L'Associazione Transdolomites APS interviene sulle problematiche del trasporto ferroviario in Trentino e nelle Valli dell’Avisio
La fondamentale importanza per il turismo e la vivibilità.
Con l'avvicinarsi delle elezioni provinciali dell'autunno 2023 è nostra intenzione intervenire in
modo deciso nel percorso temporale che ci accompagnerà all'appuntamento elettorale.
Non si tratterà di un intervento “una tantum” ma sarà seguito più in avanti da ulteriori richiami.
Ciò come sempre mantenendo politicamente la nostra posizione di indipendenza.
Il documento storico di riferimento è come più volte chiamato in causa la Mozione N.38 del 12
giugno 2014 riguardante gli interventi a sostegno dell’attività di studio e di progettazione di una
ferrovia delle Valli dell’Avisio approvata all’unanimità dal Consiglio della Provincia Autonoma di
Trento.
Nel lungo testo della Mozione in oggetto nel quale viene riportato il percorso storico di Metroland
e delle attività di studi promosse da Transdolomites, all’associazione viene riconosciuto
l’accreditamento come soggetto esperto nell’ambito del trasporto ferroviario in ambito alpino che
ha sviluppato rapporti con tecnici ( ingegneri ferroviari) e rappresentanti istituzionali dei territori
con cui la Regione Trentino-Alto Adige confina.
Il documento giunge alla impegnare la Giunta provinciale
1) “ ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità di una ferrovia che colleghi
Trento con le valli dell’Avisio, approfondendone, tra l’altro, gli aspetti finanziari”
2) “ a coinvolgere nella redazione dello stesso le Istituzioni del territorio e le associazioni di
cittadini costituite allo scopo , in particolare valorizzando l’attività di studio ed
approfondimento realizzati negli anni da Transdolomites.
Nei mesi a seguire si sviluppò l’Accordo di Programma finalizzato all’affidamento dello “
Studio preliminare di una ipotesi di tracciato di una nuova ferrovia per il collegamento delle
Valli dell’Avisio con la linea ferroviaria del Brennero , cona capo tronco in Trento e troco
terminale in Penia di Canazei”. Studio preliminare che venne affidato all’Università degli
Studi di Verona, Centro Transmit”.
Lo studio in questione, una volta concluso venne consegnato alla Provincia Autonoma di
Trento e presentato in occasione di varie conferenze pubbliche a Trento, Lavis e nelle Valli
dell’Avisio.
Nel 2020 Transdolomites promosse un nuovo percorso di studio , “ FERROVIA DELLE VALLI
DELL’AVISIOVALUTAZIONE DI UN COLLEGAMENTO FERROVIARIO FRA TRENTO E LE VALLI
DELL’AVISI0 “ affidato al gruppo di lavoro Gruppo di lavoro composto dagli Ingegneri Luca Urbani,
Willi Hüsler e Daniel Stäubl di Zurigo finanziato per oltre il 50% da Transdolomites con il, supporto
di Con il supporto di:
Autostrada del Brennero Spa
BIM dell’Adige
Comune di Altavalle
Comune di Cembra Lisignago
Comune di Soraga
Comunità della Valle di Cembra
Comunità territoriale della Val di Fiemme
Consorzio elettrico Pozza
Società incremento turistico (SIC) Canazei.
L’obiettivo di questo studio è stata la realizzazione di una valutazione comparativa di diverse
opzioni di sviluppo, che attraverso un procedimento standardizzato e relativamente
semplice (basato sulla “Standardisierte Bewertung” tedesca) possa dare indicazioni
sulle potenzialità del nuovo collegamento ferroviario, o eventualmente di una sua possibile
realizzazione parziale o per fasi.
Nelle conclusioni giunge a dimostrare la piena sostenibilità della gestione aziendale della Trento-
Penia concludendo scrivendo ; che la realizzazione di una nuova ferrovia tra Trento e
Penìa di Canazei, benché non in grado di autofinanziare la sua realizzazione, porterebbe benefici
più che sufficienti a giustificarne il suo mantenimento: “la ferrovia Trento
– Penìa se già esistesse sarebbe sicuramente mantenuta e ben sfruttata”
Consegnato a Transdolomites nell’agosto 2022 anche tale studio è stato trasmesso alla PAT, ai
soggetti privati e pubblici che hanno sostenuto tale iniziativa mentre le conferenze pubbliche di
presentazione dello studio svizzero si sono svolte il 28 novembre 2022 a Cavalese , il 29/11 a Trento
nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Trento ed il 10 maggio 2023 a San Giovanni di
Fassa. Per l’autunno 2023 si prevedono le conferenze pubbliche nuovamente in Val di Fiemme e Val
di Cembra.
Sono passati nove anni dalla Mozione N. 38 ed ancora nulla di concreto è stato partorito dal
succedersi delle Giunte provinciali dal 2014 ad oggi tenendo anche conto che nel dicembre 2021 in
seno al Consiglio provinciale di Trento venne nuovamente votato all’unanimità un ordine del
giorno centrato sullo studio di fattibilità della Ferrovia Avisio.
Nove anni passati ad attendere uno studio che si sarebbe potuto commissionare in tempi molto
più stretti.
Un impegno ancora non onorato che ha prodotto un costo importante per le Valli dell’Avisio.
Il forte sentore di ciò lo abbiamo avuto quando il 23 novembre 2021 siamo stati convocati a Roma
al Ministero dei Trasporti presso l’Ufficio di Missione Strategica a Roma da parte del Ministro
Enrico Giovannini. Inviati e poi discussi in quella sede i nostri studi e raccolto gli apprezzamenti dei
Dirigenti per lo qualità , forte è stata l’impressione che questo sarebbe stato il progetto con le
caratteristiche tali da essere finanziato.
La mancanza di uno studio di fattibilità, di un progetto preliminare ha precluso la possibilità di
portare a casa una quota importante di finanziamento con la quale si sarebbe potuto ipotizzare di
investire su un primo lotto di linea tra Cavalese e Penia di Canazei. Trattasi di PNRR , o di altri fondi
di a livello nazionale o europeo, contributi per la riattivazione di ferrovie storiche ,questa sarebbe
stata cosa da valutare , ma ciò che è certo è che l’assenza di progetto ha fatto perdere occasioni
storiche per finanziarlo.
Si è preferito alimentare anche nella pubblica opinione l’idea del costo dell’opera come se le valli
fossero state chiamate a contribuire economicamente. Ma per le valli e lo stesso Trentino questa
ferrovia non sarebbe costata un solo centesimo. Anche nella gestione del servizio e nella
manutenzione della linea con lo studio svizzero abbiamo dimostrato che la vera sostenibilità non
è data dal servizio pubblico su gomma bensì dal ferro.
Altra occasione che ha dimostrato il costo del non progetto è emersa nel corso del convegno
sempre di Transdolomites il 10 maggio 2023.
La avevamo già compreso nel 2010 e riconfermato nel 2023 con la partecipazione degli alti
rappresentanti della Ferrovia Retica. Se sul versante italiano vi sono progetti e vi è la volontà a
progettare, il partner svizzero è da subito pronto a collaborare. Lo ha ribadito il 10 maggio
Andreas Willig responsabile aziendale della Ferrovia Retica proprio il 10 maggio. E nella stessa
occasione Alain Baron della Commissione DG MOVIE da Bruxelles ha commentato che progetti
come la ferrovia Avisio così come la visione di una rete di ferrovie regionali tra la Svizzera e Italia
sono complementari al progetto del corridoio del Brennero e rientrano nelle competenze anche
di cofinanziamento della Commissione Europea della DG Regio ( progetti regionali).
Tra il 2027 – 2035 verrà istituito il nuovo progetto europeo con i fondi destinati alle
infrastrutture ferroviarie. VOGLIAMO PERDERE ANCHE QUESTA NUOVA OCCASIONE STORICA???
Dobbiamo però dire che il risultato di questo percorso fallimentare non va solo spiegato con
l’indisponibilità del progetto, ma anche con la quasi del tutto assenza dei rappresentanti politici
che dal livello provinciale a quello amministrativo delle valli benchè invitati hanno preferito
essere assenti. Non solo hanno perso l’occasione per imparare, acquisire conoscenze. Non hanno
onorato il ruolo politico di rappresentanti delle comunità e in questo caso di presenza di fronte
ad un progetto storico e di pubblica utilità.
Hanno preferito contribuire a seminare in casa loro pregiudizi, informazione errate volte a
creare una errata cultura sul progetto ferroviario. Hanno preferito mettere in primo piano quello
che loro intendono criticità anziché riflettere sulle opportunità legate ad una simile proposta.
Va allo stesso tempo detto che nel documento del 29 aprile 2022 del Ministero delle Infrastrutture
e della Mobilità sostenibili Allegato 2 “ Progetti di fattibilità tecnico economica e studio di
fattibilità è pubblicata la richiesta della Provincia di Trento per lo studio di fattibilità della Ferrovia
Avisio, e che la richiesta a RFI da parte della PAT per la definizione della Convenzione per lo stesso
studio è in corso. Così come va detto che anche il Documento di Economia e Finanza provinciale
2023-2025 cita tra gli interventi rilevanti la Ferrovia dell’Avisio. Si tratta di una istituzionalizzazione
importate della proposta ferroviaria. Questo va riconosciuto così come allo stesso tempo però
diciamo che è ora di arrivare al dunque.
Per dare sostanza a tale obiettivo non solo è quanto mai urgente arrivare alla definizione del
contratto per lo studio di fattibilità. Nella prospettiva delle prossime elezioni per il Consiglio
provinciale sarà importante trasversalmente avere un Consiglio formato fa rappresentanti
competenti e che credono in questa sfida e obiettivo; L’avisio, il Garda così come dare nuove
prospettive di crescita alle ferrovie della Valsugana e Trento-Mezzana.
Allora è bene dire basta all’uso puramente strumentale di questi temi se non vi è la chiara
disponibilità a dare concretezza a tutto ciò.
Se nei futuri candidati mancano queste condizioni di base, da oggi stesso
chiediamo ai candidati per onestà intellettuale e rispetto delle comunità di
restarsene a casa.
Ferrovia non è solo una questione di offerta dinuova qualità del turismo e qualità ambientale.
E’ molto di più .
in un periodo di forte sofferenza delle aziende turistiche e dove troppe aziende vengono messe
sul mercato per essere vendute ( in Val di Fassa si parla di decine di aziende) grande è il rischio
che la criminalità organizzata non avendo problemi di liquidità è una delle poche realtà che
possono entrare in tale mercato.
Significa acquisirne la proprietà, utilizzarle come operazioni di pulizia del denaro, mungerle
come si con una mucca ed una volta esaurite mollarle come scatole vuote.
Questo è un grande rischio per il Trentino. Ma anche in Sudtirolo l’attenzione è alta.
Il rischio è di pubblica sicurezza, di perdita di identità dei territori ma anche la prospettiva dei
locali di non essere più padroni a casa loro.
La domanda è ; “ Può e come una ferrovia creare le condizioni di una rinascita dei territori,
creare maggiore redditività all'economia e creare le condizioni per portare investimenti puliti sul
territorio” Noi siamo convinti di sì perché la ferrovia produce sul territorio un percorso di
rivalutazione delle rendite catastali, crea nuova redditività sul territorio, le aziende anche
turistiche grazie alla riqualificazione del territorio posso tornare ad essere maggiormente
redditizie al contrario di quanto avviene oggi. Investire in strutture alberghiere e vivere un
contesto degradato dal traffico in sostanza è un disinvestimento.
Non si può certo impedire di vendere ma creare le condizioni affinchè investitori puliti giungano
a rilevare tali aziende, quello si.
Ecco perché il 26 ottobre ci presenteremo a Zurigo ad un evento internazionale organizzato da
Transdolomites in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri svizzeri al quale anche la
Commissione Europea sarà invitata.
Obiettivo è quello di presentare gli studi di Transdolomites, la visione transfrontaliera ferroviaria
tra Svizzera ed Italia, invitare finanza, i portatori d’interesse del turismo e dei trasporti per dar
avvio al percorso di finanziamento della Ferrovia Trento-Penia.
Punteremo a coinvolgere gli operatori di Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania, le Camere
di Commercio etc.
ASSOCIAZIONE TRANSDOLOMITES – TRANSDOLOMITES VEREIN – TRANSDOLOMITES ASSOCIATION
Strada Donato Zeni N. 13
38036 Pozza di Fassa (TN)
Tel. 320.4039769
ww.transdolomites.eu
info@transdolomites.eu
girardi.massimo@brennercom.ne
Realizzare tale ferrovia significa creare nuove condizioni per investire, speriamo secondo il
modello svizzero, nelle comunità dolomitiche.
Non dimentichiamo che alla fine del 1800, fu proprio l’esperienza svizzera nel turismo e nelle
ferrovie ad alimentare la progettualità delle ferrovie in questa parte dell’allora Impero
Austroungarico .
Cordialmente
Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites