro, alcune norme restrittive per le operazioni in conflitto di interessi e a tutela dei risparmiatori.
Tale direttiva è stata "interpretata" dai legislatori italiani; ad esempio, si è dibattuto a lungo se potessero esistere società di consulenza o se dovessero configurarsi come SIM di sola consulenza. Inoltre, il consulente è tenuto, da regolamento approvato da Consob, alla verifica di adeguatezza prima di effettuare qualunque raccomandazione, così come è tenuto a rendicontare ex post tutte le operazioni svolte dal cliente - il consulente non può svolgere le operazioni, quindi deve essere il cliente a ricordarsi di recapitargli tutta la documentazione-: ovvero il legislatore ha confuso l'attività di consulenza con quella di intermediazione, altrimenti non si spiegherebbe l'introduzione di queste ed altre norme tipiche degli istituti di credito e atipiche per qualunque consulente/libero professionista.
“Le soluzioni per risolvere questa situazione paradossale di stallo sono due – spiega Marco Degiorgis, tra i primi ad aver intrapreso in Italia l’attività di ‘consulente patrimoniale indipendente’ fondando lo Studio Degiorgis in Piemonte –. O si liberalizza completamente la professione oppure si garantisce maggior tutela al consumatore creando un Ordine. Consob stima che per costituire un Albo occorrano circa 2 milioni di euro e che non ci siano i numeri per affrontare la spesa, ma risulta anche che siano tra i 2 e i 5mila i promotori pronti a lasciare banche e assicurazioni, in sofferenza per la crisi di fiducia da parte dei consumatori, mettendo la loro esperienza esclusivamente al servizio dei risparmiatori. Si potrebbe anche aggiungere una ‘costola’ all'Albo dei promotori finanziari che esiste già. Un Ordine professionale sarebbe anche utile per far conoscere al grande pubblico l'esistenza di una figura indispensabile al fine di poter avere un parere finanziario veramente trasparente e svincolato da interessi di parte”.

Marco Degiorgis_profilo
È nato il 6 marzo 1963 a Valenza (Al), ha una Laurea in Economia all’Università di Pavia, il diploma di marketing presso la Camera di commercio di Torino, il diploma di Pianificazione e analisi finanziaria con specializzazione in consulenza agli investimenti, e un master in finanza aziendale.
Associato a NAFOP (Associazione Nazionale dei Consulenti d'Investimento), Degiorgis dopo una lunga esperienza come dirigente e consulente per aziende nazionali, ha fondato lo Studio di consulenza patrimoniale indipendente Degiorgis con sedi a Valenza (AL) e Torino, tra i primi in Italia a proporre la consulenza finanziaria personale; i servizi vanno dall'analisi di portafoglio, alla pianificazione finanziaria, alla consulenza continuativa. Collaborano con lo Studio Degiorgis qualificati professionisti del settore (consulenti investimenti, trader, avvocati, commercialisti, consulenti aziendali). Inoltre Degiorgis è Account Manager, per Torino e il Piemonte, di Espertinrete, società specializzata nel fornire consulenti indipendenti alle aziende, secondo necessità e per il tempo utile alla realizzazione del progetto. Sul sito www.francescocaranti.com Marco Degiorgis firma la rubrica "Analisi e Consulenza".
Degiorgis è anche presidente e fondatore di MonferratoIN (monferratoin.wordpress.com), associazione di social networking che aderisce all'associazione nazionale ClubIN.

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