SOCIETA
Comunicato Stampa

Draghi alla prova politica del dissenso contro la linea atlantista

Divergenze trasversali nei confronti dell'atlantismo a oltranza di Draghi: la maggioranza testerà la sua compattezza al momento del voto sulle questioni militari di allargamento NATO e nuove armi per Zelensky.

Le Cronache LucaneI prossimi appuntamenti di voto che attendono al varco il governo Draghi saranno molto insidiosi, perché riguardano il ruolo dell’Italia nel conflitto ucraino. Su questo argomento, infatti, la maggioranza è ben lungi dall’essere coesa e salda, e non dimentichiamo che all’orizzonte si profila la campagna elettorale per la tornata del 2023. Ci sarà da ratificare l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO, ci sarà da votare sull’invio di nuove armi all’Ucraina, si dovrà decidere l’assegnazione di altri militari italiani alle missioni nei Balcani e nell’Europa dell’Est. Su questi argomenti la divergenza dalla linea super-atlantista di Draghi è traversale.

Sussistono posizioni molto diverse, nella maggioranza del “tutti-meno-uno”, riguardo alla questione dell’Ucraina. Ci sono i pacifisti 5Stelle, guidati dall’ex premier Giuseppe Conte, con un atteggiamento intransigente rispetto alla fornitura di armi a Kiev o al muro contro muro con Mosca. Non siamo disponibili ad una escalation militare, l’unica escalation che vogliamo è quella diplomatica, ha affermato Conte rifacendosi alla stessa Costituzione italiana, che ripudia la guerra in ogni sua forma. Poi vi sono gli “equilibristi” come gli esponenti di Italexit Gianluigi Paragone, William De Vecchis, Mario Giarrusso e Carlo Martelli, non favorevoli alla Russia ma nemmeno all’Ucraina, e che hanno detto che Volodymyr Zelensky non è un “ambasciatore di pace” come invece veniva presentato dai media, e che non bisogna accontentarlo, altrimenti “trasciniamo tutta l’Europa in un conflitto globale che avrebbe conseguenze catastrofiche per il Pianeta e per l’umanità”.

Altri deputati hanno addirittura chiesto che venisse invitato a parlare al Parlamento italiano Vladimir Putin: d’altro canto, se ha potuto farlo il presidente ucraino, perché non ascoltare anche quello russo? Il grillino Nicola Grimaldi ha detto “Sì, perché il torto e la ragione non stanno mai da una parte sola e non si possono dividere con un taglio netto. Bisogna essere imparziali“. Idem il forzista Matteo dell’Osso, che afferma: “Si dà visibilità solo ad una parte. Anche Putin in Aula? Chi lo chiede fa bene!”. Pino Cabras, ex grillino ora membro del gruppo Alternativa, dice che “quello di Zelensky in Parlamento sarà un reality show. (...) E poi c’è un problema di democrazia in Ucraina, così come in Polonia e in alcuni Paesi baltici. L’invasione di Putin la condanniamo ma non si può negare che a Kiev abbiano sospeso undici partiti e favorito gruppi con vicinanza a idee ultra-nazionaliste”. Insomma, se condanna l’operazione speciale russa, Cabras risulta ancora piuttosto equilibrato, a differenza dell’ex collega di partito Vito Petrocelli, che ha twittato “buona festa della LiberaZione” con la Z maiuscola delle truppe russe impegnate in Ucraina.

Ma ciò che desta la maggiore preoccupazione in chiunque abbia a cuore la libertà di pensiero e quella di parola è l’atteggiamento delle istituzioni e dei mass media rispetto alle opinioni “divergenti”. Vengono censurate o denigrate anche le opinioni serie e argomentate o quelle che sono tradizionalmente appannaggio di un certo gruppo, indipendentemente dalle circostanze del momento. E il riferimento non è solo al professor Orsini o alla conduttrice Bianca Berlinguer, ma anche al presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, che nel condannare i tremendi fatti di Bucha chiedeva anche un’inchiesta internazionale super partes per accertare le responsabilità. Apriti cielo, è la stessa richiesta fatta dal Cremlino... Da lì si è messa in funzione la macchina mediatico del fango per screditare e diffamare Pagliarulo L’ANPI condanna l’invasione russa ma al tempo stesso ha una posizione non favorevole alla NATO e sicuramente contraria alle ingerenze americane in Europa, e tanto basta alla stampa per gridare allo scandalo.

Licenza di distribuzione:
FONTE ARTICOLO
Photo credits: Le Cronache Lucane
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Strumenti Politici
Responsabile account:
Enrico Salvati (giornalista)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere