Carnitina per arginare gli effetti collaterali della chemioterapia
Parte oggi la nuova rubrica ‘L-intervista’ su Carnitina Official Site, la più importante risorsa on line sul mondo delle carnitine. La rubrica di interviste esclusive agli opinion leader di riferimento mondiale per le carnitine prende il via con il Professor Mohamed Sayed-Ahmed, le cui sperimentazioni hanno aperto nuove frontiere nell’integrazione di carnitina e farmaci chemioterapici al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici
La carnitina, sostanza che svolge un ruolo chiave nell’organismo, assicurando un approvvigionamento costante ed equilibrato di energia “pulita”, potrebbe rivelarsi uno strumento importante per migliorare la qualità di vita dei pazienti in trattamento con farmaci antitumorali: questa sostanza sarebbe infatti in grado di “salvare” le cellule dalla tossicità della chemioterapia.
Di fatto l’impiego ottimale dei trattamenti chemioterapici nel cancro è principalmente limitato dalla loro tossicità multi-organo, fenomeno potenzialmente letale. Negli ultimi anni, vari studi clinici e sperimentali hanno dimostrato che alcuni importanti farmaci antitumorali interferiscono con l’assorbimento, la sintesi e l’escrezione della carnitina in tessuti non tumorali, inducendo una carenza secondaria di questa sostanza cui si può porre rimedio con una opportuna somministrazione, senza ridurre l’efficacia della chemioterapia.
A mettere in relazione carnitina ed effetti tossici dei farmaci antitumorali, in particolare, sono stati gli studi del Professor Mohamed Sayed-Ahmed, del Department of Pharmacology, College of Pharmacy, all’Università King Saud, Arabia Saudita, che hanno messo in evidenza i meccanismi con i quali una somministrazione integrativa di carnitina può prevenire le alterazioni metaboliche del cuore provocate dalla doxorubicina, un chemioterapico di uso comune, che induce cardiomiopatia e interferisce con il sistema delle carnitine nel cuore.
Questi studi hanno aperto nuove prospettive terapeutiche per migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici: la carnitina potrebbe in futuro essere somministrata in abbinamento a doxorubicina, cisplatino, carboplatino, ciclofosfamide ed ifosfamide per ridurne la tossicità multi-organo e consentire di somministrarne dosi maggiori, eliminando un maggior numero di cellule tumorali e aumentando così le possibilità di sopravvivenza dei pazienti.
Il Professor Sayed-Ahmed è stato scelto per inaugurare la nuova rubrica
‘L-intervista’ su Carnitina Official Site, la risorsa ufficiale on line a livello mondiale sulla carnitina. Da oggi sarà consultabile sul sito un’intervista esclusiva all’oncologo e farmacologo egiziano, già Direttore del National Cancer Institute de Il Cairo, nella quale illustra la storia del suo primo incontro con la carnitina, i risultati dei suoi studi ed i prossimi passi del suo percorso di ricerca.
La nuova rubrica di Carnitina Official Site vuole essere un’ulteriore occasione di approfondimento sul vasto mondo delle carnitine, per gli addetti ai lavori o per tutte le persone in cerca di informazioni. Periodicamente saranno pubblicate interviste esclusive agli opinion leader di riferimento, con focus sulle nuove prospettive aperte dall’uso terapeutico della carnitina, che potrebbe essere la chiave per trovare nuovi approcci nella lotta contro patologie come il diabete, la demenza, o il cancro.
Carnitina Official Site è una delle più importanti fonti di informazione on line a livello mondiale sulla carnitina; nato dall’esigenza di mettere ordine, attraverso un sito attendibile e aggiornato, alla grande mole di materiali generata dall’interesse sempre maggiore per lo studio di questa sostanza, è on line dall’8 maggio 2010.
Promosso dalla Fondazione Gianni Benzi e dalla Fondazione Sigma-Tau, il sito, accessibile all’indirizzo http://www.carnitinaofficialsite.it in due versioni, italiano e inglese, è articolato in un’area ad accesso libero e in una ad accesso riservato, previa registrazione, a medici, farmacisti e operatori sanitari.
Testi, video, animazioni e disegni guidano i visitatori, compresi quelli che non hanno dimestichezza con il mondo della biologia, alla scoperta di una delle sostanze più affascinanti studiate in questi anni. Scoperta nel 1905 nella carne, rimase per anni una curiosità per biochimici, poi si scoprì il suo coinvolgimento nei meccanismi di trasporto degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, le centrali energetiche delle nostre cellule.
Coinvolta nei processi di conversione del cibo in energia, ritenuta sostanza salva-cuore e salva-vita, la carnitina potrebbe rappresentare la chiave di volta per capire i meccanismi di molte malattie, incluse quelle oncologiche.
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