SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

CISTUS INCANUS L.: una pianta mediterranea particolarmente efficace per aumentare le difese immunitarie

Cistus incanus ha rivelato nel suo fitocomplesso una particolare ricchezza e varietà di polifenoli che lo rendono particolarmente attivo dal punto di vista biologico. Dagli utilizzi tradizionali le nuove ricerche scientifiche si spingono nello studio della sua applicazione nei disturbi di natura influenzale.

FotoConosciuto fin dai tempi di Teofrasto, botanico greco e discepolo di Aristotele, il Cistus incanus (chiamato anche Cisto rosso, Cisto di Creta o Cisto marino) è un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Cistaceae, che cresce spontaneamente nelle zone aride e rocciose dell’area mediterranea, in particolare nelle zone insulari, nell’isola di Creta e nella Grecia del sud. Anche nella Genesi viene fatto riferimento a questa pianta descritta come una panacea di tutti i mali. Nella medicina popolare greca e del Mediterraneo la pianta era molto apprezzata poiché da essa si ricavava il cosiddetto Labdanum, una delle prime sostanze aromatiche del mondo antico: una resina gommosa, secreta dai peli ghiandolari delle foglie, utilizzata per secoli come ingrediente di profumi e come incenso, ma soprattutto per combattere infezioni, tosse, reumatismi, disturbi intestinali e mestruali. Questa era un prodotto molto pregiato a causa del suo difficile metodo di estrazione: gli antichi greci erano soliti portare le capre al pascolo in mezzo ai cespugli di Cisto ricoperti da questa resina appiccicosa, la quale rimaneva attaccata al loro manto. Una volta che gli animali venivano tosati il pelo raccolto veniva posto in acqua bollente per separare la resina intrappolata.

Ad oggi le moderne tecniche estrattive hanno messo a punto metodi più efficienti e meno costosi, ma tuttavia nelle isole greche, in particolare sull’isola di Creta, esistono ancora coltivatori che raccolgono il Ladano con un particolare arnese, simile a un rastrello, il quale è dotato di lunghe strisce di pelle che vengono fatte passare sui cespugli. La resina aderisce su queste strisce dalle quali viene poi tolta manualmente.

Il Cistus incanus non è importante solo per l’estrazione del Labdanum, la pianta infatti possiede proprietà terapeutiche non ancora molto conosciute e diffuse, ma potenzialmente benefiche ed efficaci per la salute dell’uomo.

In seguito a diverse indagini farmacologiche è stato possibile isolare e studiare i principi maggiormente attivi ed è stata individuata una massiccia presenza di polifenoli e flavonoidi (molecole contenute in grandi quantità anche nel vino), ritenuti responsabili dell’effetto antinfiammatorio e antiossidante.

La particolare combinazione di queste sostanze fanno del Cistus incanus un ottimo rimedio nel contrastare l’eccessiva produzione di radicali liberi che può essere generata da forti situazioni di stress, esposizione a sostanze inquinanti (smog, inquinamento atmosferico, fumo di sigaretta, sostanze tossiche sempre più in aumento nei nostri ambienti domestici..) ma anche in caso di malattie virali.

La pianta, assunta anche sottoforma di decotto, favorisce la funzionalità dei sistemi di detossificazione dell’organismo, ma soprattutto agisce come stimolante delle difese naturali del nostro organismo. Per esempio l’assunzione continuata e costante di Cistus incanus si è dimostrata utile nel trattamento di diverse infezioni fungine quali candida, ma anche Helicobacter e altre infezioni intestinali. La pianta andrebbe a promuovere la formazione delle flora batterica intestinale positiva e a ripristinare l’equilibrio alterato. Quest’azione acquista notevole importanza soprattutto ai giorni nostri dove l’inquinamento ambientale e i fattori di stress sono sempre più presenti nella vita quotidiana e sono tra i principali responsabili dell’alterazione della popolazione batterica intestinale.

IMPIEGHI SALUTISTICI NOTI DEL CISTO
In letteratura è riportata un’interessante attività dell’estratto di C. incanus contro il virus A dell’influenza. Inoltre, in uno studio osservazionale su pazienti con dolorose infezioni a livello di bocca e gola si è dimostrata una riduzione dei sintomi dei pazienti se trattati con estratto acquoso di C. incanus. In un altro studio in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo si è visto che un estratto acquoso di C. incanus è efficace nel ridurre la gravità e la durata media dei sintomi in pazienti con infiammazioni a livello delle vie respiratorie superiori (5).

I costituenti del fitocomplesso sono diversi a seconda della parte di pianta utilizzata:

ESSUDATO DEI PELI GHIANDOLARI DELLE FOGLIE: resina o gommo resina (labdano o laudano), costituita da sostanze terpeniche, oltre 170 pineni tra cui canfene, cimene, sabinene, eugenolo, geraniolo, miricene ecc (8).

PARTI AEREE: acido protocatechico, kaemferolo, kaemferolo-3-metil etere, flavan-3-oli, mirecetin galattoside, mirecetin-ramnoside, quercetin- pentoside, epigallocatechine, catechine, epigallocatechine-gallato, acido gallico, rutina, procianide B1, B3, B7, proantocianidine.

Cistus incanus è naturalmente ricco in polifenoli e potrebbe rappresentare una fonte di composti bioattivi per lo sviluppo di nuovi farmaci vegetali. Estratti di Cistus incanus ricchi di polifenoli sono stati infatti riportati avere proprietà antimicotiche, antibatteriche e antivirali (4).

Gli impieghi più interessanti sono stati solo recentemente attribuiti all’estratto acquoso, che contiene un’elevata percentuale di polifenoli altamente polimerici e dalla particolare composizione. L’attività dell’estratto acquoso esercita un’attività antimicrobica (8) che si è rivelata utile nei confronti delle infezioni a carico della pelle indotte da lieviti (Candida albicans e Candida glabrata) e batteri (Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Enterococcus hirea, Pseudomonas aeruginosa).

Ulteriori indagini hanno attribuito tale attività al legame fisico della componente polifenolica ai batteri stessi, impedendone la colonizzazione. Tale interazione diretta è stata recentemente indagata con l’estratto acquoso di Cistus incanus nei confronti dei virus dell’influenza di tipo A (H5N1 aviaria e H7N1) in vitro e in vivo sui topi. Il meccanismo di azione sembra sia diretto e aspecifico: da un lato vi è interazione con le emoagglutinine, glicoproteine del rivestimento (envelope) virale necessarie per l’adesione del virus alla cellula, bloccando così il legame dei virus dell’influenza di tipo A ai recettori cellulari quali proteine, oligosaccaridi e acidi sialici; dall’altro interagisce con le proteine virali di superficie (capside), come nel caso dei rhinovirus (virus nudi), responsabili dei comuni raffreddori e che a differenza dei virus dell’influenza non presentano l’envelope).

L’azione antivirale del Cisto si esplica nei primi stadi dell’infezione e senza effetti tossici, inoltre la sua aspecificità gli conferisce la proprietà di non sviluppare la resistenza da parte dei virus contrariamente a quanto avviene per alcuni farmaci antivirali (10).

L’inibizione aspecifica e diretta contro un enorme numero di patogeni sembra confermarsi anche negli studi clinici più recenti. Persone affette da infezioni respiratorie sia di tipo virale che batterica, trattate con estratto acquoso di Cistus incanus, hanno riportato un miglioramento della sintomatologia misurata e intesa come dolore, tosse (intensità e durata) e febbre, rispetto a quelle trattate con Tè verde (11). Successivamente è stato riportato un decremento dei sintomi soggettivi e dei markers dell’infiammazione presi in esame (proteina C reattiva) in un gruppo affetto dal comune raffreddore e trattato con Cistus incanus, rispetto al placebo (11). L’attività antivirale di Cistus incanus potrebbe esplicarsi anche attraverso un meccanismo d’azione diverso da quello finora riportato. Indagini condotte con epigallocatechina- 3-gallato, infatti, hanno dimostrato un’attività inibitoria nei confronti del fattore di trascrizione nucleare NF-kB, coinvolto nelle infezioni virali.

ATTIVITÀ ANTIVIRALE DEL CISTO: COSA DICONO GLI STUDI
In occasione dell’epidemia di influenza aviaria data dal virus del sottotipo H5N1 e in grado di infettare l’uomo, si rese urgente la necessità di contromisure efficienti per contrastare l’espandersi dell’infezione. Lo studio condotto con l’estratto acquoso di Cistus incanus (CYSTUS052) dimostrò una potente attività antivirale in colture cellulari infettate da questo tipo di virus e da altri ceppi di influenza di differenti sottotipi.

Il trattamento con CYSTUS052 portò a una riduzione del titolo virale pari a due logaritmi. E al dosaggio di 50 mg/mL l’estratto non mostrava apparenti effetti nocivi alla vitalità, metabolismo o capacità di proliferare delle cellule. I virus trattati con CYSTUS052 non svilupparono resistenza se comparati con quelli trattati con Amantadine che, al contrario, svilupparono resistenza dopo alcuni passaggi. Su basi molecolari sembra che l’effetto protettivo del CYSTUS052 sia principalmente dovuto al legame della frazione di polifenoli polimerici dell’estratto, sulla superficie dei virus, inibendo il legame dell’emoagglutinina ai recettori della cellula ospite (12).

Lo studio delle proprietà antivirali del Cisto, oltre che su colture cellulari, è stato esteso in vivo su topi con lo scopo di verificare l’effetto antivirale dell’estratto acquoso di Cisto ricco in polifenoli CYSTUS052 sull’influenza aviaria caratterizzata da sintomi al tratto respiratorio superiore. Negli esperimenti in vivo i topi trattatati con CYSTUS052 non svilupparono malattia e non mostravano alterazioni istologiche delle cellule dell’epitelio dei bronchioli (10).

Infine, sull’uomo è stato condotto uno studio clinico su 300 pazienti affetti da infezioni del tratto respiratorio superiore, alcune di tipo virale, altre di tipo batterico e altre ancora di tipo misto trattati con CYSTUS052. Si è osservato un significativo miglioramento dei sintomi quali dolorabilità diffusa, tosse (sia per l’intensità che la durata), febbre. L’effetto si è rivelato maggiore nel trattamento col Cisto rispetto al trattamento con Tè verde nonostante anch'esso contenga la stessa categoria di polifenoli (11).

Tuttavia lo studio che meglio chiarisce il meccanismo di azione e quanto sia importante la componente polifenolica del Cisto per esercitare l’attività antivirale, è riportato in uno studio del 2016 condotto sui virus dell’HIV e Filovirus, in cui gli autori dimostrano che i polifenoli del Cisto hanno come target proprio le proteine virali dell’envelope e agiscono sui virus senza indurre resistenza. Gli autori concludono che l’estratto di Cisto combina un’ampia attività antivirale con basso rischio di resistenza da parte dei virus. Il meccanismo di azione coinvolge il blocco dell’attacco primario del virus alla cellula attraverso il legame alle glicoproteine dell’envelope virale. I dati in vitro supportano l’analisi del Cisto come possibile agente antivirale (13).

Fonti:
https://www.inherba.it/
Focus.it -Settembre 2019

Bibliografia
1. Rajasekaran D, et al. Identification of traditional medicinal plant extracts with novel anti-influenza activity. PLOS ONE. 2013; 8(11): E79293.
2. Barrajòn-Catalàn E., et al. A Systemic Study of the Polyphenolic Composition of Aqueous Extracts Deriving from Several Cistus Genus Species: Evolutionary Relationship. Phytochem. Anal. 2011; 22:303- 312.
3. ACTA PLANTARUM Acta Plantarum, 2007 in avanti - “Cistus creticus subsp. eriocephalus (Viv.) Greuter & Burdet - Scheda IPFI, Acta Plantarum”.
4. Gori A, et al. Characterisation and Antioxidant Activity of Crude Extract and Polyphenolic Rich Fractions from C. incanus Leaves. Inet. J. Mol. Sci. 2016, 17, 1344.
5. Mansoor KA, et al. Two new proanthocyanidin trimers isolated from Cistus incanus L. demontrate potent anti-inflammatory activity and selectivity to cyclooxygenase isoenzymes inhibition. Natural Product Research, 2016; 30:17,1919-1926.
6. Santagati NA et al. Simultaneous determination of catechins, rutin, and gallic acid in Cistus species extracts by HPLC with diode array detection. J Chromatogr Sci. 2008 Feb; 46(2):150-6.
7. Wittpahl G., et al. The Polyphenolic composition of Cistus incanus Herbal Tea and its antibacterial and Anti-adherent Activity against Streptococcus mutans. Planta Med. 2015; 81: 1727-1735.
8. Bouamama H et al, Antimicrobial activities of the leaf extracts of two Moroccan Cistus L. species. J Ethnopharmacol. 2006 Mar 8;104(1-2):104-7.
9. Attaguile G, et al. Cistus incanus and Cistus monspeliensis inhibit the contractile response in isolated rat smooth muscle. J Ethnopharmacol. 2004 Jun; 92(2-3):245-50.
10. Droebner K, et al. CYSTUS052, a polyphenol- rich plant extract, exerts anti-influenza virus activity in mice. Antiviral Res. 2007 Oct;76(1):1-10.
11. Kalus U, et al. Effect of CYSTUS052 and green tea on subjective symptoms in patients with infection of the upper respiratory tract. Phytother Res. 2010 Jan;24(1):96-100.
12. Ehrhardt C, et al. A polyphenol rich plant extract, CYSTUS052, exerts anti influenza virus activity in cell culture without toxic side effects or the tendency to induce viral resistance. Antiviral Res. 2007 Oct;76(1):38-47.
13. Rebensburg S, et al. Potent in vitro antiviral activity of Cistus incanus extract againstHIV and Filoviruses targets viral envelope proteins Scientific Reports | 6:20394 | DOI: 10.1038/srep20394 (02 feb. 2016).



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