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La Figura di Satana tra Religione e Ricerca Ufologica, di Federico Bellini e Ambra Guerrucci

24/04/14

'Oscuro Signore' è un titolo spesso usato in letteratura, o nel cinema, per riferirsi ad una figura completamente malvagia ed estremamente potente, talvolta un super-cattivo, i cui interessi sono tipicamente la conquista e il dominio del mondo, della galassia o dell'intero Universo, mediante la strenua lotta contro il Bene...

Un Inferno senza ritorno

Tra le varie figure che fanno ormai parte dell'immaginario collettivo dell'umanità, si riscontrano diverse entità, tra le quali ricordiamo le principali: Seth (anche detto Sutekh, Setesh o Set) era il Dio del Caos nella mitologia egizia, raffigurato spesso come un uomo con testa di animale, talvolta identificato con lo sciacallo; Ade o Ades, rappresentava una divinità della mitologia greca, fratello di Zeus, nonché Dio degli Inferi (la cui sposa era tradizionalmente identificata con Persefone), veniva solitamente raffigurato come un uomo tenebroso e barbuto, sovente seduto su un trono e dotato di una patera e di uno scettro, con ai suoi ordini il cane a tre teste protettore degli Inferi, Cerbero; Loki, nella mitologia norrena era il Dio della Grande Astuzia, ingegnoso inventore di tecniche e diabolico ingannatore, figura ambivalente nel pantheon divino, in taluni miti era compagno di Odino e Thor (e spesso gli Dei si cavavano d'impaccio grazie alla sua grande astuzia), in altri era colui che attentava all'ordine cosmico in veste di attaccabrighe, maligno, temibile e camaleontico, incarnazione del male necessario a mantenere l'equilibrio universale; dal respiro più universalistico, la figura di Angra Mainyu (avestico), o Ahreman e Arimane (pahlavico) o Ahriman (persiano moderno), incarnava nella religione mazdeista, il nome dello spirito guida e malvagio di una schiera di Demoni indicati come daēva. In Angra Mainyu ("Spirito del Male") era riconosciuto lo spirito malefico e distruttore, l'avversario di Spenta Mainyu ("Santo Spirito") lo spirito santo del Bene e guida degli Angeli indicati come Ameša Spenta; Sorat o Surat, la cui radice è Srt/Svrt, secondo l'esoterismo era il demone solare, contrapposto al Principio del Cristo, Rudolf Steiner lo definiva come appartenente alla categoria di spiriti chiamati Asura nei testi vedici e del livello gerarchico delle Archai, e lo identificava anche come la Bestia a due corna dell'Apocalisse di Giovanni (Svrt, vocalizzato come Surtr o Surtur nella tradizione norrena, era inoltre caratterizzato in modo analogo, come capo dei giganti del fuoco di Muspellsheimr - gli equivalenti germanici degli Asura -, che brucerà questo mondo durante il Ragnarök). Ma è nella mitologia giudeo-cristiana che il demonio non risulta più essere un'allegoria del male, ma un reale spirito angelico che opera contro il bene, avendo scelto liberamente di non servire Dio e di usare contro di lui i suoi doni. Ed è proprio in questa concezione cosmogonica, che ad un male apparentemente così vincitore viene contrapposto un bene ancora più potente, assoluto e vittorioso. Satana (dal latino Diábolus, "Colui che divide"), per eccellenza è il Principe delle Tenebre, il Principe di questo Mondo (secondo Cristo), e veniva chiamato anche Belzebù (definizione traente origine dal nome dalla divinità fenicia Baal, la cui traduzione letterale è "Signore delle Mosche"), Belial, e Mefistofele. Nell'angelologia ebraica era ed è presente la figura di Satanael (che significa "avversario", "colui che si oppone", "accusatore in giudizio", "contraddittore"), angelo al quale veniva affidato da Dio il compito di verificare il livello di pietas dell'Uomo, ovvero del suo amore e della sua dedizione verso Dio stesso, e questo angelo riportava, infatti, al Signore tutti i peccati dell'uomo, dimostrando, così, un'iniziale e contraddittoria collaborazione. In sintesi, Satana assunse in periodi storici diversi, tantissimi e diversificati nomi: dal Saturno dei Greci (inteso come entità Demiurgica del male originario), l'Ade, signore degli Inferi, nonché fratello di Zeus, ma anche l'Ahriman, fratello gemello del Dio supremo persiano, equivalente al dio egizio Seth, fratello di Osiride e suo avversario principale, noto anche come Sata, da cui deriva Satan. Anche la famosa teosofa Madame Blavatsky, nel secondo volume della Iside Svelata, asseriva che tale entità era da identificarsi con 'il lato oscuro del Sole', il lato negativo della divinità, che eclissandosi ogni notte consentiva l'arrivo delle 'tenebre', dei 'pericoli' e della 'paura.'

La prima società Società Umana Originale decaduta
Quello che però emerge da tutta questa disamina mitologica, ripulita da strati di retaggi culturali e religiosi, è che questa entità (Società Umana Extraterrestre), un tempo buona e tra le più splendenti dell'Universo, cadde vittima della propria arroganza egoica (Mente Negativa), arrivando a credere di essere non solo come il Creatore, ma più potente di un Dio, peccando cosi di superbia e ribellandosi al volere divino. Radunò a sé un intero popolo (Società che da originale divenne Parassita) e mosse guerra contro le forze del Bene del cosmo (le altre Società Originali o Umane dell'Universo), ma venne sconfitta e scagliata fuori dall'Universo insieme ai suoi simili. Questa caduta durò per un tempo non quantificabile e quando infine si spalancò sotto di loro l'accesso per un Universo parallelo al nostro (l'Inferno), vennero inghiottiti. Lontani dalla luce divina del nostro Universo, le meravigliose entità (Umano Universali) che un tempo erano nate nel nostro cosmo, si mutarono in orridi mostri (veri e propri Alieni); da allora il loro scopo, invidioso, furente e demoniaco, divenne quello di trascinare gli Uomini nella dimora di disperazione eterna in cui erano caduti, provocando la cosiddetta "morte secunda", così com'era chiamata da San Francesco, ovvero la morte dell'Anima. Occorre però fare una precisazione per meglio comprendere certi concetti, cosa di cui non ci stancheremo mai di ripetere e spiegare, anche a costo di risultare prolissi. Come abbiamo visto, l'Universo pullula di vita, c’è vita ovunque, a qualunque stadio evolutivo e in qualsiasi dimensione, infatti, in esso si formano due tipi di intelligenze: quelle Umane e quelle Aliene. Le prime nascono spontaneamente, appartengono ad un genere del tutto naturale, Originale, e se vogliamo Divino, mentre le seconde, al contrario, sono civiltà di origine Animale e che, diventate senzienti per mezzo di manipolazioni genetiche, aspirano ad essere anch’esse Umane e Divine. All'interno del gruppo delle Civiltà Umane Extraterrestri, si è formata un ulteriore divisione tra Società Originali e Società Parassita. Le Società Originali sono composte da individui che, nati e sviluppatesi spontaneamente, vivono in armonia con tutto ciò che li circonda, mettendo al centro della loro esistenza l’evoluzione interiore e spirituale, con lo scopo ultimo di andare incontro ad un espansione di Coscienza nel divino. Tutte queste Società, pur essendo molto diverse tra loro, vivono in pace, amore, accettazione, consapevoli di essere parti di un unico “organismo” divino, e di conseguenza sviluppano sistemi sociali per noi utopistici, ma che nell'Universo sono la normalità. Le Società Parassita, invece, sono composte da un insieme di uomini, tutti ribelli, formati di solo ego (un corpo fatto di magnetismo e simil-fisico), dove la coscienza individuale si riorganizza attraverso una forte impronta dittatoriale, manipolatoria, nella quale vige il terrore e la paura più assoluta, degradandosi a tal punto da diventare dei veri e propri Alieni. Questa tipologia di Umani Parassita, spesso si diletta nell'ingegneria genetica, manipolando la materia con velleità demiurgiche, arrivando a creare molte razze aliene attraverso le ibridazioni. Non a caso la prima razza aliena è nata grazie ad un intervento esterno da parte di un'antichissima Civiltà Umana, e successivamente anche gli Alieni, hanno avviato un lavoro di ibridazione con l'intento di emulare i loro creatori. Sappiamo per certo che nella nostra galassia esistono tantissime civiltà Aliene, ma soprattutto Umane o Originali (la maggioranza), situazione che ci fa comprendere come il problema delle Abductions sia molto più locale di quanto pensiamo; del resto le razze aliene si trovano quasi tutte ad un massimo di 1.000 anni luce di distanza dal nostra pianeta, comprese anche molte di queste società Umane, ma rispetto all’alieno che necessita di mezzi materiali per muoversi (le astronavi), queste Società Originali, ovviamente presenti a più livelli di evoluzione, possono sia spostarsi con le macchine, ma anche a livello sottile e spirituale, entrando in comunicazione con altre civiltà consorelle sparse in tutto l’Universo. Allo stato attuale conosciamo decine di Civiltà Umane Extraterrestri - in questo particolare caso Parassita - (anche se abbiamo la quasi certezza che il numero esatto sia incalcolabile), alcune delle quali interagiscono ed interferiscono a più livelli con il Genere Umano, proprio come i Satanidi.

L'Universo Parallelo dei Satanidi
Se esiste un posto che possa assomigliare all'Inferno, questo è sicuramente l'Universo nel quale vive l'entità Satanide. Decisamente diverso dal nostro, presenta in realtà molte caratteristiche comuni in quanto formazioni stellari, sistemi solari, galassie, etc., ma stranamente risulta essere più piccolo (se così si può dire) e molto più “antico”. Data la sua vecchiaia è un Universo morente, che si sta spegnendo, dove molte galassie si sono già dissolte e vi sopravvivono poche isolate stelle superstiti, ma il freddo che pervade l'intero spazio è così intenso e assoluto che le sta raffreddando. Parole come stelle, pianeti, galassie, etc., sono utilizzate in questo contesto per parlare di un qualcosa comune e riconoscibile, ma in realtà non è così: la composizione chimica è completamente diversa, le stelle non sono come le nostre, emettono luce simile a quella elettrica, dal bianco, passando dall'azzurro al blu scuro, mentre i pianeti sono formati di sostanze simile al metallo. La vita stessa che si è formata su alcuni di questi pianeti è del tutto sconosciuta. E' un universo popolato più da "fantasmi", entità incorporee, che fisiche, del tutto difficili da concepire, perché non sono fatte come le nostre forme di vita, sia terrestri o le altre aliene ed umane che conosciamo. Praticamente è come essere negli Inferi, un luogo buio, freddo, inospitale, illuminato qua e la da qualche stella moribonda, con luci bianche fioche o azzurre e blu scure, con pianeti desolati fatti di metallo e toni scuri, cupi e popolati da esseri erranti: un universo ghiaccio-caldo. Il sistema solare dei Satanidi, nello specifico, presenta una stella gigante con una compagna più piccola, una nana bianca, ma risulta difficile stabilire a che distanza si trovi, anche se sembra che sia ad uno stadio intermedio del sistema planetario formato da ben 12 pianeti. Il quinto, quello dei Satanidi presenta tre lune, una molto grande e vicina, le altre due più piccole e lontane, la più grande somiglia tantissimo al nostro satellite, anche se la sua superficie è levigata, come se la nostra luna, piena di crateri, fosse stata ricoperta di plastica fusa e poi plasmata in un “qualcosa di uniforme”. Il loro mondo, invece, presenta una colossale catena montuosa che si estende per un intero emisfero, mentre nell'altro degrada a colline, attorno è completamente pianeggiante e nelle parti piane, oltre ad esserci delle immense pianure, in una consistente sezione di essa si trova un vasto oceano, composto di una sostanza simile all'acqua, ma essendo nera può facilmente essere scambiata per petrolio. E' un mondo irreale, dove durante il giorno l'atmosfera si tinge di azzurro scuro, e la luce, riflettendo su questo terreno metallico, si rispecchia creando dei contrasti di colore incredibili. Ai piedi della grande catena montuosa, all'equatore (il pianeta è quasi il doppio del nostro), si trova un'immensa città in parte costruita in superficie, in parte sottoterra dove vive il grosso della popolazione. Praticamente una totale fusione di tecnologia e del metallo di cui è formato il pianeta, attraverso i quali hanno formato un mondo interno, plasmato a seconda delle loro esigenze di vita. I Satanidi non hanno una casa, un nucleo familiare, una vita propria, vivono continuamente all’interno di enormi sale, dove ogni individuo conduce la sua esistenza davanti ad uno schermo nero. Ci sono stanze immense con migliaia di questi schermi, ognuno attribuito ad un Satanide, luoghi che somigliano ai nostri call-center anche se molto più giganteschi, inoltre, questa strana televisione gli permette di collegarsi, sia con il proprio corpo Androide con il quale interagiscono nel nostro Universo, sia con gli esseri viventi che parassitano direttamente (Alieni Ariani, Ofiuco, Terrestri, etc.). Gli ambienti sono illuminati da luci bianche fortissime, talmente accecanti che non si riesce a vedere niente (a parte gli schermi neri sui quali la luce sembra non riflettere, come se ne venisse letteralmente inghiottita). Le loro figure scure vivono letteralmente immerse in questa luce irradiante (anche se artificiale), probabilmente perché il mondo in cui vivono sta morendo, e la falsità di quel bagliore gli fa credere di poter ancora sopravvivere. Profondamente pervasi dal male, vivono nel terrore, nella paura, all'interno di una società guidata da un entità suprema, una sorta di imperatore o dittatore, probabilmente colui che guidò l'iniziale rivolta che lo fece sprofondare, insieme ai suoi seguaci, in questo Universo infernale parallelo.

Aspetto Fisico
Le entità Satanidi, per mettere in atto i loro progetti e per poter operare anche nel nostro Universo in modo del tutto indipendente, si fecero costruire dei robot biologici, esseri del tutto androidi in grado di ospitarli e di poter agire all’interno del nostro spazio. Compresero che avrebbero raggiunto questo obbiettivo parassitando forme di vita senzienti, sia Umane che Aliene, presenti nel nostro Universo, e dopo vari tentativi, alcuni fallimentari, mentre altri andati a buon fine, trovarono nei Pleiadiani Neri una porta aperta. Come vedremo nella descrizione della razza aliena successiva a questa, i Pleiadiani Neri si lasciarono corrompere dai Satanidi, cedendo alle loro proposte (diventando così Dissidenti all'interno della loro Civiltà), iniziando una caduta che li ha poi portati ad una trasformazione, non solo interiore, ma anche esteriore. Dopo essere stati cacciati dalla loro patria originaria sulle Pleiadi, vagarono poi nella costellazione del Toro sino ad arrivare su Aldebaran, stanziandovi nei pianeti un tempo regno degli Alieni Taurini (nel frattempo sterminati), questo non prima di essersi anche loro trasformati in una razza, non più Umana ma Aliena, non più Pleiadiana, ma Ariana. Avvenuta questa trasformazione, attraverso una continua e costante manipolazione, riuscirono a portare gli Ariani verso il loro principale obiettivo, la creazione di un corpo artificiale, un robot biologico, un androide, che seppur molto più grande nelle dimensioni, rispecchia fisicamente la tipologia dell'essere Ariano, ma anche quello originario Satanide. Ai Satanidi, inoltre, ancora oggi non piace entrare dentro questi corpi artificiali, in quanto consiste in un lavoro telepatico che gli procura enormi dispendi di energia, ed essendo talmente abituati alla loro immaterialità, il fatto di ritrovarsi mentalmente dentro un robot lo trovano degradante e inopportuno. Prediligono il parassitaggio, specie nei confronti di razze da loro manipolate (come abbiamo già visto: Ariani, Ofiuco, tantissimi terrestri, etc.), dove l'utilizzo di questi androidi, pertanto, è dovuto ad una esclusiva libertà di azione, del tutto indipendente, cosa non possibile tramite le forme di vita parassitate, a volte contrarie ai loro stessi voleri. Gli Androidi sono alti dai 2 ai 4 metri, la testa è stretta e allungata, aquilina, con un naso minuto, gli occhi somigliano a quelli dei gatti ma con la pupilla verticale nera, mentre l'iride è di un colore giallo elettrico. Spesso è possibile vedere questi occhi completamente neri, ciò avviene quando si scollegano da questi robot per periodi di tempo regolari. I capelli sono trasparenti e la massa li fa diventare bianchi, sono molto lunghi, tanto da arrivare a pochi centimetri dalle spalle. La pelle è perlacea bianca, tendente al violaceo, con un colore simile al cianotico, seppur molto più tenue, ed è striata come le venature di un marmo. L'interno del corpo presenta un cuore artificiale che mantiene in vita il robot, da questo cuore si irradia in tutto corpo un sistema sanguigno, se così si può definire, costituto da dei tubicini trasparenti, visibili anche sulla pelle, sopratutto delle mani e dei piedi. All'interno di questi tubicini passa il "sangue", un sorta di liquido tendente all'arancione scuro e il violetto, cangiante nel suo fluire, intervallato dalle bolle di un qualcosa simile all’aria. Le mani presentano 6 dita, e se anche sono enormi, risultano essere delicate e affusolate. Vestono tutti di un abito simile ad una tunica bianca e portano al collo un medaglione, una sorta di triangolo con al centro diverse forme, ognuna appartenente ad una produzione diversa (una sorta di marchio di fabbrica). Gli abiti sono fluidi e termosensibili, sembra siano in grado di diventare morbidi in ambienti riscaldati e rigidi in ambienti freddi, inoltre, a contatto con delle superfici, sono capaci di prendere la forma degli oggetti con cui interagiscono, questo perché l'abito rimane parecchi centimetri discosto dal corpo e riesce a "giocare" con tutto ciò che lo circonda.

Interferenze con l'Uomo
A volte, quando alla sera si è soliti coricarsi e sdraiarsi in posizione supina nel letto, è comune a molti addotto andare incontro a delle visioni, soprattutto nella fase del dormiveglia. Alcuni ricordano il fermarsi di un immagine, una istantanea, probabilmente scatenata dalla posizione assunta nel letto a seguito del rilassamento fisico, risvegliando così un ricordo, magari sopito da chissà quanto tempo. Spesso è comune rivedere un ambiente avvolto da un bianco lattiginoso e di essere sempre sdraiati supini su di un letto freddo, metallico, con la sensazione di avere attorno a se almeno quattro esseri, di cui non è possibile sul momento riconoscere la forma. Dopo un iniziale senso di stordimento e smarrimento, si comincia ad avvertire una strana sensazione di freddo in tutto il corpo, pervaso da continui brividi. Lentamente quelle figure indistinte cominciano ad assumere un’identità, anche se nel frattempo si viene assaliti da un inteso stato di impotenza. Queste entità assumono, poi, la forma di umanoidi, tutti uguali, vestiti di bianco, ma di un bianco così pulito, lucido e senza macchia, un abito che a volte diviene fluido, mentre in altre sembra irrigidirsi, soprattutto quando si avvicina al lettino metallico dove si trova sdraiato l’addotto. Si inizia a distinguere anche la loro costituzione fisica, si nota che hanno delle mani formate da ben sei dita e che la pelle è bianca, sintetica, quasi perlescente e di un bianco cangiante. Addirittura si scorge all’interno di questa pelle, delle strane venature violacee nelle quali scorre una linfa, simile al nostro sangue di tutt’altro colore. Anche i capelli sono sintetici, ma trasparenti, un po’ come i peli dell'orso polare, che nella massa diventano bianchi. Il viso è decisamente strano, stretto e allungato - il naso è sottile come la bocca -, tanto da sembrare cadaverico, dal colore bianco perlaceo, tendente al violetto. Infine gli occhi, a volte simili a quelli di un gatto, con la pupilla verticale nera, ma che si biforca in alto e in basso, una pupilla stretta e oscura e con il colore dell'iride di un giallino elettrico. Spesso, quando questi esseri sembrano immobilizzarsi, gli occhi divengono completamente neri come la pece, forse a causa di un qualche scollegamento interno. In altre situazioni, l’interferenza avviene anche in modo più invadente e palese, soprattutto quando capita di dormire e di risvegliarsi improvvisamente: può capitare che si sommino più scene diverse, del sogno stesso che si sta facendo in quella notte, ma anche della propria camera che da svegli si riesce a vedere nel pieno della notte, avendo poi, dei continui sfasamenti tra il sogno e la realtà; diventa usuale anche ritrovarsi con il corpo completamente immobilizzato, sentire dei rumori di origine sconosciuta in casa. Raramente è facile vedere alla propria sinistra la figura fosforescente di un alieno Grigio, mentre sulla destra, ad una discreta altezza, un simbolo triangolare luminoso, anch’esso fosforescente, indossato da un entità altissima di cui si riesce solamente a riconoscere i contorni. In quei momenti è del tutto normale avere paura e cominciare ad agitarsi, ma improvvisamente la camera può anche essere invasa da un lampo di luce, magari proveniente dalla finestra, mentre il lenzuolo si alza per poi ricadere dolcemente su di sé. Nel frattempo l’inconscio, può essersi inabissato nuovamente in un sonno profondo e dal quale, spesso, ci si risveglia immediatamente un attimo dopo. E’ chiaro che da tutte queste esperienze si ritorni ad avere paura del buio, proprio come quando si era bambini, perché ogni volta che si entra nel letto è istintivo raggomitolarsi su se stessi, coprendosi con le coperte, chiudere gli occhi e immaginare di essere al sicuro. Per questo motivo, il Satanide, sostanzialmente, diviene così la versione moderna di quello che un tempo veniva chiamato Satana, il diavolo tentatore che induce l'uomo a provare ogni tipo di eccesso, il demone che abita all'Inferno (ma anche al nostro interno), nell'Al di Là freddo, il Satana dal pene di ghiaccio, padrone di un luogo buio e terribile, senza speranza e senza ritorno. Quello del Satanide è un parassitaggio che fa compiere tutto ciò che desidera attraverso la persona che controlla, perché pretende un totale dominio della situazione e dell'essere (umano e non) che si è scelto. Non provando la sessualità in quanto incorporei, sfruttano quella umana per rapirne le emozioni, si cibano delle nostre sensazioni, perché questo li fortifica, li rende onnipotenti, inoltre, sembra che riescano a scavare nelle vite passate e future degli addotti. Fanno emergere lati nascosti e insospettabili, e su questi aspetti spingono l'acceleratore, facendo compiere gesti anche estremi, incoscienti, che magari potrebbero compromettere persino la vita stessa della persona parassitata. Tale atteggiamento provoca frequenti contrasti con le altre razze aliene, in quanto espongono gli addotti a dei rischi inutili a cui gli altri (sopratutto i Siriani), devono in qualche modo porre rimedio. La pressione psicologica che hanno su un addotto è veramente forte, probabilmente è il parassitaggio più completo ed intenso che una razza aliena possa condurre su di una persona. Sono in grado di modificare l'aspetto fisico, gli sbalzi di umore, procurare attacchi di panico, vari stati depressivi (tra cui il disturbo ossessivo-compulsivo), nei casi più gravi conducono la persona al suicidio. Il paradosso è che le emozioni che portano l'addotto a questo gesto, sono per loro fonte di grande piacere energetico, non arrivando a capire, invece, che la loro azione conduce alla morte la fonte stessa del piacere. Ma spesso poco importa se per i gesti estremi che pretendono qualcuno possa morire, tanto sono coscienti che l’energia di cui necessitano troverà altri corpi, e sono consapevoli che ogni giorno, nascono bambini sulla Terra (e non solo) da parassitare.

Tratto da "Le Razze Aliene" - Collana Civiltà Extraterrestri, vol. II, di Ambra Guerrucci e Federico Bellini, Risveglio Edizioni

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