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Comunicato Stampa

Gesù. Le Ultime Notizie più Shockanti!

03/02/14

Nel corso di un convegno a Roma una storica della cristianità antica alla Harvard Divinity School ha presentato un frammento di papiro in copto nel quarto secolo che conterrebbe una frase mai esistita nelle Sacre Scritture: “Gesù disse loro: ‘Mia moglie”...

ITALIA - Il frammento è più piccolo di un biglietto da visita e contiene otto righe di scrittura in inchiostro nero leggibili solo con la lente di ingrandimento. “Lei sarà in grado di essere mia discepola”, sarebbe un’altra frase contenuta nel testo. A dare l’annuncio della scoperta, che ricorda le trame del Codice da Vinci di Dan Brown, è stata Karen King, la prima donna a occupare la cattedra più antica degli Stati Uniti. La provenienza del papiro resta un mistero e il suo proprietario ha chiesto di restare anonimo. In una intervista al New York Times e ad altri giornali americani, la King ha sottolineato che il frammento non deve essere preso come la prova che il Gesù storico fosse effettivamente sposato. Il testo sarebbe stato scritto secoli dopo la vita di Gesù e tutta la prima letteratura cristiana non sfiora la questione. La scoperta a suo avviso è interessante perché conferma antiche tradizioni secondo cui Gesù era stato sposato. Ce n’era una già nel secondo secolo – ha detto la studiosa di Harvard - legata al dibattito se i cristiani dovessero sposarsi e avere rapporti sessuali”

TURCHIA - Un antico manoscritto è stato rinvenuto dalle autorità turche durante una operazione anti-contrabbando. Il testo è scritto su pelle di animale, in lettere d’oro. L’Agenzia Basij sostiene si tratti di una versione autentica del Vangelo di Barnaba, uno dei discepoli di Gesù. Soffermiamoci un attimo sulla figura di Barnaba. Chi è costui? È un apostolo venerato come santo sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. Originariamente si chiamava Giuseppe ed era giudeo, emigrò a Cipro con la famiglia e si convertì al Cristianesimo. Venne chiamato Barnaba dopo il battesimo. Insieme a Paolo fu un evangelizzatore in Siria, a Cipro, in Asia Minore, poi andò a Roma e a Milano. Morì lapidato a Salamina. Torniamo al manoscritto. La polizia turca ne è venuta in possesso nel 2000 quando ha catturato una banda accusata di scavi illegali e di rubare e vendere antichità. Dal Palazzo di Giustizia, nella capitale turca Ankara, il manoscritto è stato trasferito - sotto scorta armata - al Museo Etnografico della città. "La scoperta dell'originale Vangelo di Barnaba mina la Chiesa cristiana e la sua autorità - afferma l’Agenzia Basij - e rivoluzionerà la religione nel mondo". Ma cosa contiene di tanto clamoroso? Tre sono le affermazioni più forti e in contrasto con la tradizione cristiana, ossia contro tutti i concetti che la chiesa ha portato avanti nei secoli. La particolarità di questo testo lo distanzia anche dai testi apocrifi che conosciamo, si pensi al Vangelo di Tommaso. Ora veniamo al dunque. Primo. Gesù non è il Figlio di Dio, ma un grande profeta. Gesù, in diversi brani, non si definisce il Figlio di Dio. Sono gli altri a definirlo in quel modo. Secondo. Gesù non è morto crocifisso. Gesù viene tradito da Giuda Iscariota quando costui perde la speranza che Gesù diventi Re di Israele. Allora lo tradisce e in cambio ottiene le monete. Ma Dio manda i suoi arcangeli a nascondere Gesù e muta le sembianze del traditore in modo che assomigli a Gesù stesso. Le guardie lo catturano e lo portano dinanzi al tribunale. È Giuda Iscariota quindi ad essere processato e crocifisso. Terzo punto. Gesù predice l’avvento di Maometto. "Poi il sacerdote disse: “Come si chiama il Messia, e quale segno ci rivela la sua venuta?” Gesù rispose: “Il nome del Messia è ammirevole, perché Dio stesso gli ha dato il nome quando ha creato la sua anima, e l’ha immesso in un celeste splendore. Dio disse: “Aspetta Muhammad; per te io vorrei creare il paradiso, il mondo, e una grande moltitudine di creature. Ti faccio un regalo, perché chiunque ti benedica deve essere benedetto, e chiunque ti maledice sia maledetto. Quando ti invierò al mondo ti invierò come mio messaggero di salvezza, e la tua parola sarà sincera: il cielo e la terra passeranno, ma la tua fede non passerà mai. Muhammad è il suo benedetto nome.” Poi la folla alzò la voce, dicendo: “O Dio inviaci il tuo Messaggero: O Ammirevole, vieni presto per la salvezza del mondo!" L’Agenzia Basij ha rivelato che il manoscritto risale intorno al quinto-sesto secolo d.C. Per la maggior parte degli storici, invece, intorno al 1500. E alcuni respingono tutto quanto annunciato come "ridicola propaganda anti-cristiana". Ne cito solo 2. Erick Stakelbeck, analista di terrorismo, ha sentenziato: "Il regime iraniano si impegna a sradicare il Cristianesimo con ogni mezzo necessario." E Phil Lawler - scrive sul sito di Cultura Cattolica - l’ha giudicato come "risibile sfida iraniana al cristianesimo". Per finire propongo una parte di una lunga riflessione che boccia in modo categorico la "verità svelata" dalla scoperta del manoscritto (per intero qui). "Di fatto, di questo vangelo di Barnaba (che ora chiameremo pseudovangelo) non esistono che due manoscritti, entrambi del tardo XVI secolo (!!), redatti uno in italiano e uno in spagnolo. Quello spagnolo è andato perso e il testo lo si ritrova in un testo più tardivo ancora del XVIII secolo. I manoscritti presentano anche una serie di anacronismi e imprecisioni che contribuiscono - qualora ce ne fosse bisogno - ad azzerarne l’importanza teologica e apologetica (…) Ora torniamo alla “scoperta” in questione. Supponiamo che si tratti del proto-pseudovangelo di Barnaba, la fonte siriaca dei due manoscritti italiano e spagnolo, visto che il vangelo scoperto è redatto per l’appunto in lingua siriaca. C’è un primo problema: dalle foto e dai video che circolano del vangelo si legge chiaramente questo: “Bishmed maran paysh kthota id ay kthawa il ——— ib Nenwa ipsheta alpa o hamshaima id maran” cioè “Nel nome del Signore, [è stato] scritto questo libro … in Ninive nell’anno 1500 di nostro Signore”. Quest’incipit farebbe venire non pochi dubbi su tutta l’operazione mediatica. Innanzitutto, è chiarissimo che il manoscritto è del 1500 e non del 500. Quindi ha soltanto 500 anni e non 1500 come tutta la stampa ha scritto. Una bella delusione, visto che la presunta profezia avrebbe avuto un senso se fatta nell’anno 500 d.C. (Muhammad nacque attorno al 570) ma non ha più alcun senso nel 1500 d.C.! A confermare ciò sarebbero altre considerazioni: 1. la grafia siriaca utilizzata è detta nestoriana ed è apparsa intorno al 1100 d.C." L’agenzia Basij ha riferito, nel febbraio di quest’anno, che il Vaticano abbia richiesto di poter visionare il tale manoscritto. Non si sa se questo sia avvenuto. Comunque pare che la Turchia esporrà al pubblico il Vangelo non appena disposti consoni sistemi di sicurezza. Vedremo come si evolverà la storia intorno a questo "Vangelo di Barnaba". Future informazioni, sia pure smentite, saranno portate all’attenzione dei lettori.

GIAPPONE - In cima a una collina del nord del Giappone si trova la tomba di un pastore itinerante che, duemila anni fa, si stabilì per coltivare aglio. Si innamorò della figlia di un contadino, ebbe tre figli e morì alla veneranda età di 106 anni. Nel paese di montagna di Shingo, viene ricordato con il nome di Daitenku Taro Jurai. Il resto del mondo lo conosce come Gesù Cristo. Si scopre così che Gesù di Nazareth, il Messia, operatore di miracoli e figura spirituale per una delle più importanti religioni del mondo, non è morto sulla croce al Calvario, come ampiamente riportato. Un luogo senza cristiani e nessuna chiesa entro 30 miglia, Shingo tuttavia si definisce come Kirisuto no Sato (Città di Cristo). Ogni anno circa 20.000 tra pellegrini e pagani visitano il sito. Si può visitare anche il Museo di Cristo, che custodirebbe le sacre reliquie religiose e una copia del testamento di Gesù, distrutto durante la seconda guerra mondiale. In primavera inoltre si festeggia con canti e danze la Festa del Cristo dal 1964. La storia è raccontata in questo modo: Gesù arrivò per la prima volta in Giappone a 21 anni. E’ accaduto durante i suoi cosiddetti "anni perduti". Arrivò sulla costa occidentale, al porto di Amanohashidate e divenne discepolo di un grande maestro vicino al monte Fuji, apprendendo la lingua giapponese e la cultura orientale. A 33 anni, tornò in Giudea predicando ciò che aveva appreso in Giappone. Essendo in conflitto con le autorità romane, Gesù fu arrestato e condannato alla crocifissione per eresia. Gesù fuggì e fece ritorno in Giappone con due reliquie: l’orecchio di suo fratello e una ciocca di capelli della Vergine Maria. Ha percorso un viaggio di quattro anni, 6.000 chilometri e innumerevoli privazioni. Giunto al villaggio, Gesù adottò una nuova identità, cresciuto una nuova famiglia e aiutato i bisognosi. Quando Gesù morì, il suo corpo è stato mostrato su una collina per quattro anni. Le sue ossa sono state sepolte in una tomba, lo stesso tumulo di terra è ora sormontato da una croce di legno e circondato da uno steccato. Il terreno dove sorgono le tombe appartiene a Sajiro Sawaguchi, che si considera il diretto discendente del Figlio di Dio. Nei tempi antichi, si crede, che gli abitanti del villaggio abbiano mantenuto tradizioni estranee al resto del Giappone. Gli uomini indossavano abiti che assomigliavano alle toghe usate in Palestina e le donne indossavano veli. Il museo sostiene che il dialetto locale contiene parole chiave come aba o gaga (madre) e Aya o dada (padre) che sono più vicine all’ebraico che al giapponese. Nella prefettura di ishikawa sul monte Houdatsu esiste un tempio dedicato a Mosè. Nel 2004, l’ambasciatore israeliano Eli Cohen, ha visitato le tombe e dedicato una targa, in ebraico, per onorare i legami tra Shingo e la città di Gerusalemme. Il portavoce Gil Haskel ha spiegato che la targa è solo "un simbolo di amicizia". Jacob Needleman filosofo ebreo e studioso di nuovi movimenti religiosi annunciò in un suo libro la sua riscoperta di un cristianesimo perduto, nascosto per secoli e se ne trovano tracce solo in qualche remoto monastero orientale. Gesù è fra i tanti maestri della storia dell’umanità anche per alcune delle nuove religioni che vengono dal Giappone, fra cui Sukyo Mahikari, che riconsidera una tradizione giapponese in cui Gesù Cristo si sarebbe formato in Giappone; sfuggito alla crocifissione (al suo posto sarebbe stato crocifisso il fratello minore) e tornato in Giappone sarebbe morto all’età di 118 anni e sarebbe seppellito a Herai. Per Mahikari la Bibbia contiene alcuni insegnamenti di Gesù ma anche errori introdotti da altre persone durante i secoli.



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