ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

L'oro torna a casa: il flusso mondiale si inverte e conferma la Svizzera come luogo più sicuro e affidabile per la custodia dei metalli preziosi

La Confederazione elvetica riafferma il suo storico ruolo di hub globale per i metalli preziosi, Helior analizza il fenomeno e le sue implicazioni.

Da sx a dx: Luigi Leonardi, Fabiano De Marco, Filippo Barbieri, Direzione Commerciale di HeliorDopo mesi di trasferimenti massicci di metalli preziosi dagli hub europei verso gli Stati Uniti, i dati doganali svizzeri segnalano un'inversione di tendenza: l'oro sta ora tornando in Svizzera. Le importazioni svizzere di oro dagli USA hanno raggiunto a marzo 25,5 tonnellate, il massimo degli ultimi 13 mesi, mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 32%, attestandosi a 103,2 tonnellate.

Fino a poche settimane fa il mercato aveva assistito a un'insolita migrazione dell'oro fisico dall'Europa verso gli Stati Uniti. La causa principale era dovuta ai possibili nuovi dazi doganali, che avevano spinto molte istituzioni finanziarie a spostare rapidamente metalli preziosi nei magazzini Comex per motivi precauzionali. Si era trattato di un fenomeno anomalo e di natura straordinaria, frutto di strategie difensive più che di una perdita di fiducia nella custodia europea.

Questo significativo cambio di rotta è conseguenza diretta della decisione dell'amministrazione Trump di escludere i metalli preziosi dai prospettati dazi sulle importazioni. Secondo analisti del settore, da dicembre a marzo, metalli preziosi per oltre 80 miliardi di dollari erano stati trasferiti nei magazzini Comex come misura precauzionale, con le scorte d'oro che avevano raggiunto il picco storico di 45,1 milioni di once (1.357 tonnellate) il 4 aprile, partendo dai 17,1 milioni di once di novembre, dopo la rielezione di Trump.

"Oggi, per la prima volta in 14 mesi, i deflussi dai magazzini Comex sono in corso da otto giorni consecutivi - conferma Jonathan Stevens, analista di Global Precious Metals Research - Questo conferma il progressivo rientro dell'oro verso la Svizzera, tradizionalmente riconosciuta come il 'caveau del mondo'".

La Svizzera è infatti storicamente il luogo più sicuro e affidabile per la custodia dei metalli preziosi. La Confederazione Elvetica ospita le migliori raffinerie del pianeta, dove viene lavorato il 65% dell'oro mondiale, e rappresenta il principale hub di transito e custodia di lingotti d'oro a livello globale.

"Quanto sta accadendo conferma ciò che abbiamo osservato a febbraio, quando JPMorgan aveva pianificato la consegna di 4 miliardi di dollari in oro fisico da Londra a New York - commenta Fabiano De Marco, Direttore commerciale di Helior, società italiana specializzata in oro fisico con custodia in Svizzera - Si tratta dell'ennesima dimostrazione di come le tensioni geopolitiche e le politiche economiche influenzino direttamente il mercato dell'oro fisico, destabilizzando il sistema secondo cui l'oro è stato finanziarizzato negli ultimi 30 anni."

"La recente inversione di tendenza non fa altro che confermare ciò che la storia ci ha sempre insegnato: la Svizzera è e rimane il luogo più sicuro al mondo per la custodia dell'oro - aggiunge De Marco - Ciò che stiamo osservando oggi è semplicemente un ritorno all'ordine naturale delle cose."

Secondo il World Gold Council, questi movimenti nell'oro globale riflettono una crescente preoccupazione per la stabilità finanziaria. Luigi Leonardi, altro Direttore commerciale di Helior, sottolinea: "Gli eventi di questi mesi, con l'oro che prima vola verso New York e poi torna in Svizzera, rappresentano la conferma più evidente della differenza tra possedere oro fisico e detenere strumenti finanziari derivati come ETF o ETC. In situazioni di emergenza o di stravolgimenti del mercato, emerge con chiarezza l'importanza della reale esistenza di un sottostante tangibile anziché solo cartaceo, e della sua custodia nel luogo più sicuro al mondo."

Il modello di business di Helior, basato sulla custodia dell'oro in Svizzera, si allinea con questa tendenza globale. Filippo Barbieri, terzo Direttore commerciale di Helior, evidenzia la crescita dell'azienda: "In soli due anni e mezzo dalla fondazione nel giugno 2022, Helior ha raggiunto 1500 clienti in tutt'Italia, oltre a 500 collaboratori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Questo successo è frutto di una visione che oggi trova ulteriore conferma nei movimenti globali dell'oro: la Svizzera è e rimane il luogo più sicuro per la custodia del metallo prezioso."

L'azienda, attiva da circa tre anni nel mercato italiano e con alle spalle partner di rilievo nel mondo dell’oro da oltre 30 anni, ha registrato un crescente interesse verso soluzioni di investimento in oro fisico custodito nella Confederazione elvetica, confermando il trend di ritorno alle riserve di valore tangibili in luoghi sicuri e affidabili.



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Photo credits: Da sx a dx: Luigi Leonardi, Fabiano De Marco, Filippo Barbieri, Direzione Commerciale di Helior
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