SOCIETA
Comunicato Stampa

Cura, responsabilità sociale e interdipendenza: così l’Unione Buddhista Italiana sostiene le piccole realtà di tanti territori italiani, grazie ai fondi 8xmille

Numerosi i progetti da Nord a Sud: dagli sportelli di ascolto nei quartieri di Torino al rifugio per animali a Rimini, dalla liberazione delle reti illegali di pesca nelle Eolie al laboratorio tessile artigianale delle donne migranti in Calabria. Online l’Impact Report delle attività finanziate dall’8xmille: è il primo rapporto di sostenibilità e impatto realizzato da una confessione religiosa

FotoLa produzione di salsa di pomodoro in terreni del leccese che lottano contro il caporalato. La liberazione dalle reti illegali di pesca che provocano la morte di tante specie marine nell’arcipelago delle Eolie. Il rifugio in provincia di Rimini dove centinaia di cani, gatti e capre sono accolti e curati. I percorsi di meditazione nelle carceri da Milano a Palermo sia per detenuti che per il personale, per acquisire consapevolezza e agevolare il reinserimento sociale. Il laboratorio tessile di prodotti artigianali creati dalle donne migranti accolte nel piccolo borgo calabrese di Camini. Gli sportelli di ascolto, cura e cittadinanza attiva presenti in diversi quartieri di Torino, attenti in particolare alle famiglie fragili con minori.

Sono alcuni esempi dei progetti sociali che l’Unione Buddhista Italiana ha scelto di sostenere grazie ai fondi raccolti dall’8xmille.
Si tratta di progetti non confessionali a favore della pluralità e della responsabilità sociale, dove l’Unione Buddhista porta un aiuto concreto supportando le reti territoriali esistenti. Ogni progetto è selezionato in coerenza con l’idea, alla base del pensiero buddhista, dell’interdipendenza e del prendersi cura: nel mondo in cui viviamo ogni essere senziente, umano o animale che sia, è collegato; agendo su uno di essi, si agisce a favore dell’intera collettività.

Nel 2022 sono stati più di 150 i progetti umanitari che l’Unione Buddhista ha sostenuto, in Italia e nel mondo, grazie a un fondo 8xmille di oltre 6 milioni di euro, che ha permesso di raggiungere nel complesso 40mila beneficiari.
I risultati sono resi noti nell’Impact Report 2022, che valuta l’impatto delle attività finanziate con l’8xmille. Stilato sulla base degli indicatori dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il rapporto è uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini, utile per pianificare le future azioni di sostegno. È il primo rapporto di sostenibilità e impatto realizzato da una confessione religiosa in Italia. Disponibile sul sito: https://unionebuddhistaitaliana.it/news/impact-report-2022/
Il rapporto è stato presentato lo scorso 23 maggio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro per il decennale della legge 245 del 2012 che recepisce l’Intesa tra lo Stato Italiano e l’Unione Buddhista Italiana. Durante l'incontro, l'Unione Buddhista ha condiviso con il Capo dello Stato la decisione dello stanziamento di 500mila euro derivanti dalla quota inespressa 8xmille a favore delle popolazioni di Emilia-Romagna e Marche recentemente colpite dall’alluvione.

È dal 2016 che l’Unione Buddhista Italiana sostiene progetti umanitari e sociali in Italia e all’estero grazie ai fondi 8xmille. Lo fa in collaborazione con il Terzo Settore di tutta Italia, prediligendo le piccole realtà sul territorio che sviluppano progetti concreti rivolti alle categorie più fragili della popolazione e per l’affermazione dei diritti umani. Rispetto dell’ambiente e sviluppo di una cultura della sostenibilità umana, sociale ed economica sono gli ambiti in cui vengono scelti i progetti da sostenere.
Quest’anno l’Unione Buddhista Italiana ha deciso di lanciare una campagna a favore della firma dell’8xmille spiegandone l’importanza a chi ancora non ne conosce il meccanismo e sottolineando l’aspetto che fa la differenza nei numerosi progetti sociali, ovvero le persone che, nel concreto, lavorano a stretto contatto con chi è in difficoltà: https://8xmilleunionebuddhista.it/
Spiega il presidente dell’Unione Buddhista Italiana, Filippo Scianna: “Ogni progetto nasce dalla visione di donne e uomini che, con le loro menti e attraverso le loro mani, lavorano con costanza per rendere la nostra società più equa, compassionevole e saggia. È grazie al loro impegno che oggi molte persone possono usufruire di servizi fino al giorno prima a loro inaccessibili”.

Come funziona l’8xmille? Attraverso la dichiarazione dei redditi, è possibile destinare l’8xmille a una confessione religiosa o allo Stato. Non è una tassa in più ma una quota già inclusa nel totale dei redditi IRPEF: in mancanza della firma che esprime una preferenza, il totale delle quote non espresse va ripartito in proporzione alle preferenze di chi invece ha firmato. Firmare per l’8xmille significa dunque esprimere la propria scelta e un proprio diritto.



Alcuni progetti sociali sostenuti dall’Unione Buddhista Italiana grazie ai fondi 8xmille

Sfruttazero, Nardò (Lecce)
Oltre 20mila vasetti di salsa di pomodoro da distribuire in tutta Italia, e anche all’estero, prodotti da terreni che lottano contro il caporalato e favoriscono l’agroecologia. È questo l’obiettivo del progetto Sfruttazero 2023, realizzato nella cittadina di Nardò (Lecce) grazie all’associazione Diritti al Sud supportata dall’Unione Buddhista Italiana. Dignità dei lavoratori ed etica nella commercializzazione dei prodotti della terra sono alla base di questo progetto, per puntare alla costruzione di filiere virtuose che creino un’alternativa alla grande distribuzione organizzata.

Operazione Siso, isole Eolie
Siso è un capodoglio morto 5 anni fa a causa di una rete da pesca illegale nell’arcipelago Eoliano. È lui che dà il nome all’operazione avviata da Sea Shepherd, movimento di conservazione degli oceani di tutto il mondo per fermare le attività illegali in alto mare e difendere l’habitat naturale e le specie che lo abitano. L’Operazione Siso protegge il delicato ecosistema delle Isole Eolie dalla pesca illegale e in particolare dall’uso delle reti “spadare”: 10mila chilometri di attrezzature illecite che uccidono capodogli, tartarughe, tonni, pesci spada, squali e mammiferi marini. L’Unione Buddhista Italiana è al fianco di Sea Shepherd per mettere in atto l’Operazione Siso 4: un intervento per individuare e abbattere “i muri della morte”, le labirintiche reti che mietono vittime tra la fauna marina del Sud Tirreno, come le tartarughe Caretta Caretta che spesso rimangono imprigionate durante le rotte migratorie. Sono già stati confiscati 15,8 km di reti illegali e recuperate 300 attrezzature di pesca illegale, che corrispondono alla salvezza di circa 300 mila esseri senzienti.

La casa selvatica, Sant’Agata Feltria (Rimini)
110 cani, 15 gatti e 4 caprette sono gli ospiti della Casa Selvatica, rifugio per animali a Sant’Agata Feltria, in provincia di Rimini. Un luogo dove sono quotidiane le esigenze di cibo, medicinali e spese veterinarie, manutenzione del ricovero, oltre che di coinvolgimento di nuovi volontari. Nel rispetto della cura per tutti gli esseri senzienti, cuore pulsante dell’etica buddhista, l’Unione Buddhista Italiana - unica confessione religiosa attiva per il mondo animale - concentra il suo sostegno nel recupero degli spazi in cui vivono gli animali e il ripristino della viabilità che conduce alla Casa, compromessa da nevicate e alluvioni.

Liberation Prison Project, varie città italiane
Liberation Prison Project è un’associazione presente in molte carceri italiane - come Milano, Torino, Modena, Livorno, Volterra, Padova, Palermo - per offrire percorsi di meditazione e di consapevolezza sia per i detenuti (percorsi di gruppo) sia per il personale degli istituti penitenziari, come educatori e agenti di polizia (per loro vengono proposti anche momenti individuali) e inoltre per i familiari di detenuti ed ex detenuti. L’Unione Buddhista Italiana sostiene questa attività nella convinzione che la meditazione sia uno strumento utile per i detenuti per affrontare la quotidianità, elaborando gli errori commessi e gettando le basi per un atteggiamento nuovo in vista della delicata fase di reinserimento nella società.

Ama-la, Camini (Reggio Calabria)
Le borse in tessuto realizzate al telaio, gli abiti confezionati in eco printing, le collane e le cinture cucite con antiche tecniche di tessitura: sono alcuni esempi dei prodotti artigianali creati e venduti online dalle donne rifugiate nel laboratorio tessile allestito a Camini, in provincia di Reggio Calabria, dalla cooperativa sociale Eurocoop Jungi Mundu (Unisci il Mondo, in dialetto calabrese). Il progetto si chiama Ama-la (in tibetano: Ama significa donna e madre, La comunica un senso di rispetto e affetto) ed è un esempio virtuoso delle attività che riescono a produrre benefici per più persone, nell’ottica buddhista che tutto sia collegato. Ne traggono infatti vantaggio le donne migranti, che hanno la possibilità di ricominciare una vita rendendosi indipendenti attraverso un lavoro, il territorio di accoglienza, perché qui si acquistano materie prime e attrezzature, e la cultura locale, vivificata dalla presenza delle tessitrici che portano la tradizione dei Paesi di provenienza. Il borgo di Camini, un tempo sull’orlo dell’estinzione, vive ora una sorta di rinascita sociale ed economica proprio grazie al successo del programma di accoglienza e integrazione dei cittadini di Paesi terzi e coinvolti nella comunità con progetti come Ama-la.

Take Care, Torino
Otto sportelli sociali di welfare di prossimità a Torino dove ogni cittadino può ricevere, gratuitamente, ascolto e informazioni sui servizi presenti in città - grazie alla rete creata con le risorse attive sul territorio (associazioni, scuole, servizi sociali, centri per l’impiego) - e supporto nello svolgimento di pratiche burocratiche e telematiche “leggere”. È questo il progetto di cura, scambio e cittadinanza attiva Take Care, promosso dalla Rete delle Case del Quartiere, che l’Unione Buddhista Italiana sostiene con particolare attenzione all’inclusione di famiglie fragili con minori.




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