Vincenzo Mancini presenta il saggio “Nemico del Genere Umano. Dialoghi impossibili per menti curiose”

In un mondo impaurito da parole come fluidità e libertà personale, “Nemico del genere umano” è uno schiaffo alle certezze prefabbricate. Non offre risposte preconfezionate, ma invita a smascherare ipocrisie e a ribaltare pensieri consolidati. Con ironia tagliente e riflessioni incisive, l'autore demolisce dogmi sociali, dal patriarcato ai binarismi di genere, per aprire nuove prospettive. Questo libro non è una guida rassicurante, ma un invito a esplorare le fondamenta culturali che reggono la nostra società. Leggetelo se cercate la trasformazione autentica.

Vincenzo Mancini - “Nemico del Genere Umano. Dialoghi impossibili per menti curiose”

Vincenzo Mancini presenta un’opera originale e provocatoria, a metà strada tra fantasia e realtà, tra intuizione e razionalità. Una dissertazione ironica e immaginifica quanto profondamente lucida, che racconta il mondo di oggi con creatività e con un approccio informale al pensiero filosofico e scientifico, isolando i problemi che affliggono il genere umano e proponendo una via per affrontare con intelligenza l’evoluzione inarrestabile a cui, volenti o nolenti, stiamo andando incontro.

Genere: Saggistica
Pagine: 300
Prezzo: 20,00 €
Codice ISBN: 979-1222810089

«Un giorno potremmo scoprire che mettendo sullo stesso piano quello che c’è di buono in tutte le nostre singole visioni parziali potremmo riuscire a cogliere un fantasma del vero. In questo modo ogni cosa concorrerebbe al bene»

“Nemico del Genere Umano. Dialoghi impossibili per menti curiose” di Vincenzo Mancini è un’opera incisiva e dissacrante in cui sono contenute brillanti conversazioni e riflessioni che avvengono in un contesto immaginifico, chiamato fincas, e che hanno come protagonisti l’autore stesso e una serie di personaggi realmente esistiti, facenti parte del suo gruppo di ribelli - Albert Einstein, Carl Gustav Jung e Gaspard-Gustave de Coriolis che, per l’occasione, si sdoppia in una coppia di gemelli. A circondarli vi è inoltre una pletora di trapassati illustri, che condividono con loro una feroce analisi sulle scellerate e contradditorie condotte della società e dell’essere umano.
Il testo di Vincenzo Mancini sorprende per l’alta qualità della scrittura e per la profondità delle idee: il suo scopo è di suscitare nel lettore l’esigenza di acquisire consapevolezza del mondo che lo circonda, e di esercitare il suo pensiero critico per giungere finalmente all’autodeterminazione dopo anni spesi ad abbassare la testa di fronte a verità illusorie, inculcate con abilità da chi combatte il libero arbitrio usando le armi del dogmatismo, della manipolazione e dell’omologazione acritica. L’autore elogia il dubbio e incita a porsi continue domande, ad aprirsi a nuovi orizzonti e, soprattutto, ad accettare il fatto che la realtà non è univoca, perché dipende dal punto da cui la si osserva, ed è quindi opinabile. Tutti noi tendiamo a dimenticare che le nostre convenzioni non riflettono affatto le cose reali ma solo la nostra ristretta prospettiva su di esse; dobbiamo prenderci la responsabilità di riconoscere i limiti delle nostre vedute, non per cambiarle necessariamente ma per abbracciare anche quelle altrui, per quanto diverse, in un’ottica di inclusione e di integrazione. Ognuna, infatti, può rappresentare una piccola porzione della verità a pari dignità delle altre - «Non esiste una verità, una giustezza, un verso, ma tanti versi, una moltitudine. Quindi, in una parola Albertiana: relativizzatevi».
“Nemico del Genere Umano” è un’opera piacevolmente surreale ma che affronta con lucidità delle tematiche attuali e importanti, come la teoria del gender e il patriarcato; un testo contro l’ostinazione umana ad affibbiare regole arbitrarie a un mondo che in realtà è strambo e cangiante e quindi indomabile, e che sfida le convenzioni sociali e le ideologie assolutiste che hanno crudelmente ingabbiato la nostra libertà, la nostra intelligenza e la nostra unicità.

SINOSSI DELL’OPERA. In un mondo impaurito da parole come fluidità e libertà personale, “Nemico del genere umano” è uno schiaffo alle certezze prefabbricate. Non offre risposte preconfezionate, ma invita a smascherare ipocrisie e a ribaltare pensieri consolidati. Con ironia tagliente e riflessioni incisive, l'autore demolisce dogmi sociali, dal patriarcato ai binarismi di genere, per aprire nuove prospettive. Questo libro non è una guida rassicurante, ma un invito a esplorare le fondamenta culturali che reggono la nostra società. Leggetelo se cercate la trasformazione autentica.

BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Vincenzo Mancini vive a Roma ed è un autore esordiente che ama scompigliare pensieri e certezze, ribaltando i luoghi comuni con intelligenza, ironia e una certa dose di coraggio. Psicologo e psicoterapeuta, spirito ribelle e penna acuminata, scrive per chi non ha paura di farsi domande scomode e affrontare risposte ancora più provocatorie. Con uno sguardo lucido, tagliente e mai accomodante, attraversa storia, cultura e mito per smascherare ipocrisie e proporre nuove chiavi di lettura. Per lui la scrittura è una forma di ribellione gentile: una via per restituire complessità a un mondo che ama semplificare tutto. La sua scrittura è un mosaico di pensieri rapsodici e riflessioni profonde, dove l’ironia si mescola alla filosofia, e il ridicolo convive con il sublime. Non si nasconde dietro le parole: le affila, le ribalta, le disinnesca, le accende. Le usa per aprire varchi, per liberare il pensiero da abitudini che non abbiamo scelto. Con “Nemico del Genere Umano” (Self-publishing, 2025), Vincenzo Mancini si conferma una voce fuori dal coro, capace di parlare di identità, libertà e autodeterminazione senza chiedere scusa – ma con la grazia disarmante di chi sa esattamente che tipo di scintilla sta accendendo.



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Photo credits: Vincenzo Mancini

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