Diritti in caso di ritardo nel pagamento di un prestito
L’obbiettivo di questo articolo è informare, in modo generale, delle conseguenze che potrebbe avere per il debitore di un prestito, il ritardo nel pagamento di qualsiasi rata, ma soprattutto, vogliamo parlare dei diritti del cliente in questione davanti a questa situazione d’insolvenza o di difficoltà.
Uno dei requisiti che deve rispettare il contratto di un prestito è contenere, nel dettaglio, tutta l’informazione sulla tempistica del finanziamento, sia della durata del prestito come delle date di scadenza di ogni singola rata di pagamento. In questo modo, il richiedente può gestire e controllare tutti i pagamenti per il rimborso del prestito in questione. Ma potrebbe accadere che per qualche motivo, una delle rate non è stata rimborsata nel tempo prestabilito o, peggio, non è stata pagata.
Quali sono le conseguenze di un ritardo?
Nel caso di mancato pagamento o ritardo, il richiedente potrebbe soffrire una MORA, ossia vedere incrementati gli interessi da pagare per il suo prestito in corso. D’altra parte, l’istituto erogante potrebbe fare una segnalazione nelle banche dati dei “cattivi pagatori” o procedere alla risoluzione del contratto in modo unilaterale.
Prima di ciò però, la banca o istituto erogatore è tenuta ad avvertire il cliente del ritardo nel pagamento delle rate ed intimarlo ad attuare il pagamento per mantenere il rispetto della data pattuita.
Detto questo occorre fare un punto sui diritti degli acquirenti di un prestito personale con ritardi nel pagamento di rate. Come detto prima, la banca deve avvertire nel caso di un ritardo e, se non ottiene risposta da parte del debitore, la questione verrà rilasciata nelle mani delle società di recupero dei crediti che però, non potranno mai:
• minacciare, usare un linguaggio offensivo o la forza per costringere il debitore a pagare
• bloccare l’accesso a casa
• contattare il debitore con frequenza o fuori orario
• contattare la famiglia del debitore
• parlare della situazione ad altre persone esterne
• fare finta di agire per conto di un tribunale
Inoltre, i recuperatori dei crediti devono sempre rispettare la legislazione vigente in materia di recupero crediti e privacy, rispettare il debitore e la sua vita privata, fornire chiarimenti sulle rate e l’ammontare dovuto, informare il debitore delle possibili conseguenze del mancato pagamento e, non esercitare in nessun caso, pressioni indebite o minacce al fine di indurre il debitore al pagamento.
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