MUSICA
Comunicato Stampa

Cecilia Sanchietti presenta "Circle Time" al 28DiVino Jazz Club

Cecilia Sanchietti al 28DiVino Jazz Club di Roma per il primo live di presentazione del suo nuovo album "Circle Time" in uscita a marzo con Alfa Music.

FotoLa batterista romana e compositrice Cecilia Sanchietti al primo live di presentazione del suo nuovo album "Circle Time" in uscita a marzo con Alfa Music. Salirà sul palco del 28DiVino Jazz Club di Roma con il suo Jazz Project, di cui sono componenti il sassofonista Davide Grottelli, la pianista Gaia Possenti, il contrabbassista Stefano Napoli e, special guests, il trombettista David Boato e il percussionista Michele Martino.
Registrato lo scorso gennaio e edito dall’etichetta discografica Alfa Music, sarà presentato con tre concerti a Roma: il 6 marzo al 28DiVino Jazz Club, il 14 marzo al Teatro Il Cantiere di Roma con un evento speciale che vede la partecipazione d’eccezione del fotografo Pino Ninfa e il 20 marzo all’Officina Culturale Via Libera.
Nel live tutta l'esperienza musicale di Cecilia che negli anni si è esibita su importanti palchi in compagnia di grandi artisti e formazioni tra cui l’Orchestra del 41° parallelo, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Cristina Comencini, Lunetta Savino, Fabio Abate, Carmen Consoli, Luca Madonia, Stefano Scatozza, Raffaella Misiti, Lucilla Galeazzi, Giovanna Marini, Andrea Satta, Isabella Mangani, Giorgio Cuscito, Federica Zammarchi, Paolo Tombolesi, Melvin Brown, Marco Rea.

Registrato a gennaio 2015, “Circle Time” nasce nel 2013 come un’ idea progettuale jazz con contaminazioni etniche/afro e si è poi sviluppato grazie alla competenza e al talento dei musicisti che hanno accompagnato Cecilia nella sua realizzazione: oltre al quartetto di base, il disco si avvale dell’importantissimo supporto di Stefano Scatozza e Federica Zammarchi.

Cecilia Sanchietti: “Il principale motivo del disco è il desiderio di fare una fotografia del presente (da qui un po’ anche il brano fotogramma), del mio importante momento storico, musicale ma anche personale che paradossalmente rappresenta più un inizio, un punto da cui cominciare, che non un punto di arrivo. Allo stesso tempo, è un mezzo per dare voce alle tante esperienze umane, personali e musicali del mio passato, dare loro un senso e portarle con me e agli altri attraverso la musica. Il disco vuole essere quindi un progetto di qualità pieno di bella musica che recupera il senso sociale della stessa” .



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