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Comunicato Stampa

Assosementi: il ritorno al baratto delle sementi non aiuta la biodiversità, né agevola la competitività

07/02/14

La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo voterà il prossimo 11 febbraio la proposta di revisione della disciplina sulle sementi e gli altri materiali di propagazione vegetativa

Bologna, 6 febbraio 2014 – Mentre appare ormai certo che si vada verso una bocciatura della proposta della Commissione UE per rivedere le norme sulle sementi e gli altri materiali vegetali, Assosementi, l’associazione nazionale che rappresenta le aziende sementiere in Italia, prende apertamente posizione contro chi negli ultimi tempi, da ultimo l’on. Susanna Cenni con una interrogazione al Ministro delle politiche agricole e una proposta di risoluzione parlamentare, auspica un ritorno al libero scambio delle sementi tra gli agricoltori.

“Se, da un lato, la proposta in discussione, che intende riunire in un solo dispositivo ben 12 diverse direttive sulle sementi e gli altri materiali da moltiplicazione, suscita diverse perplessità e difetta di chiarezza, ha commentato Valeria Martino, vice presidente di Assosementi, non si può, dall’altro lato, condividere le tesi di chi ritiene che l’assenza di regole e dunque lo scambio delle sementi senza regolamentazione possa salvaguardare meglio la biodiversità e l’ambiente o garantire competitività alla produzione agricola”.

“Al contrario, in un sistema produttivo rivolto al mercato, riteniamo che la qualità e la sicurezza delle sementi e degli altri prodotti vegetativi come fruttiferi, vite, ornamentali e piante forestali, regolamentate da un apparato normativo razionale ed efficace e che garantisca in primis l’identità dei materiali, prosegue Martino, siano elementi imprescindibili, da difendere. La stessa COPA-COGECA, l’organizzazione comunitaria dei produttori e delle cooperative agricole, nei giorni scorsi ha sottolineato che solo un forte sistema di certificazione e di controlli ufficiali potrà continuare ad assicurare agli agricoltori sementi di elevata qualità e garantire sufficiente competitività”.

Assosementi si è sempre espressa a favore e riconosce la necessità di tutelare le varietà tradizionali e la biodiversità, entrambe alla base del lavoro di incrocio e selezione varietale e quindi di quel miglioramento genetico di cui la produzione agricola ha bisogno. Questi temi, peraltro già disciplinati da norme comunitarie e nazionali, non vengono messi in discussione nella nuova proposta di regolamento, ma, anzi, rafforzati. Appare evidente pertanto che gli attacchi e le strumentalizzazioni di cui la normativa in questione è oggetto risentano del clima di vigilia elettorale che ormai si respira per l’europarlamento, per cui – conclude Martino, “una pausa di decantazione non potrà che favorire una più distesa e ponderata ripresa dell’esame della proposta”.

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