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Comunicato Stampa

Il Belgio ratifica l’accordo con l’Iran sullo scambio di detenuti

Il Parlamento di Bruxelles ha ratificato l'accordo sullo scambio di detenuti con l'Iran. Sono arrivate critiche e contestazioni da varie parti, ma il governo De Croo non ci sta e spiega che ha dovuto fare tutto il possibile per liberare i suoi cittadini detenuti in una maniera che ritiene ingiusta o disumana.

mek-iran.comIl Parlamento belga ha approvato a maggioranza il trattato, già firmato dal governo a marzo, con cui viene stabilito il rilascio dei rispettivi detenuti. L’episodio che ha dato inizio ai negoziati è la vicenda di Olivier Vandecasteele, di cui si è venuti a sapere solo il mese scorso. Cittadino belga che ha lavorato in Iran per delle organizzazioni non governative di carattere umanitario, Teheran lo ha reputato essere una spia e lo ha arrestato nel momento in cui, dopo aver perso il lavoro presso le ONG, è tornato nella capitale per prendere le proprie cose. Bruxelles ha lamentato l’infondatezza dell’accusa e le condizioni terribili della sua permanenza in carcere. Non c’è stato verso di convincere Teheran a rilasciarlo: l’unica strada è stata quella del trattato di estradizione.

Sono subito piovute critiche all’accordo, in particolare su due punti. Anzitutto viene criticato da coloro che lo ritengono un ricatto da parte dell’Iran al quale Bruxelles ha ceduto. Poi viene contestato da chi, come gli USA, vorrebbe che i detenuti iraniani scontassero la pena in Belgio e non tornassero a Teheran, dove probabilmente verrebbero lasciati liberi. Le attenzioni sono concentrate soprattutto su Assadollah Assadi, condannato a 20 anni per aver organizzato un attentato esplosivo. La sua professione di diplomatico viene vista come semplice copertura per un lavoro che doveva svolgere per conto dei servizi segreti iraniani. Da Washngton fanno sapere che potrebbero chiederne l’estradizione negli Stati Uniti.

Il governo difende strenuamente il provvedimento. Il ministro della Giustizia Vincent Van Quickenborne dice la liberazione di Vandecasteele era prioritaria. Il ministro degli Esteri Hadja Lahbib ha rivelato che il governo si è avvalso di tutti i canali possibile, ma non è servito. Il primo ministro Alexander De Croo ha detto l’unico modo per far rilasciare il cittadino belga era quello del trattato. Altre polemiche sono poi sorte quando si è capito che il trattato non salva Ahmadreza Djalali, condannato a morte a Teheran con l’accusa di aver collaborato con Paesi ostili e di aver eseguito spionaggio per Israele. È un docente della Vrije Universiteit di Bruxelles, ma poiché ha doppia cittadinanza svedese e iraniana, il Ministero della Giustizia belga ha detto che a occuparsene deve essere Stoccolma.



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