SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Covid-19: Il CHMP adotta un parere positivo sull’estensione dell’uso di remdesivir per il trattamento del covid-19 in persone con grave compromissione renale, inclusi i pazienti in dialisi

30/05/23

Se questa estensione sarà confermata dalla Commissione Europea, remdesivir diventerà il primo e unico trattamento antivirale autorizzato in tutte le fasi della malattia renale

AboutPharmaGilead Sciences, Inc. ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA, European Medicines Agency) ha espresso parere positivo sull’uso di remdesivir nei pazienti con COVID-19 con grave compromissione renale, inclusi quelli in dialisi. La Commissione europea (CE) esaminerà la raccomandazione del CHMP e, se questa verrà adottata, remdesivir diventerà il primo e unico trattamento antivirale autorizzato per il COVID-19 utilizzabile in tutte le fasi della malattia renale.

In Europa, circa 75 milioni di persone soffrono di malattia renale cronica (CKD, chronic kidney disease). I pazienti con malattia renale cronica avanzata o malattia renale allo stadio terminale (ESKD, end stage kidney disease) costituiscono una popolazione altamente vulnerabile al COVID-19: sono infatti a maggior rischio di mortalità, con tassi fino al 21-25% e attualmente dispongono di un limitato numero di opzioni terapeutiche sicure ed efficaci.
Il beneficio clinico di remdesivir nelle popolazioni ospedalizzate con COVID-19 è supportato da studi randomizzati controllati, da evidenze della pratica clinica e da meta-analisi, ma in precedenza il suo utilizzo nei pazienti con compromissione renale grave (<30 ml/min) era stato limitato, a causa di dati insufficienti. Questo parere positivo sull’uso in persone con compromissione renale grave si è basato sui risultati di uno studio di farmacocinetica di fase I (GS-US-540-9015), nonché sui risultati dello studio di fase III REDPINE, che ha valutato la sicurezza di remdesivir nei pazienti ospedalizzati con COVID-19 e con grave compromissione renale. In nessuno dei due studi sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza.

“Il parere positivo del Comitato contribuisce a convalidare il profilo di sicurezza di remdesivir nelle persone con grave insufficienza renale”, ha annunciato il Prof. Dr. Tobias Welte, Professore di Medicina Polmonare e Direttore del Dipartimento di Malattie Polmonari e Infettive presso la Scuola di Medicina dell’Università di Hannover. “Espandere l’uso di remdesivir in questa popolazione, che ha ancora opzioni terapeutiche limitate, aiuterà un maggior numero di persone ad accedere alle cure per il COVID-19”.

Nello Spazio economico europeo (SEE), remdesivir è l’unico antivirale indicato per il trattamento del COVID-19 sia in pazienti adulti e adolescenti che non richiedono ossigenoterapia e sono a maggior rischio di sviluppare una forma grave di COVID-19, sia in adulti, adolescenti e pazienti pediatrici con polmonite che richiedono ossigenoterapia (ossigeno a basso o alto flusso o altra ventilazione non invasiva).

Lo studio clinico GS-US-540-5912 (REDPINE)
Gilead ha condotto uno studio di fase III, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllato con placebo, multicentrico (REDPINE) al fine di valutare l’efficacia e la sicurezza di remdesivir in pazienti con funzionalità renale gravemente ridotta e ospedalizzati per COVID-19. Lo studio ha arruolato 243 partecipanti adulti ospedalizzati con COVID-19 confermato e compromissione renale, i quali sono stati randomizzati 2:1 a ricevere remdesivir (n=163) o placebo (n=80) oltre allo standard di cura, e sono stati stratificati per ESKD, fabbisogno di ossigeno ad alto flusso e regione (USA vs. ex-USA). Lo studio – che è stato chiuso prematuramente a causa di problemi di fattibilità – era sottodimensionato per valutare l’efficacia, a causa di un arruolamento inferiore al previsto. Nello studio non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza e non sono state identificate ulteriori reazioni avverse a remdesivir in 163 pazienti ospedalizzati con COVID-19 confermato e danno renale acuto (AKI, acute kidney injury) (n=60), CKD (eGFR <30 ml/minuto) (n=44) o ESKD (eGFR <15 ml/minuto) con necessità di emodialisi (n=59) che avevano ricevuto remdesivir per un massimo di 5 giorni.

Dallo studio REDPINE – nonché da uno studio di fase I in aperto, a gruppi paralleli, a dose singola (GS-US-540-9015) – sono stati ottenuti dati di farmacocinetica. Considerata la farmacocinetica osservata e l’assenza di nuovi segnali di sicurezza associati a livelli aumentati di metaboliti in pazienti con funzionalità renale gravemente ridotta, non è raccomandato alcun aggiustamento della dose di remdesivir nei pazienti con compromissione renale, ivi inclusi quelli in dialisi.

Il programma di sviluppo per il COVID-19 di Gilead
Remdesivir è un analogo nucleotidico sviluppato da Gilead grazie al retaggio di oltre un decennio di ricerca antivirale dell’azienda. Remdesivir è lo standard di cura antivirale per il trattamento dei pazienti ospedalizzati con COVID-19, ed è un trattamento raccomandato per ridurre la progressione della malattia nei pazienti non ospedalizzati ad alto rischio di progressione. Remdesivir ha un profilo di sicurezza consolidato, con minime interazioni farmacologiche note nelle diverse popolazioni. Esso svolge un ruolo importante nel ridurre la progressione della malattia e la mortalità in un ampio spettro di gravità della malattia e nel consentire ai pazienti di riprendersi più rapidamente.
Remdesivir inibisce direttamente la replicazione virale nelle cellule mirando alla RNA polimerasi virale del SARS-CoV-2. In base ad analisi in vitro, remdesivir mantiene attività antivirale contro le recenti sottovarianti più preoccupanti di Omicron, ivi incluse BQ.1.1 e XBB.

Remdesivir è approvato in oltre 50 paesi in tutto il mondo. A oggi, remdesivir e la sua versione generica sono stati messi a disposizione di quasi 13 milioni di pazienti in tutto il mondo, inclusi più di 8 milioni di persone in paesi a reddito medio e basso, mediante il programma di concessione di licenze volontarie di Gilead.

Rimane una significativa necessità di sviluppare nuove ed efficaci opzioni di trattamento orale per le persone con COVID-19. Gilead sta operando anche per promuovere un antivirale orale sperimentale, obeldesivir, per il trattamento del COVID-19. Obeldesivir è un inibitore nucleosidico ad azione diretta della RNA polimerasi RNA-dipendente (RdRp, RNA-dependent RNA polymerase) del SARS-CoV-2, un componente critico che il virus utilizza per replicarsi. Una volta metabolizzato, obeldesivir funziona in modo analogo a remdesivir nell’arrestare la replicazione del virus SARS-CoV-2.

Gilead Sciences
Gilead Sciences è una società biofarmaceutica californiana che da oltre trentacinque anni ricerca e sviluppa farmaci innovativi per contribuire alla salute del mondo. L’azienda è impegnata sul fronte del progresso in medicina per la prevenzione e il trattamento di patologie come HIV/AIDS, malattie epatiche, ematologiche e oncologiche. Gilead ha sede a Milano dall’anno 2000 e collabora con i partner istituzionali, scientifici, accademici, industriali e le comunità locali per ricercare, sviluppare e rendere disponibili le terapie anche per pazienti italiani. Ulteriori informazioni su www.gilead.it



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