L'acqua è portatrice di informazioni
Per memoria dell’acqua si intende la capacità dell’acqua stessa di conservare una “impronta” di tutto ciò con cui è venuta in contatto (e questo è peraltro anche il principio di base della Omeopatia e della Floriterapia.
Tutto nasce dall’acqua, e anche noi, come ogni cosa che vive, siamo in gran parte fatti d'acqua. L'acqua è l'intermediario tra astri e creature, assorbe l'energia dei primi per trasmetterla a ogni angolo della Terra. La memoria dell’acqua è determinata da moti collettivi, di tipo coerente, delle molecole d’acqua, che finiscono per comportarsi come un’unica cosa. Si tratta di un livello di ordine molto elevato, capace di ricevere e trasmettere informazioni.
Si può affermare che l’acqua entra in uno stato di coerenza allorché l’individualità di ogni sua molecola si perde nella collettività dell’insieme. L’acqua, così libera interiormente da far sì che le sue molecole possano assumere varie forme che ispirano, ogni volta, la costruzione di strutture, ma che ogni volta può anche tornare ad essere se stessa ma comunque portando con sé, la memoria dell’elemento con cui ha avuto un contatto.
La memoria dell'acqua è la proprietà dell'acqua di mantenere un "ricordo" delle sostanze con cui è venuta in contatto. è influenzata da inquinamento, musica, parole, scritte e intenzioni. La maggior parte della ricerca scientifica è progettata per svelare il comportamento del Mondo Naturale da scoprire tramite la sperimentazione. Ora potrebbe benissimo darsi che le osservazioni sperimentali in un dato campo siano errate ed è certamente importante stabilirne la validità.
Comunque, esse non sono mai “sbagliate” solo perché sfidano l’ortodossia scientifica prevalente La natura deve essere studiata e interpretata secondo i principi ad essa propri, senza fare ricorso a modelli precostituiti ed estrinseci. Tale nuova considerazione della natura venne anticipata nell'opera di Bernardino Telesio (Cosenza, 1509 –1588) filosofo e naturalista italiano, la quale, staccandosi dalla visione magica, affermò che l'uomo non deve imporre i suoi schemi a priori alla natura, ma deve scoprirne umilmente le leggi interne che ne regolano la vita e che sono sconosciute ai più.
L'accusa rivolta alla scienza del passato fu, dunque, di essere stata boriosa e superba, incurante della vera realtà del mondo fisico: «essa ingabbiò nei dogmi della teologia i fenomeni naturali, precludendosi una loro vera comprensione».
In epoca moderna lo stesso Albert Einstein (1879 – 1955 fisico e filosofo della scienza) e, ancora prima di lui, Claude Bernard (1813 – 1878 fisiologo francese) avevano messo in guardia la comunità scientifica contemporanea sul rischio di creare nuove chiese intorno ai grandi leader scientifici e alle loro teorie e scoperte. Claude Bernard soleva dire che «ciò che sappiamo è il principale ostacolo all'acquisizione di ciò che non sappiamo ancora».
È facile comprendere come anche competenti leader scientifici, siano incorsi in un grande disagio personale, divisi tra la fedeltà alla scienza e alla verità osservata e la richiesta dei guardiani dell'ortodossia di turno di non disturbare il conducente, o meglio, di non andare fuori dalle leggi della scienza del tempo.
JACQUES BENVENISTE (Parigi 1935 – 2004)
Il concetto di memoria dell'acqua fu proposto per la prima volta da Jacques Benveniste (Parigi 1935 – 2004), tra le maggiori personalità scientifiche della nostra epoca, laureato in medicina. Dopo aver esercitato in alcuni ospedali parigini si dedicò alla ricerca biomedica. La sua scoperta, che l'acqua assorbe e comunica le informazioni che riceve, è rivoluzionaria. Benveniste ci fornisce la conferma che l'Omeopatia, le cure con i Fiori di Bach, i medicinali a basso dosaggio e tante altre ricerche e pratiche in innumerevoli settori e discipline sono scientificamente dimostrabili e funzionano.
Nel 1978 è diventato direttore di ricerca all'INSERM (Clamart), quindi capo dell'unità di immunologia. In ambito scientifico il suo nome diviene celebre nel 1979 per aver scoperto la molecola del PAF (Platelet-Activating Factor, in italiano fattore attivante le piastrine), un fattore biochimico fondamentale per l'attivazione piastrinica. Benveniste era parte integrante dell’establishment. Il suo nome venne alla ribalta nel 1988, quando pubblicò su Nature risultati delle sue ricerche riguardanti la cosiddetta “memoria dell'acqua”.
In tale articolo, riportava che alcuni dei globuli bianchi del sangue chiamati basofili, che controllano la reazione del corpo agli allergeni, possono essere attivati in modo da produrre una risposta immunologica, da soluzioni di anticorpi che sono stati diluiti così tanto da non contenere affatto nessuna di queste biomolecole.
Risultato incredibile, era come se le molecole d’acqua in qualche modo mantenessero una memoria degli anticorpi con cui erano venute a contatto in precedenza, cosicché rimaneva un effetto biologico quando gli anticorpi non erano più presenti. Ciò, validava le affermazioni riguardanti le altamente diluite medicine omeopatiche. Naturalmente, l’articolo fece sensazione. "L’Omeopatia trova un supporto scientifico" affermò Newsweek. Ma nessuno, incluso Benveniste, pose particolare attenzione alla critica questione di come un tale effetto 'memoria' potesse essere prodotto.
L’articolo stesso offriva soltanto l’indizio, dal valore intrinseco, che "l’acqua potrebbe agire come uno 'stampo' per le molecole, per esempio grazie ad una rete infinita di ponti-idrogeno, oppure grazie a campi elettrici e magnetici". L’idea che le molecole di acqua, collegate da legami a idrogeno che durano soltanto circa un picosecondo (è un'unità di tempo pari ad un millesimo di miliardesimo di secondo, cioè ad un millesimo di nanosecondo) prima di rompersi e riformarsi, potessero in qualche modo aggregarsi in durevoli imitazioni di anticorpi, sembrava assurdo.
Nel 2011 una sezione della rivista scientifica Journal of Physics ha pubblicato uno studio di Luc Montagnier, intitolato “DNA waves and water” (DNA onde e acqua), nel quale viene illustrato come soluzioni acquose altamente diluite di sequenze di DNA del virus HIV, di altri virus e di batteri, producono segnali elettromagnetici di bassa frequenza caratteristici del DNA in soluzione. Secondo i sostenitori dell'omeopatia, tale studio, pur non essendo finalizzato alla ricerca sull'omeopatia, avrebbe potuto aprire nuove prospettive di approfondimento sul tema.
LUC MONTAGNER (Chabris, 18 agosto 1932 – Neuilly-sur-Seine, 8 febbraio 2022)
Luc Montagnier era un medico, biologo e virologo francese. Professore presso l'Istituto Pasteur di Parigi, presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell'AIDS. Ha scoperto il virus HIV e tale traguardo scientifico li valse il Premio Nobel per la medicina 2008.
Montagnier è stato attivamente impegnato nello studio e nella ricerca sull'efficacia dei rimedi omeopatici. Tali studi sono stati accolti molto negativamente dalla comunità scientifica. Per tali sue ricerche, relative sia all'omeopatia sia alla memoria dell'acqua sia all'autismo, Montagnier ha ricevuto alcune aspre critiche tanto da fare definire i risultati dei suoi studi come "scienza patologica". In qualità di Presidente, CEO e co-fondatore di Nanectis Biotecnologie SA, Parigi, Montagnier ha sviluppato una nuova tecnologia biofisica, rilevare le onde elettromagnetiche nel plasma dei pazienti affetti da malattie croniche degenerative.
ACQUA E DNA: L’ESPERIMENTO
Due provette adiacenti, e fisicamente separate, sono state collocate all’interno di una bobina di rame e sottoposte ad un debole campo elettromagnetico di 7 hertz. L’apparato viene isolato dal campo magnetico naturale terrestre per evitare interferenze. Una provetta contiene un frammento di DNA, una seconda provetta contiene acqua pura distillata. Dopo 16/18 ore, entrambi i campioni vengono sottoposti ad un metodo di routine usato per amplificare tracce di DNA, utilizzando enzimi, al fine di poter fare molte copie del materiale originario. Si tratta di una reazione a catena, detta polimerasi (PCR).
Dopo questo procedimento, il frammento di gene è stato recuperato in entrambe le provette, anche se una conteneva solamente acqua distillata! Va detto che la soluzione originale del DNA, viene sottoposta a diversi cicli di diluizione, prima di essere immersa nel campo elettromagnetico. Si parla di un rapporto di 1 a 10, il frammento di DNA “fantasma” è stato recuperato solo tra la settima e la dodicesima diluizione del DNA originale.
I fisici del Team di Luc Montagnier affermano che il DNA emette onde elettromagnetiche a bassa frequenza, che danno l’impronta del DNA alla struttura delle molecole dell’acqua. L’acqua è in grado di tenere informazioni ricevute e memorizzare le caratteristiche della sequenza del DNA. Montagnier ha affermato che molte specie di batteri e tanti virus danno segnali elettromagnetici esattamente come fanno alcune cellule umane malate.
Grazie agli studi di Montagnier e dei suoi collaboratori, potranno essere curate alcune malattie come l’autismo e varie malattie neurodegenerative come la fatica cronica e la sclerosi multipla, con un diverso approccio farmacologico. Secondo Montagnier tali malattie sono causate da agenti infettivi.
L’acqua si comporta esattamente come un nastro magnetizzato, conserva l’impronta magnetica di virus contenuti in precedenza, anche quando questi sono stati cancellati e trasmette un messaggio di natura magnetica, che è ancora in grado di essere riprodotto. I campi magnetici estremamente deboli possono avere conseguenze positive e negative sulle nostre cellule. Effetti positivi: innescano le difese immunitarie naturali dell’organismo e preparano il nostro corpo a proteggersi dai virus realmente pericolosi o virus che scatenano malattie degenerative.
Effetti negativi: malattie derivanti dalla troppa esposizione ai campi elettromagnetici, danni causati dalle onde radio e dai telefoni cellulari. Luc Montagnier ha parlato pure di debolissimi influssi magnetici che provengono dai corpi celesti, che hanno delle influenze su cellule e DNA. Grazie a questi esperimenti, in futuro, si potranno avere rimedi farmacologici senza effetti collaterali, rimedi farmaceutici senza tossicità, diluiti in acqua distillata, alla quale rilasciano la propria capacità di azione, prodotta dal loro segnale elettromagnetico.
Luc Montagnier è stato onorato in tutto il mondo con molti premi, tra cui il Rosen (1971), Gallien (1985), Korber (1986), e Jeantet (1986) I premi, il premio Lasker per la Medicina (1986), il Premio Gairdner (1987), Sante Prize (1987), Japan Prize (1988), King Faisal Prize (1993), Amsterdam Foundation Prize (1994), Warren Alpert Prize (1998), Premio Principe delle Asturie (2000), l'induzione al Inventor National Hall of Fame (2004). Montagnier è Commandeur de l'Ordre National du Mérite (1986) e Grand Officier della Legion d'Onore (2009).
Nel 2008 Montagnier è stato insignito del Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina, per la scoperta del virus HIV, insieme a Francoise Barre-Sinoussi. Il professor Montagnier è autore o co-autore di 350 pubblicazioni scientifiche e di oltre 750 brevetti.
MASARU EMOTO (Yokohama, 22 luglio 1943 – Yokohama, 17 ottobre 2014)
Nato a Yokohama il 22 luglio 1943, Masaru Emoto, scienziato e ricercatore si è laureato all'Università municipale di Yokohama con una specializzazione in relazioni internazionali. Nel 1986 ha fondato IHM Corporation a Tokio. Nell'ottobre 1992 ha ottenuto un attestato relativo alle medicine alternative rilasciato dall'istituto privato Open International University For Alternative Medicines. Egli ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi di acqua L'esperimento viene condotto in questo modo: una goccia di ogni tipo di acqua da analizzare viene riposta in una coppa e poi congelata per circa tre ore a una temperatura di - 20° C. In ogni coppa si forma così un blocchetto di ghiaccio che la tensione superficiale rende perfettamente sferico. Poi, i singoli blocchetti vengono illuminati dall'alto e osservati al microscopio. A quel punto, è possibile vedere il cristallo.
C'è acqua con cristalli simili tra loro, acqua che non ne ha affatto e acqua formata da cristalli danneggiati.
Le immagini osservate al microscopio mostrano come l'acqua sia quasi un nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo molto sensibile le informazioni energetiche che riceve dall'ambiente. L'acqua è infatti in grado di registrare la vibrazione di una energia estremamente sottile definita, nella cultura giapponese, Hado, ovvero il mondo delle energie sottili. Il cristallo d'acqua è il segno che rende visibile l'influsso di questa sottile vibrazione, non visibile all'occhio umano, ma in grado di influenzare la materia.
La prima serie di fotografie che Masaru Emoto fece, proveniva da acqua presente in natura. Acqua di fiumi, laghi, sorgenti e ghiacciai raccolta da lui stesso e da amici in giro per il mondo. Alcune acque formavano delle bellissime strutture geometriche, simili a fiocchi di neve; altre acque creavano delle forme non armoniche e persino brutte. Entusiasmato dal fatto che l'acqua sembrava veramente mostrare nella sua struttura la differenza fra acqua buona, non inquinata, ed acqua oppressa da sostanze chimiche e maltrattata dall'uomo, Masaru Emoto si mise a fotografare le acque di acquedotti di tutto il mondo. Anche qui l'acqua parlava chiaro.
Nelle grandi città, dove l'acqua è fortemente carica di sostanze chimiche provenienti da detersivi, saponi, cosmetici, ogni tipo di industrie ecc., non forma dei bei cristalli, ma strutture amorfe che comunicano la mancanza di chiarezza e bellezza presenti invece nell'acqua della natura non influenzata dall'uomo. E' molto interessante notare che l'acqua di rubinetto di Buenos Aires e di altre grandi città dell'America del Sud con un alto grado di inquinamento, riescono a formare dei cristalli abbastanza armonici. Sembra infatti che lo stress e il malumore delle persone che vivono nelle città possano influenzare la cristallizzazione dell'acqua più delle sostanze chimiche.
Attraverso il lavoro geniale di Masaru Emoto, l'acqua ci offre un'altra occasione di riflessione per accettare e capire che, secondo la fisica quantistica, nella vita tutto è oscillazione e informazione. Per approfondire lo studio di questo effetto, Emoto ebbe l'ispirazione di fare ascoltare all'acqua della musica per poi vedere la sua reazione attraverso la fotografia. Viene usata dell'acqua distillata che nella fotografia ci appare come un esagono semplice, senza diramazioni e ciò equivale ad un'acqua priva di informazioni memorizzate.
Quest'acqua di base viene utilizzata per tutti i test dove si vuole capire la capacità dell'acqua di memorizzare informazioni. Un flaconcino pieno di quest'acqua viene posto tra due altoparlanti, facendo successivamente ascoltare all'acqua vari brani musicali dall'inizio alla fine. Poi l'acqua viene congelata e fotografata. Ogni goccia d'acqua ha risposto individualmente alla musica ascoltata, ma sempre in relazione alle vibrazioni e alle informazioni musicali ricevute.
Il passo seguente di Masaru Emoto è consistito nell'analizzare le reazioni dell'acqua esposta a immagini e a parole scritte, ad influenze, quindi, non più percepibili come nel caso della musica. In questi esperimenti il dott. Emoto ha esposto l'acqua distillata a parole belle come “amore”, “gratitudine”, “grazie” e così via. Poi ha confrontato l'acqua anche con delle parole brutte tipo "stupido", "demonio", "mi fai star male" ecc.
La parola scritta è un simbolo visibile dei pensieri e dei sentimenti ed è perciò carica di vibrazione e informazione. L'unica differenza che frasi e immagini hanno rispetto alla musica, è il fatto che le vibrazioni e informazioni contenute nelle lettere e nelle immagini sono basate su frequenze non udibili. Il pensiero abita in un regno di frequenze più elevate della parola.
Abbassando la frequenza diventa parola e, se la parola è investita di melodia e ritmo, la chiamiamo canzone o musica. Non per niente in quasi tutte le tradizioni, l'intelligenza chiamata Dio, ma ognuno la chiami come preferisce, crea la materia tramite il suono, il verbo, la parola. Questa parola originaria, muovendosi verso la materia, abbassa la frequenza e diventa forma. Nella lettera è forma astratta, nel corpo biologico questo potenziale si trasforma in vita. Le informazioni contenute in questa parola creativa (crea-vita) creano appunto la forma materializzata, il corpo.
In un secondo momento, Emoto ha sfidato queste capacità con un esperimento a distanza. Ha posato un flaconcino con acqua poco buona sulla scrivania del suo ufficio e ha mandato una e-mail a 500 amici e conoscenti in tutto il Giappone, chiedendogli di mandare, ad una precisa ora di un giorno prefissato, il loro "Chi", la loro energia vitale all'acqua sopra la scrivania. Guardando la fotografia del cristallo d'acqua, prima e dopo l'esperimento, possiamo immaginarci meglio perché è possibile guarire delle persone anche a distanza, se riusciamo a mandare un'energia positiva, forte e coerente.
Nel 1999, in un altro esperimento, Masaru Emoto è riuscito a riunire in preghiera circa 300 persone la mattina presto prima del sorgere del sole sul bordo del lago Biwa, un grande lago giapponese molto inquinato che d'estate, da molti anni, emanava cattivi odori a causa di un'alga che cresceva e ne ricopriva quasi tutta la superficie. Qualche tempo dopo, sul giornale locale apparve un articolo che diceva: "Quest'anno le alghe che i responsabili hanno dovuto raccogliere dall'acqua sono diminuite moltissimo e, in confronto agli altri anni, le proteste telefoniche per via dei cattivi odori provenienti dal lago sono state pochissime. E' un bene che ci siano meno alghe, ma siamo preoccupati perché non ne conosciamo la ragione".
Dopo 6 mesi, purtroppo, le alghe ed i cattivi odori tornarono nel lago Biwa. Questo episodio spinse Emoto ad esclamare: "Se, anziché 300 persone, fossimo stati in 30.000 o 300.000 avremmo potuto inviare ancora più amore e gratitudine all'acqua e forse la guarigione del lago Biwa sarebbe stata duratura! Conoscere e rispettare l'acqua significa conoscere e rispettare noi stessi e le leggi vitali che ci portano amore, salute, bellezza ed abbondanza. L'acqua è il simbolo dei sentimenti. La spoliazione e l'inquinamento dell'ambiente e dell'acqua, rispecchiano una disarmonia nei nostri rapporti con noi stessi e con il prossimo e con le altre forme di vita presenti sulla Terra".
L'acqua ci ascolta, memorizza sul suo nastro magnetico le vibrazioni dei nostri pensieri e delle nostre emozioni e ci risponde nel linguaggio figurativo dei suoi cristalli. E' difficile accettare che l'uomo comune possa credere al concetto di dialogo con l'acqua, in realtà questo dialogo esiste. La Terra, chiamata anche il Pianeta d'Acqua, è coperta per il 70% della sua superficie di acqua, la stessa proporzione presente in un corpo umano. La neve, che cade sulla Terra da milioni di anni, contiene cristalli simili tra loro ma diversi uno dall'altro. Ogni cristallo porta in sé un'informazione. Più precisamente, la geometria del cristallo è l'informazione stessa che si cristallizza. L'acqua, attraverso la creazione e la contemplazione dei suoi cristalli, rende possibile un dialogo con l'uomo elevando la sua consapevolezza.
Le ricerche di Masaru Emoto, come da sua stessa ammissione, portano a una riflessione di estrema importanza: se l'essere umano è formato per il 70% dall'acqua, significa che quanto egli pensa e dice modifica l'acqua del suo corpo, producendo in essa cristalli che corrispondono ai suoi sentimenti. I cristalli dell'acqua dimostrano che ciò che si pensa e ciò che si dice, lascia una traccia, sia nel bene che nel male. Questa è una cosa che gli antichi avevano intuito e che si riassume in poche, famose parole: "Mens sana in corpore sano".
LA POTENZA DEL PENSIERO
Si può dire che Masaru Emoto ha ampiamente dimostrato nei suoi studi che l’acqua contiene una memoria ma indirettamente anche la potenza del pensiero. La maggior parte dei mali che affligge gli uomini sono creati dalla mente. Noi pensiamo che i nostri problemi dipendano da altri, mentre siamo noi stessi gli autori dei nostri mali, sia per le azioni compiute che ritornano a noi, che per quelle create con la nostra immaginazione che si sono poi realizzate.
Chiunque ha avuto dei pensieri e dei sentimenti veramente malsani, distruttivi, criminali o, al contrario, gioiosi e pieni d'amore. Ebbene, tali pensieri e sentimenti non rimangono senza effetto come, del resto, le parole. In vari paesi, le persone hanno l'abitudine di mandare delle maledizioni; per un nonnulla, maledicono i genitori, i figli, i vicini, gli amici. E' una pessima abitudine, perché anche se le parole non provocano disgrazie, creano le condizioni perché succedano. Dunque, bisogna stare molto attenti.
Solo noi stessi controlliamo ciò che entra nella testa sotto forma di pensiero. I nostri pensieri ci appartengono, e sta esclusivamente a noi decidere se tenerli, cambiarli, comunicarli o contemplarli. Non siamo “vittime” delle circostanze della vita ma ne siamo la causa. Ogni circostanza, avvenimento, oggetto che ci circonda è da noi creato e senza di noi non esisterebbe.
LA CIMATICA E LA RISPOSTA DELL’ACQUA
Con il termine Cimatica si indica quella teoria che attribuisce alle onde sonore un effetto morfogenetico, ovvero la capacità di sviluppare una forma o una struttura. La parola Cimatica deriva dal greco Kyma (onda) ed indica lo studio che si occupa di capire come le vibrazioni di un’onda sonora riescano a generare delle forme visibili, grazie alla modificazione della materia, la cui forma varia al variare della frequenza emessa: una perfetta corrispondenza tra suono e forma.
Hans Jenny, ritenuto il padre della Cimatica (sebbene questa sia nata almeno due secoli prima con il Fisico tedesco Chaldin), misurò, fotografò, sperimentò gli effetti delle vibrazioni sonore di ogni tipo, sui più diversi materiali e scoprì che le forme create dal suono erano prevedibili e come lo stesso suono producevano sempre lo stesso disegno. Jenny scoprì inoltre che, acclamando i suoni di antichi linguaggi come il sanscrito o l’ebraico, le figure che si producevano disegnavano il simbolo alfabetico che veniva pronunciato. E’ noto che il suono 432 Hertz è collegato al chakra del cuore.
È in uso l’espressione “dare il La” per indicare il dare inizio a qualcosa infatti, nella scala di Do, il La è la sesta nota musicale, ed è quella che viene usata per accordare gli strumenti prima di iniziare a suonare.
Il “La” era una nota base fondamentale, nel sistema modale, in uso in Europa sin dai tempi dell’Antica Grecia, che rimase in vigore fino all’adozione dell’attuale sistema tonale. Inoltre il La di diapason, che corrisponde al La della terza ottava del pianoforte, ha un’altezza riproducibile da tutti gli strumenti e voci umane, unica e fondamentale. Tra tutte le note, curiosamente, è la Nota di Accordo e di connessione tra Tutti e con il Tutto.
Come l’Amore, in quanto vibrazione purissima che nasce dal Cuore, è la forza creante dell’Universo, similmente la nota La, è quella che tutto interconnette ed accorda; questo l’Acqua lo sa bene ed offrendo questa sua risposta ce lo ha raccontato.
Fonti: tesi Federica Stengher su http://www.siafitalia.it/ e https://www.quantumdibenessere.it/
Per saperne di più:
• Sulla memoria dell’acqua: http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/memoria_acqua/che-cos-e-la-memoria-dell-acqua
• Cos’è la memoria dell’acqua (dispensa di 54 pagine): http://www.siafitalia.it//home/karmanew/domains/karmanews.it/private_html/provanuovo/wp-content/uploads/2014/10/Tesi-Federica-Stengher.pdf
• Sulle zone del Pianeta in depressione: http://www.meteoweb.eu/2012/03/i-punti-della-terra-posti-sotto-lattuale-livello-del-mare/125814/
• Il Dna emette e trasmette segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite - https://www.corriere.it/salute/11_luglio_24/acqua-omeopatia-pappagallo_943d1c4c-b61e-11e0-b43a-390fb6586130.shtml
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