SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

La forza muscolare è la chiave per la longevità: gli over 65 italiani stanno invecchiando meglio delle generazione successive, ma devono mantenersi attivi

30/05/25 Lazio (Roma)

Con il lancio della campagna sociale “Vivi l’età”, promossa da Meritene, il Professor Ennio Tasciotti, Professore Ordinario di Tecnologie Mediche Avanzate per Invecchiamento e Benessere presso l’Università San Raffaele di Roma e Direttore dello Human Longevity Program all’IRCCS San Raffaele di Roma, riflette sui bisogni e sugli stili di vita degli over 65, sottolineando come longevità non significhi solo vivere a lungo ma anche meglio, mantenendo autonomia e indipendenza

fonte ufficio stampa EdelmanLa longevità? Come invecchiamo non è (solo) una questione genetica. Non ci sono scuse: come sottolineato in un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Oxford, il nostro “pacchetto” di geni conta molto meno - 10 volte nello specifico - dei fattori ambientali nel determinare come evolverà la nostra vita da cittadini senior. Lo stile di vita, l’attività fisica, la socialità, una corretta alimentazione e la prevenzione: ecco cosa conta davvero nell’affrontare gli anni che passano (1) .

“Chi ha oggi 80 anni molto probabilmente non era sovrappeso da bambino, era sicuramente meno sedentario, viveva in città meno inquinate e dove la socialità era più fitta e variegata. Quando si parla di longevità, fattori come questi hanno un ruolo cruciale perché il nostro trascorso individuale e generazionale ha un peso grandissimo sul ‘quanto’ ma, soprattutto, sul ‘come’ invecchiamo – spiega Ennio Tasciotti, Direttore dello Human Longevity Program all’Irccs San Raffaele di Roma – Questo per sottolineare che un invecchiamento sano, improntato alla longevità, è un processo che interessa tutte le fasce di età e non solo per chi ha oggi più di 65 anni. È un approccio che richiede la consapevolezza che la sfida per un invecchiamento di successo va affrontata presto, adottando quanto prima comportamenti protettivi e lungimiranti: investire nella salute oggi è la strategia più efficace per guadagnare qualità di vita domani.”
Proprio con l’obiettivo di promuovere una longevità attiva nasce “Vivi l’Età”, la campagna sociale di Meritene, brand di Nestlé Health Science per la nutrizione completa e il benessere degli adulti, che vuole ispirare un modo nuovo di vivere ogni età con energia, libertà e consapevolezza.
“Perché invecchiare non significa rallentare o perdere funzionalità, – continua Tasciotti – ma entrare in una nuova fase della vita, ricca di opportunità da cogliere giorno dopo giorno, con pienezza e vitalità. Al centro c’è il desiderio di continuare a essere sé stessi, coltivare le proprie passioni e scoprirne di nuove, mantenendosi attivi e presenti nella quotidianità. Ma anche la consapevolezza che salute e benessere non sono frutto del caso: dipendono da scelte concrete come un’alimentazione completa e mirata, un’attività fisica regolare e la costruzione di relazioni sociali significative – pilastri riconosciuti dalla comunità medica e scientifica per rallentare i processi di decadimento funzionale, stimolare e supportare il metabolismo e preservare la qualità della vita in età avanzata.”

Ma quali sono gli aspetti che preoccupano di più gli over 65 in relazione all’invecchiamento?
L’Osservatorio Nestlé, nato nel 2009 per sondare le abitudini alimentari e gli stili di vita degli italiani, ha diffuso i dati aggiornati al 2024 e riferiti alle principali preoccupazioni di salute degli over 65:
• Più della metà (51%) teme il declino cognitivo associato all’Alzheimer e alla Demenza e in generale il decadimento mentale senile;
• L’incorrere in difficoltà motorie è al secondo posto tra i punti d’attenzione, come indica ben il 48% degli intervistati;
• La possibile perdita dell'indipendenza e dell’autonomia funzionale è la terza fonte di preoccupazione (43%, più di 4 italiani su 10);
“Questi timori di fronte all’invecchiamento sono interessanti perché mostrano come, nel tempo, cambino le priorità – commenta il Prof. Ennio Tasciotti – Quando siamo ancora giovani, infatti, tendiamo ad associare la longevità al riuscire a invecchiare bene, dando spesso priorità ad aspetti estetici. Ci chiediamo come mantenere la pelle elastica e senza rughe, un aspetto sano e giovanile, e un fisico tonico e armonioso. Invece per gli over 65 la preoccupazione più importante è, giustamente, l’autonomia. Il sentirsi abbastanza in forze, a livello cognitivo e fisico per poter avere una vita attiva e indipendente. È proprio questa percezione – concreta, realistica e centrata sulla qualità della vita – che deve guidare oggi il nostro approccio alla longevità: prevenire il declino cognitivo e muscolare non è solo possibile, ma sempre più necessario.”

Gli over 65 oggi vogliono mantenere a lungo la propria autonomia. Per farlo, devono concentrarsi su alimentazione e movimento. Ricordando che il muscolo è l’organo della longevità per eccellenza.
Come abbiamo visto, lo stile di vita è cruciale quando si parla di longevità. Per questo occorre comprendere quali siano, oggi i bisogni più diffusi e le scelte più comuni delle persone in questa fascia di età, per comprendere meglio come viene affrontato l’invecchiamento e per implementare azioni correttive e migliorative.
I 2 bisogni più sentiti che emergono dai dati dell'Osservatorio Nestlé – per quanto riguarda i cittadini più senior – sono fortemente interconnessi: sentirsi in forze (58%) e restare attivi (49%).
Un importante studio condotto dalla Stanford University ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’invecchiamento, dimostrando che non si tratta di un processo uniforme, ma che ogni organo del corpo può invecchiare a ritmi diversi, influenzando la nostra salute e longevità. Lo studio ha anche individuato due tappe critiche nel nostro invecchiamento biologico: la prima attorno ai 40 anni, la seconda intorno ai 60. È in questi momenti che il corpo mostra i cambiamenti più significativi. La buona notizia? Alcuni comportamenti sembrano davvero in grado di rallentare l’avanzamento dell’orologio biologico (2).

“Per mantenere indipendenza, autonomia e sentirsi in forze, superati gli ‘anta’, è fondamentale porre attenzione al regime alimentare, soprattutto per quello che riguarda l’apporto proteico quotidiano che, calibrato in base all’età, al peso e al livello di attività fisica, è fondamentale per mantenere la massa muscolare, che con l’età tende a ridursi. – spiega il Prof. Tasciotti – E non è solo una questione estetica: la salute muscolare è direttamente legata al metabolismo, alla forza, all’equilibrio e persino alla prevenzione delle malattie croniche. Il muscolo è l’organo della longevità per eccellenza. La sarcopenia, ovvero la perdita progressiva di massa e forza muscolare, è ciò che davvero ci rende ‘anziani’, nel senso di più fragili (3). Mangiare bene e continuare a muoversi, soprattutto dopo i 60 anni, sono aspetti chiave per una longevità intesa non solo come prolungamento della vita ma come mantenimento della sua qualità negli anni. Un aspetto cruciale, in relazione alla sarcopenia, è il ribilanciamento della dieta integrando quei nutrienti che, con l’età che avanza, diventano essenziali per mantenere tono e forza muscolare (4)”.

Quella over 65 è, inoltre, la fascia di popolazione che ha cambiato maggiormente il proprio stile di vita nell’ultimo anno. Lo si vede in particolare da alcune abitudini, come il fatto che quasi la metà (49%) occupa il tempo guardando la TV. Ma se da questo singolo dato si potrebbe pensare a una crescita dell’isolamento e della sedentarietà, tra le abitudini acquisite in questa fase della vita spiccano anche molti aspetti positivi:
• Quasi 3 over 65 su 10 (29%) dichiarano di dedicare più tempo alla propria salute;
• Il 28% occupa le giornate prendendosi cura dei nipoti e il 26% sostiene di aver più tempo da dedicare ad attività che prima erano secondarie;
• Non solo, tra gli over 65 tanta attenzione anche a fare maggior movimento tutti i giorni (25%) e a coltivare nuovi hobby (21%).

Dai dati emerge chiaramente come gli over 65 desiderino rimanere autonomi a lungo, dando priorità al cercare di restare attivi sia a livello motorio che cognitivo. “Le statistiche indicano che c’è una fetta di popolazione anziana che sta invecchiando bene e che, probabilmente continuerà ad invecchiare meglio di quanto faranno i loro figli. Una situazione che non è, esclusivamente dovuta alle scelte e alle abitudini individuali ma legata anche alle condizioni di vita collettive di questa generazione di cittadini senior, che in gran parte ha beneficiato in gioventù di condizioni sociali, culturali, lavorative e ambientali diverse” commenta il Prof. Tasciotti (5).
Le generazioni più giovani vivono oggi in città più inquinate, sono sottoposte a crescente ansia e stress, hanno una vita sociale ridotta.

“Va ricordato che l’aumento progressivo delle aspettative di vita che abbiamo osservato negli ultimi 200 anni non è un fatto lineare e scontato: pensare che continuerà a crescere anche per le attuali generazioni negherebbe quello che raccontano le ultime ricerche. Studi epidemiologici internazionali, infatti, dimostrano che diverse malattie croniche (diabete, disturbi metabolici e cardiovascolari) stanno comparendo in età sempre più precoce, già tra i 30 e i 40 anni, anche a causa di abitudini alimentari scorrette, sedentarietà e scarsa qualità del sonno (6). Questi trend rallenteranno la tendenza all’aumento della longevità registrata finora e richiederanno l’intervento di una nuova categoria di medici e di specialisti. La medicina della longevità sarà una sfida avvincente – continua Tasciotti – ma richiederà un cambio di visione, non basterà più curare, bisognerà prevenire.” spiega il Prof. Tasciotti, che aggiunge “Mi sta a cuore soprattutto che le persone abbandonino l’idea, solitamente basata sul sentito dire e da una miriade di fake news e miti online, che esistano rimedi univoci e miracolosi.”
Quali sono i segreti per una vita lunga e in salute e quali i livelli della prevenzione
“Se proprio devo rivelarvi il segreto per la longevità, è quello di affidarsi ad esperti e di occuparsi, in modo olistico, di tutti i fattori che incidono sulla qualità di vita quando l’età avanza. A mio parere, per chi sta ancora bene la vera strategia passa attraverso i tre livelli della prevenzione. La prevenzione primaria, che mira ad evitare l’insorgenza delle malattie, attraverso l’adozione di uno stile di vita sano. Ad esempio, mantenere una buona forza muscolare con esercizi di resistenza e un giusto apporto proteico aiuta a prevenire la sarcopenia e le cadute in età avanzata. La prevenzione secondaria, che punta a individuare precocemente la patologia prima che si manifesti con sintomi clinici, attraverso screening periodici e controlli medici. Infine, c’è la prevenzione terziaria, che serve a gestire al meglio le malattie già in corso, per rallentarne la progressione e migliorare la qualità della vita: come accade, per esempio, in chi ha già il diabete ma lo controlla efficacemente con dieta e attività fisica. In sintesi – conclude il professor Tasciotti – per vivere bene e a lungo non esistono formule magiche. Serve piuttosto un impegno costante e personalizzato, che unisca la guida dei professionisti della salute a scelte consapevoli nella vita quotidiana.”


Referenze
1. Argentieri, M.A., Amin, N., Nevado-Holgado, A.J. et al. Integrating the environmental and genetic architectures of aging and mortality. Nat Med 31, 1016–1025 (2025). https://doi.org/10.1038/s41591-024-03483-9
2. Shen, X., Wang, C., Zhou, X. et al. Nonlinear dynamics of multi-omics profiles during human aging. Nat Aging 4, 1619–1634 (2024). https://doi.org/10.1038/s43587-024-00692-2
3. Zhao, Q., Jing, Y., Jiang, X. et al. SIRT5 safeguards against primate skeletal muscle ageing via desuccinylation of TBK1. Nat Metab 7, 556–573 (2025). https://doi.org/10.1038/s42255-025-01235-8
4. Lai, Y., Ramírez-Pardo, I., Isern, J. et al. Multimodal cell atlas of the ageing human skeletal muscle. Nature 629, 154–164 (2024). https://doi.org/10.1038/s41586-024-07348-6
5. Hua, K., Pan, Y., Fang, J. et al. Integrating social, climate and environmental changes to confront accelerating global aging. BMC Public Health 24, 2838 (2024). https://doi.org/10.1186/s12889-024-20346-7
6. Gianfredi V, Nucci D, Pennisi F, Maggi S, Veronese N, Soysal P. Aging, longevity, and healthy aging: the public health approach. Aging Clin Exp Res. 2025 Apr 17;37(1):125. https://doi. 10.1007/s40520-025-03021-8. PMID: 40244306; PMCID: PMC12006278.


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