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Comunicato Stampa

Kiev, licenziamenti e arresti col piano anti-corruzione di Zelensky per favorire l’ingresso nella UE

Dopo il summit del 3 febbraio, Zelensky ha intensificato gli sforzi nella lotta alla corruzione. Obiettivo: ottenere l'ingresso nella UE. Ma è la stessa Bruxelles ad avere seri problemi di trasparenza e onestà.

Volodymyr Petrov Il presidente ucraino Zelensky ha lanciato un poderoso programma di lotta alla corruzione. La motivazione deve essere sorta a seguito dei solleciti dei suoi alleati, al di qua e al di là dell’oceano. A Washington infatti le preoccupazioni per il cattivo uso dei fondi e degli aiuti militari sussiste da molto tempo e ha di fatto contribuito a sovvertire gli equilibri tra Repubblicani e Democratici al Congresso. A Bruxelles, invece, gli stessi euroburocratici che vogliono ad ogni costo inglobare anche l’Ucraina come Stato membro, devono comunque almeno formalmente verificare il rispetto di una soglia minima di trasparenza e onestà nella gestione del potere da parte di Kiev.

Così, proprio prima del vertice UE-Ucraina del 3 febbraio, sono scattati licenziamenti e arresti anche agli alti livelli del governo. Sembra evidente a tutti che il problema della corruzione non può che essere peggiorato a causa della guerra. Se da un lato la situazione di emergenza può aver allentato i controlli già blandi, l’afflusso gigantesco proveniente da Europa e America di soldi, armi e aiuti sotto varia forma ha ingolosito coloro che dovevano gestirne la distribuzione. Per adesso non si sa quanto siano fondate le accuse verso i politici licenziati, ma sta di fatto che diversi ministeri hanno perso figure chiave. Si segnalano fra gli altri il viceministro della Difesa Vyacheslav Shapovalov, il viceministro delle Infrastrutture Vasyl Lozynsky e il vice capo dello staff presidenziale Kyrylo Tymoshenko.

Come si suol dire, si ride per non piangere quando si nota il tempismo dell’attuazione di Zelensky della lotta alla corruzione. Sarebbe tutto sommato tollerabile il fatto che i ministeri siano stati praticamente decapitati, così come il vertice delle amministrazioni regionali, al solo fine di impressionare favorevolmente i funzionari UE venuti a Kiev per il summit. Ma come contribuenti e cittadini europei fa disperare e arrabbiare che l’Eurocommissione voglia prendere dentro uno Stato problematico come l’Ucraina, la quale pare sforzarsi di voler aderire a un’Europa che a sua volta è piena di scandali. Dalle relazioni pericolose della von der Leyen con Pfizer alle mazzette miliardarie del Qatargate per gli eurodeputati, si salvano veramente in pochi.



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