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Comunicato Stampa

Generale Bertolini: la Russia sta vincendo, ma la NATO non consente per adesso di chiudere il conflitto con un negoziato

14/07/22 Lazio (Roma)

Il generale di corpo d'armata Bertolini spiega in un'intervista a "Strumenti Politici" alcuni passaggi del conflitto in Ucraina e l'approccio della NATO e dell'Occidente alla situazione nel suo complesso.

www.strumentipolitici.itIntervista di “Strumenti Politici” al generale di corpo d’armata Marco Bertolini, già comandante della Brigata Folgore e Capo di Stato Maggiore del Comando ISAF in Afghanistan. Il generale ha spiegato la sua visione della situazione sul campo in Ucraina e dell’atteggiamento passato e presente dell’Occidente nei confronti della Russia e degli Stati che stanno costituendo un blocco parallelo a quello euroatlantico. A quest’ultimo proposito, il generale evidenzia un errore commesso nel trattare con supponenza e con una sorta di “razzismo” Paesi e società che hanno un sistema e una morale diversi da noi. Ciò a lungo andare ci ha danneggiato e sta compromettendo lo sviluppo armonioso delle relazioni a livello mondiale: basti vedere l’Afghanistan, dal quale gli USA alla fine sono fuggiti con la coda tra le gambe e oggi tutti noi dobbiamo trattare e dialogare con coloro che prima consideravano i “cattivi”, ovvero i talebani.

In Ucraina la NATO continuerà a rifornire di armi Zelensky, impedendogli così di sedersi al tavolo delle trattative con il Cremlino. Su questo, come su tutte le altre questioni, decidono gli Stati Uniti, il membro più influente, anzi quello che comanda nel Patto Atlantico. USA, Canada e Regno Unito, per posizione geografica e comunanza di interessi, potrebbero persino accettare un’ulteriore escalation o allargamento del conflitto ucraino, mentre gli altri membri continentali ne hanno giustamente timore, perché sanno che gli effetti sul loro territorio si sentirebbero a tutti i livelli. Intanto a Kiev l’illusione di poter vincere sul campo viene appunto nutrita dagli armamenti occidentali e dalle sanzioni anti-russe: e se a un certo momento venissero a mancare gli ingenti aiuti europei e americani, nascerebbe immediatamente un problema interno che farebbe crollare tutto.

La Russia sta vincendo e molto probabilmente vincerà questa guerra, salvo imprevedibili e catastrofici stravolgimenti. I russi hanno concentrato i loro sforzi nel Donbass e nell’Ucraina orientale e le sortite su Kiev o in altre zone erano un diverstivo o avevano solo un intento politico. Mosca ha ottenuto grossi risultati sul piano militare e strategico: il controllo totale sulla regione di Lugansk, quello quasi completo sul Donbass, e poi Mariupol, Cherson e il territorio che si unisce alla Crimea. Certo è che a tali conquiste manca il sigillo che può essere dato soltanto da un accordo politico, e l’unico modo per raggiungere tale accordo sarà il tavolo negoziale. Ma Kiev si siederà a questo tavolo? Glielo lascerà fare la NATO, oppure gli stessi Paesi europei accetteranno di far firmare una pace con Mosca? Per ora sembrerebbe di no, perché forse vogliono costringere la Russia a combattere il più a lungo possibile per sfiancarla. Ma essa pare avere le forze per continuare ancora.



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