ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Il fermo dell’autotrasporto esige interventi immediati: assicurare alle imprese giusti ricavi e certezza dei pagamenti

24/01/12

Solo chi non conosce la realtà del Paese può stupirsi quando esplode in questo modo un disagio che covava da anni e che TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR ha da sempre denunciato. La protesta spontanea della categoria certifica il fallimento delle politiche portate avanti in questi anni dalle Associazioni tradizionali del settore. Anche da chi oggi, strumentalmente, cavalca la tigre. T.I.ASSOTIR CHIEDE AL GOVERNO UN IMMEDIATO INCONTRO PER DARE UNO SBOCCO POLITCO AD UNA PROTESTA CHE RISCHIA DI INNESCARE INCONTROLLABILI SVILUPPI.

Tanto tuonò che piovve.
Dopo tre anni di forzosa “pace sociale”, senza che nessuno dei problemi strutturali che sono alla base della crisi dell’autotrasporto italiano fosse portato realmente a soluzione, è bastata una scintilla a dar fuoco al malcontento – ed anche, in molti casi, alla disperazione – di una categoria che, pur essendo fondamentale per assicurare condizioni di operatività quotidiana all’apparato produttivo del Paese e su cui pesa il 100% dell’approvvigionamento dei beni di prima necessità a mercati, negozi e grandi magazzini, ha visto progressivamente compromesso ogni possibile equilibrio economico e finanziario delle oltre 100.000 imprese che la compongono.
Un settore che impiega oltre 1milione di addetti, rischia sempre più da vicino il fallimento o, peggio ancora, di dover cedere il campo a quanti, con il sostanziale beneplacito delle committenze, riescono a sostenere lo squilibrio tra costi e ricavi attraverso il ricorso a forme di illegalità sempre più preoccupanti.
TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR ha da tempo affermato che non è né con 40, né con 400 milioni concessi ogni anno dal Governo, che i problemi dell’autotrasporto italiano potranno essere risolti.
LA STRADA È UNA ED UNA SOLA: ASSICURARE CHE CHI COMMISSIONA UN TRASPORTO LO PAGHI ALMENO QUELLO CHE IL TRASPORTATORE HA SBORSATO PER REALIZZARLO.
Ma questa affermazione non può rimanere soltanto un principio astratto: occorre che il Governo assicuri gli strumenti perché la committenza sia chiamata davvero a far fronte alle proprie responsabilità.
T.I. ASSOTIR HA, FINORA INASCOLTATA, PRESENTATO DA TEMPO LA SUA PROPOSTA.
IL COMMITTENTE DEVE ESSERE OBBLIGATO A DIMOSTRARE, IN MODO AUTOMATICO E PREVENTIVO, LA REGOLARITA’ DEI PREZZI E DEI TEMPI DI PAGAMENTO PER I TRASPORTI CHE HA COMMISSIONATO, COME CONDIZIONE PER ACCEDERE A QUALSIASI BENEFICIO DI ORDINE FISCALE, FINANZIARIO O PREVIDENZIALE DA PARTE DELLO STATO.
Pretendere il D.U.R.T., così come, per dimostrare la regolarità dei rapporti di lavoro dipendente, si deve presentare il D.U.R.C. è, ad oggi, l’unica via, davvero efficace, per imporre ad una committenza sorda e cieca al punto da intestardirsi in assurdi ricorsi contro i costi minimi di sicurezza, il rispetto di una legge che e’, prima di tutto, una norma di civiltà ed una barriera contro l’insicurezza e l’illegalità.
NE’ PUO’ ESSRRE ULTERIORMENTE RINVIATA UNA INIZIATIVA CHE – ANCHE UTILIZZANDO GLI OLTRE 40 MILIONI DI EURO DETENUTI DAL FONDO NAZIONALE DI GARANZIA – ASSICURI AI TRASPORTATORI IL RISTORO DEI CREDITI VANTATI NEI CONFRONTI DEI COMMITTENTI.
Non è accettabile che, con l’alibi della crisi, il committente paghi ormai abbondantemente dopo i 100 giorni fatture di trasporti su cui il trasportatore ha dovuto anticipare gasolio, pedaggi, costo del lavoro, ecc.
SU QUESTI DUE PUNTI IL GOVERNO DEVE IMPEGNARSI IMMEDIATAMENTE NEI CONFRONTI DELLA CATEGORIA.
Accettando di discuterne anche con chi, al di là di polverosi e ormai superati blasoni, ha dimostrato, in questi anni di saper interpretare, in modo costruttivo e senza furbeschi tentativi di cavalcare la tigre del malcontento, le esigenze della categoria nel quadro degli interessi generali del Paese.
TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR SU QUESTA BASE CHIEDE AI TRASPORTATORI DI ISOLARE CHI PUNTA UNICAMENTE ALLA PROTESTA E CHIEDE AL GOVERNO UN IMMEDIATO INCONTRO PER AFFRONTARE E DARE UNO SBOCCO POSITIVO ALLE RAGIONI DELL’ AUTOTRASPORTO ITALIANO IN LOTTA PER LA PROPRIA SOPRAVVIVENZA.



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