ECONOMIA e FINANZA
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Compravendita Immobiliare Truffe, Imbrogli, Rischi. Ora basta. Il caso 'Ripe'

L'articolo dimostra quanto si stiano diffondendo le truffe immobiliari e ancor più dimostra quanto un'operazione cosi' delicata che coinvolge risparmi di una vita debba essere eseguita con l'ausilio di un esperto di fiducia della parte acquirente che tuteli solo essa medesima

Da Corriere Adriatico del 20 febbraio 2010

Avrebbero venduto case inesistenti :Una truffa organizzata ai danni degli ignari acquirenti, che pensavano invece di avere fatto un grande affare acquistando un immobile a prezzi fuori mercato, tanto risultavano vantaggiosi. Il raggiro è stato messo a segno in vari Comuni ma in modo particolare nel Comune di Ripe. La truffa sarebbe stata scoperta a seguito di una lunga serie di indagini che hanno portato alla denuncia degli imputati.

I due sono stati accusati di truffa per essersi procurati in concorso tra loro un ingiusto profitto, inducendo le vittime a versare degli acconti di denaro per delle case che non avrebbero mai abitato.

I fatti contestati risalgono al dicembre 2003 ed al febbraio 2004. Il pubblico ministero Cinzia Servidei ha chiesto ieri l’assoluzione, confermata dal giudice Francesca Giaquinto. Dalla ricostruzione in aula, ascoltando anche alcuni testimoni, sarebbe emerso che ad indurre in inganno le vittime sarebbe stato il padre del 31 enne e non l’imputato e la donna, che non sarebbero mai entrati in contatto con le vittime. Tramite passaparola i clienti venivano contattati, si fissava un appuntamento per visionare gli appartamenti, ma prima veniva chiesto un assegno di 1.300 euro.

A cadere nella rete degli accusati sono state tre persone: F. F., T. D. T. e D. F. che hanno versato gli anticipi richiesti. I tre hanno dichiarato di essere stati tratti in inganno, soprattutto dai prezzi vantaggiosissimi che il padre di Matteo Minelli proponeva. In un secondo appuntamento, i clienti venivano indotti a stipulare un contratto per la successiva accensione di un mutuo.

Per l’acquisto delle abitazioni era necessario versare invece un ANTICIPO , che sarebbe finito per intero nelle TASCHE dei truffatori. Le indagini sono partite a seguito di una denuncia fatta da una delle vittime che, dopo avere stipulato il contratto, si era insospettita sulla regolarità dell’operazione. Ad alimentare il sospetto era stato lo stesso padre dell’imputato che, dopo la stipula del contratto, stando alle testimonianza rese dalle vittime, evitava ogni contatto con loro.

Per eventuali altri rischi della compravendita vedi ns. link



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