SALUTE e MEDICINA
Articolo

I senatori IDV contro le liberalizzazioni e le parafarmacie: perché?

23/07/09

I senatori dell’ IDV Astore, Belisario, Carlino, e Mascitelli pongono un cambiamento radicale per la politica delle liberalizzazioni sui farmaci e come la maggioranza di governo di centro-destra propongono norme corporative a vantaggio dei proprietari di farmacie e che porteranno alla chiusura delle parafarmacie. Perché? Perché la politica a favore delle liberalizzazioni del sen Lannutti è stata spazzata via? Perché un partito che dice di combattere le proposte corporative del governo in tanti campi, sul delicato settore delle liberalizzazioni e della democrazia economica si schiera con le proposte della maggioranza berlusconiana e contro le liberalizzazioni di Bersani che nella recente legislatura ha contrubuito ad attuare? Queste sono le domande che la FEF e le altre associazioni di parafarmacie si fanno proprio mentre il ddl Gasparri / Tomassini va in discussione al Senato.

Svolta ad U, cambiamento radicale della politica sulle liberalizzazioni e parafarmacie della lista IDV ( capeggiata dal sen Di Pietro) che fino ad un anno fa con il ddl n° 950 presentato dal sen.Elio Lanutti, presidente adusbef e senatore IDV, sosteneva a spada tratta la liberalizzazione dei farmaci da banco, realizzata dal ministro Bersani, proponendone un rafforzamento ed una estensione importante.
Negli ultimi mesi è cambiato qualcosa, perché l'Italia Dei Valori ha presentato il 23 giugno 2009 un nuovo DDL (n. 1627) a firma dei Senatori Giuseppe Astore, Felice Belisario, Giuliana Carlino, e Alfonso Mascitelli.
Non è una semplice revisione o aggiornamento della posizione ma si tratta di una vera e propria inversione ad U. Basta semplicemente leggere e confrontare la presentazione del DL. Lannutti con il nuovo testo per accorgersi che sicuramente è avvenuto qualcosa di importante.
Non si tratta semplicemente di idee diverse espresse con un nuovo testo, ma della posizione politica che è mutata, come dimostra anche il contemporaneo ritiro del DL Lannutti (avvenuto il 9 luglio 2009).
Il ddl è staordinariamente simile alle proposte corporative che nel settoire fa la maggiranza di governo attraverso il DDL Gasparri / Tomassini e quelle del sen. Castro (PDL)
Vediamo in dettaglio cosa propone l’IDV con il ddl in questione.
L’ articolo 7 elimina l’obbligo della presenza del farmacista per la vendita delle confezioni OTC starter (nuove confezioni, tutte da definire, con dosi di medicinale non superioriealla dose massima giornaliera) L’ articolo consentirebbe la vendita degli stessi anche in esercizi come bar, tabaccai, e negozi di alimentari, il tutto collegato però al ritorno del monopolio delle farmacie per il grossso degli OTC-SOP e tutti gli omeopatici "strozzando" economicamente le parafarmacie e mettendo un freno alla riduzione dei prezzi sui farmaci a cui si è assistito in questi anni.
Il meccanismo delle “confezioni con dose massima giornaliera” è in realtà un fumoso ma efficace artificio per per dire che si mantiene una parvenza di liberalizzazioni ma che nei fatti riotterranno il monopolio totale di tutti i faramci senza ricetta, vediamo in pratica cosa accdrebbe domani se il ddl fosse approvato:
a) Esempio ibuprofene (antidolorifico) dose max giornaliera 1800 mg, numero max di cpr da 200 mg per confezione permessa 9 cpr confezioni attuali normalmente in commercio12 cpr = prodotto non vendibile o vendibile solo in farmacia, per medicinali da banco che contengono 400 mg di ibuprofene il numero max di cpr da 400 mg permesse sarebbe 4,5 cpr e qundi anche la confezione più piccola ora in commercio ( 6 cpr) non sarebbe vendibile nelle parafarmacie.
b) Esempio naprossene (dolori articolari) dose max giornaliera 1000 mg ; numero max di cpr da 200 mg per confezione permessa con il meccanismo previsto: 5 cpr confezioni normalmente in commercio 12 cpr = non vendibile in parafarmacia
c) Esempio paracetamolo(antifebbre) dose max giornaliera 2600 mg ; numero max di cpr da 500 mg per confezione permessa: 5 cpr attuali confezioni più diffuse in commercio da 10 cpr = non vendibile fuori dalle farmacie. E questo anche se nelle parafarmacie è ora giustamente presente al banco, per obbligo di legge, un farmacista.

Che il meccanismo sia al solo servizio di alcune lobbies e fuori dalla realtà della filiera distributiva/produttiva del farmaco, è confermato anche a livello industriale. Infatti produrre le “confezioni ad hoc” da 9 o da 5 unità posologiche è antieconomico per le aziende, saranno necessarie linee produttive dedicate che prevedono investimenti per mercati limitati quindi sanno pochissime le aziende che produrranno confezioni OTC starter. Chi ci proverà sarà costretto a scaricare i costi sostenuti sui cittadini che pagheranno , a parità di unità posologiche, un costo maggiore per medicinali che fino ad oggi, grazie alla aumentata concorrenza acquistano a 15-20 % in meno rispetto al periodo pre-Bersani. L’operazione strozzamento delle parafarmacie e dei risparmi dei cittadini sarebbe quindi realizzata.

L’ articolo 2: prevede l'apertura, in deroga alla normale pianta organica ,di farmacie supplementari in: a)grandi stazioni e porti b) aereoporti internazionali c)autostrade con aree di servizio con alberghi d)centri commerciali con superfice superiore a 10000 metri quadri ma con distanza minima di 2500 metri da altre farmacie
Anche qui al di la delle enunciazioni di principio si tratta di fumo negli occhi mantenendo una parvenza di apertura.Domandiamoci in quale grande stazione ferroviaria o aereoporto internazionale oggi manca una farmacia? Pensiamoci ,Roma, Milano,Torino, Napoli? Forse si se le stazioni di città medie come Ancona o Pescara ad esempio fossero considerate grandi stazioni ferroviarie.
Lo stesso vale per i grandi centri commerciali infatti dal sito www.federdistribuzione.it che raggruppa le maggiori aziende della GDO si apprende che al 2007 in Italia sono presenti circa 112 ipermercati (con superficie superiore a 8000 metri quadri) quindi di cosa si parla? Forse di 20- 30 farmacie negli iper in tutta Italia.,”. Resterebbe in piedi l’opzione le “stazioni di servizio autostradali “ (con alberghi però) anche qui qualche decina di farmacie apribili (dopo lunghissime trafile burocratiche di ricorsi e contro ricorsi di titolari agguerriti) In totale pochissime farmacie, solo fumo negli occhi da esibire come concessioni “liberali” ai non esperti di settore farmaceutico e “far finta di cambiare tutto per non cambiare nulla”

Anche l’articolo 4 si inserisce in questa politica, si prevede infatti un concorso straordinario per sedi farmaceutiche per cui i titolari di parafarmacie usufruiranno solo di qualche punto in più per il servizio prestato nelle parafarmacie (che saranno costretti a chiudere) mentre i parenti farmacisti continueranno a godere del diritto eredità della farmacia di famiglia, vera norma scandalo di un mondo medioevale legato alle caste.

Ma altri commi dell’ articolo 2 nascondono altre proposte incredibili e corporative che rendono tale DDl peggiorativo rispetto a quelle già presentate dagli esponenti della maggioranza. Vediamo in breve
• permette al farmacista in possesso di altri diplomi o lauree sanitarie (es infermiere, podologo, dietista ecc...) di esercitare le stasse professioni in farmacia ( meno la professione medica)
• rende istituzionale o meglio di fatto depenalizza il reato di comparaggio vedi articoli 170 e 172 permettendo reciproci accordi di collaborazioe ed interesse tra medici e farmacisti titolari di farmacie mediante partecipazione all'utile della farmacia a meno che il fatto non ricada negli art. 170 e 172 del decredo regio 1265 del 1934 ( vedi nota in basso)
Che di dire, un capolavoro!
Una opera omnia di un corporativismo rivestito da finto liberalismo per un “Gattopardismo” che in Italia è duro a morire.

Dott. Leonardo Marchitto
Direttivo FEF-Parafarmacie



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Leonardo Marchitto
Responsabile account:
Leonardo Marchitto (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere