Cambia la forma, ma i nuovi costi chilometrici minimi pubblicati nel sito del Ministero dei Trasporti sono, se possibile
La cancellazione della CONFETRA dall'elenco delle fonti del Ministero non modifica in nulla l'assurdità del contenuto del Comunicato apparso, in versione corretta, sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel quale si scopre che il costo chilometrico di un furgone è identico a quello di un autoarticolato e che la motrice batte tutti in fatto di costosità!
Ha deciso di fare rapidamente retromarcia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di fronte all'ondata di critiche che ha prodotto la scelta di pubblicare sul proprio sito web, lo scorso 19 novembre, quale frutto dell'accordo raggiunto il 13 /11/2008 con le Associazioni tradizionali del settore, un Comunicato che fissa i "Dati relativi al costo chilometrico medio imputabile al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi", precisando che quel dato era stato costruito a partire dagli studi di un'Associazione privata che rappresenta committenti ed intermediari del trasporto.
Così, lo scorso 28 novembre, ci è stata propinata un'altra versione dei costi chilometrici, anch'essa senza firma nè possibilità di individuarne gli autori ed a cui non è neppure lontanamente possibile dare alcun valore normativo.
Nella nuova versione, tuttavia, se non c'è più, almeno in modo esplicito, il frutto avvelenato dei dati CONFETRA ( oggi si parla, in modo più asettico, di indicazioni riportate negli studi resi noti, ad oggi, da organismi operanti nel settore, tuttavia la certezza che se ne ricava è che non sia cambiata in nulla la volontà di bastonare i trasportatori e far l'ennesimo favore alla committenza ed all'intermediazione
I nuovi dati non soltanto dimostrano l'assurdità della norma transitoria contenuta nel comma 10 dell'art. 83 bis della L. 133/08 - assurdità e rozzezza che avevamo sin da subito denunciato - ma determinano una situazione che sembra autorizzare i committenti a richiedere agli autotrasportatori perfino sconti sui miseri compensi in vigore in questo momento nel settore.
E, nell'attesa della nuova rilevazione mensile del costo del gasolio, che produrrà un'ulteriore abbattimento del "costo minimo" in versione Ministero dei Trasporti, nè i Dirigenti del Ministero, né le Associazioni tradizionali che hanno sottoscritto gli accordi con il Governo, hanno trovato il tempo per spiegare alle imprese di autotrasporto,m o ai propri associati, come sia possibile che il costo chilometrico totale di un FIAT DUCATO debba, per un'impresa, essere identico a quello di un IVECO STRALIS da 44 tonnellate.
TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR, che ha riunito il proprio Direttivo Nazionale, ha dato ai trasportatori indicazioni di non prendere in alcuna considerazione il Comunicato del Ministero, sia per la sua evidente assurdità, sia perchè esso manca di ogni ufficialità e non risponde in alcun modo alle previsioni della Legge 133/08.
E, ancora più precisamente, non risponde né alle previsioni del comma 1, né del comma 2, né del comma 10 dell'art. 83 bis di quella Legge che individuano ben altra via per la fissazione dei dati da cui far derivare l'indice su cui costruire il costo chilometrico minimo necessario, come titola l'art. 83 bis, ad assicurare la "Tutela della sicurezza stradale e della regolarità del mercato".
TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR si è attrezzata per assistere tutti i trasportatori nei rapporti con le loro committenze, onde non consentire che una misura, rivendicata per assicurare respiro alla categoria e trasparenza e legalità al mercato dell'autotrasporto italiano possa essere utilizzata per dare un colpo ulteriore alla capacità di sopravvivenza delle piccole e medie imprese del settore.
Mauro Sarrecchia
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