Congresso europeo di urologia: da parigi evidenze positive su nuove terapie per i disturbi urinari
I risultati di alcuni trial clinici presentati nel corso del 27° Congresso dell’European Association of Urology (EAU), consolidano le prospettive di efficacia e sicurezza a lungo termine nel trattamento dei sintomi associati alla Vescica Iperattiva e ai disturbi del basso apparato urinario. Efficacia e tollerabilità delle terapie per l’incontinenza dimostrate anche sui pazienti affetti da sclerosi multipla o con lesioni del midollo spinale.
A Parigi, dove è in corso il 27° Congresso dell’European Association of Urology (EAU), sono stati presentati i risultati di trial clinici relativi a tre prodotti sviluppati da Astellas Pharma per la cura della Vescica iperattiva (OAB – overactive bladder) e dei Disturbi del basso apparato urinario (LUTS – Lower Urinary Tract Symptoms, dovuti a iperplasia prostatica benigna).
La Vescica iperattiva è una patologia che in Europa1 colpisce quasi 1 persona su 5 di età superiore ai 40 anni. Uno dei principali sintomi della vescica iperattiva è un bisogno improvviso e inarrestabile di svuotare la vescica e può essere associato al bisogno di recarsi spesso in bagno durante il giorno o la notte e può comportare anche incontinenza2.
I disturbi del basso apparato urinario colpiscono oltre il 60% della popolazione maschile adulta in Europa5. I pazienti possono essere soggetti a una serie di disturbi associati al riempimento e allo svuotamento della vescica, come il bisogno frequente e l'urgenza di urinare, l'incontinenza e il bisogno di urinare durante la notte3; i disturbi includono sforzo durante la minzione, sensazione di svuotamento incompleto, flusso scarso ed esitazione3.
Per quanto riguarda il trattamento dei sintomi della Vescica iperattiva, tre diversi trial clinici hanno confermato il profilo di efficacia e tollerabilità di un nuovo farmaco attualmente in fase di sviluppo, mirabegron, agonista del beta-3-adrenocettore, capostipite di una nuova classe di trattamenti. Mirabegron è risultato efficace nel ridurre i sintomi dei pazienti con vescica iperattiva, e, in particolare, è risultato più efficace del controllo attivo nel ridurre i sintomi nei pazienti che interrompono il trattamento con antimuscarinici, trattamento standard per la vescica iperattiva, per mancanza di efficacia, riducendo la frequenza delle situazioni di incontinenza e delle minzioni nell’arco delle 24 ore; mirabegron ha inoltre confermato il suo profilo di efficacia e sicurezza anche in uno studio a lungo termine della durata di un anno.
Una terapia già consolidata e affermata, solifenacina, trattamento di prima linea per la Vescica iperattiva, ha dimostrato buona efficacia e tollerabilità anche nel trattamento dell’iperattività detrusoriale neurogena (NDO – Neurogenic Detrusor Overactivity) nei pazienti con sclerosi multipla o con lesioni del midollo spinale. Il danno arrecato da questi disturbi neurologici alle strutture cerebrali e le vie spinali coinvolte nel controllo di vescica e uretra può generare una serie di disturbi del basso tratto urinario15. Molti dei pazienti, una volta sottoposti ad esami specifici, risultano affetti da iperattività detrusoriale neurogena e, di conseguenza, incontinenza urinaria4, condizione che può avere un impatto notevole sulla qualità della vita del paziente5. Il trattamento con solifenacina 5mg o 10mg ha fornito un miglioramento statisticamente significativo rispetto a placebo nei parametri cistometrici (la capacità vescicale oltre la quale non si riesce a ritardare oltre la minzione) in pazienti con NDO.
Per i pazienti affetti da disturbi del basso appartato urinario le buone notizie arrivano invece da un trial condotto su EC905, terapia in sviluppo basata sull'associazione a dosi fisse di solifenacina e tamsulosin OCAS: il nuovo farmaco ha dimostrato sensibili miglioramenti nei sintomi urinari e nella qualità della vita in soggetti di sesso maschile over 45 con disturbi del basso apparato urinario. I risultati dello studio di Fase III Neptune dimostrano che EC905 ha migliorato i parametri di frequenza e urgenza minzionale e di qualità della vita rispetto alla monoterapia nei pazienti con più di 45 anni.