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'La luce negli occhi', di Haria, Rupe Mutevole Edizioni

18/11/10

“La luce negli occhi”, edito nel 2004 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Letteratura di confine”, è la riscoperta di una storia millenaria che immutabilmente si ripete. L’autrice è Haria, scrittrice dotata di una rara espressività e grandezza di pensiero. Per la stessa collana editoriale Haria ha pubblicato anche “Donne di conoscenza”, “Eventi di bellezza” ed “Anzol”.

“La notte, presso il fuoco di legna di ginepro, mia madre mi raccontava di leggende, storie di magia e di conoscenza. Seppi di Haria sorella di un lupo, di Haria la guerriera ribelle, di Haria la vendicatrice veggente. Haria: questo nome mi ossessionava e mi attirava, era il mio nome.”

Haria ed i suoi pellegrinaggi attraverso il tempo, attraverso i secoli la protagonista vive società diverse ma eguagliate da una forte ostilità umana ed un’ottusità che percuote l’animo del lettore a causa della veridicità insita negli eventi.

“La luce negli occhi”, edito nel 2004 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Letteratura di confine”, è la riscoperta di una storia millenaria che immutabilmente si ripete. L’autrice è Haria, scrittrice dotata di una rara espressività e grandezza di pensiero. Per la stessa collana editoriale Haria ha pubblicato anche “Donne di conoscenza”, “Eventi di bellezza” ed “Anzol”.

“La luce negli occhi” consta di 19 capitoli con una divisione interna in due fasi precise delineate da date storiche quali, in ordine: 1253 a.C., 653 d.C., 853 d.C., 999 d.C., 1253 d.C., 1653 d.C., 1853 d.C., 1999 d.C., 2153 d.C., 1253 a.C., 653 d.C., 853 d.C., 999 d.C., 1253 d.C., 1653 d.C., 1853 d.C., 1999 d.C., 2153 d.C.. Un numero mistico che ritorna: il 9. Sono infatti nove i capitoli che vanno dal 1253 a.C al 2153 d.C. per due volte, con un salto di narrazione davvero impressionante. Il 19° capitolo è intitolato “La luce verde”, è un capitolo di unione semantica delle nove donne descritte da Haria, le nove Haria che attraverso le epoche corrono verso il bosco.

I primi nove capitoli presentano ognuno una società umana. La famiglia di Haria, appartenente al popolo drusco, è composta da lei, da sua madre e da suo padre; in ogni racconto il padre muore in modo eroico e la madre si sacrifica per salvare la figlia dai luminosi occhi verdi. Le società presentano la crescita e la disfatta di Anzol, il labirinto città che ha visto sorgere e morire comunità di ogni tipologia accomunate dagli errori ed istinti umani. Città nella quale vige la passione per l’ot, l’acquavite di pruno selvatico che inebria la mente. La persecuzione delle “streghe”, delle donne che avevano una conoscenza altra crea una cornice emozionale di rara intensità e metamorfosi. Ed è per l’appunto la trasformazione ed il mutamento che avvalorano il discorso delle nove Haria attraverso le ere. Ricorrente il sintagma “E corro verso il bosco” che impone alla protagonista la fuga:

“Io, Haria, figlia di Drusca la Selvaggia e Marvio il Selvolano, non credo. Non ho creduto, e sono in fuga.
In fuga, in fuga, in fuga, in fuga, questa parola mi ossessiona. Fuggo da un mondo che mi avrebbe voluto stupida e ignorante, sottomessa a un piccolo uomo e madre silenziosa di molti figli.
Fuggo per un’altra parola: vita.
E corro verso il bosco, liberatore di sorti.”

Una fuga costante dunque. I successivi nove capitoli - dopo il 2153 a.C. ed al mondo dei cloni – sono numerati in tracce e sono per l’appunto segni che l’autrice decide di lasciare al lettore. Ritroviamo le nove Haria in un salto spaziale-narrativo. L’autrice decide di concludere ogni fuga dopo aver illustrato prima al lettore la causa primaria di tutte queste. Un sorta di continuum circolare che concentra nella luce verde degli occhi della protagonista un potere esemplare, quello della conoscenza, la conoscenza delle ere, del passato, presente e futuro. L’ultimo capitolo “La luce verde” riprende infatti la caratteristica fisica e psichica comune delle nove donne di conoscenza.

“Se non lasci ciò che ami non lasci niente. Ma se lasci tutto lasci solo un ricordo.
Ed ora, troppo lontana anche dal ricordo, percorro un luogo che bisbiglia un nuovo tempo e accetta l’abbandono dello smarrimento.”



Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni
http://www.poesiaevita.com/
http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993



Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni





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