SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

La metabolizzazione delle sostanze esogene - come si disintossicano

Siamo esposti a numerose tossine e sostanze nocive. Da un lato, vi sono sostanze derivate dal metabolismo del nostro organismo (endotossine), dall'altro , vi sono sostanze estranee assorbite dall'ambiente circostante (esotossine). Quest'ultime includono, per esempio, farmaci, pesticidi, erbicidi, plastica, coloranti, detergenti e solventi quali acetone ed etanolo. Tali impurità possono essere lipofiliche (liposolubili, non-polari) o idrofiliche (solubili in acqua, polari).

FotoLe tossine liposolubili sono modificate chimicamente durante la prima fase (fase 1) del metabolismo epatico, affinché possano essere trasportate come sospensioni biliari all'intestino, oppure possono essere rese idrosolubili durante la seconda fase (Fase 2) del metabolismo epatico, dove determinati intermediari metabolici le legano per renderle eliminabili nell'urina attraverso i reni.

In natura, vi sono anche altre sostanze estranee che sono solubili in acqua e che possono, quindi, essere eliminate direttamente dai reni, senza dover passare prima attraverso le trasformazioni metaboliche epatiche.

Alcuni enzimi del nostro corpo hanno la funzione di attivare le fasi 1 e 2 del metabolismo epatico di detossificazione, cosiddetto xenobiotico. I funghi medicinali possono contenere uno oppure entrambi gli enzimi di attivazione del metabolismo epatico.

La Fase 1, cosiddetta di funzionalizzazione, converte sostanze contaminanti liposolubili mediante reazioni fisiologiche di ossidazione, riduzione, idrolisi oppure idratazione. I gruppi funzionali sono introdotti nella molecola apolare. Questa è la preparazione per la Fase 2 di coniugazione, poiché le molecole si legano ad altre sostanze come il glutatione, il solfato oppure i composti amminici. Questi composti permettono l’escrezione delle sostanze esogene, dopo averle rese idrofiliche, attraverso i reni. La coniugazione con il glutatione è una delle reazioni più essenziali.

FASE 1: GLI ENZIMI SONO LE MONO-OSSIGENASI, LE QUALI COINVOLGONO PRINCIPALMENTE IL CITOCROMO P450
le ossidasi (laccasi), le perossidasi, le deidrogenasi e le ossidoreduttasi. Poiché essi catalizzano la reazione con sostanze esogene, questa fase può includere la neutralizzazione di radicali liberi. Se i meccanismi antiossidanti del corpo sono sovraccarichi, i radicali liberi possono danneggiare le funzioni cellulari. Fase 2: La coniugazione nella Fase 2 è, perciò, fondamentale per assicurare che questi intermediari reattivi si leghino e possano essere eliminati. D'altronde, è essenziale sostenere la neutralizzazione dei radicali liberi.

IL CONTENUTO ENZIMATICO DEI FUNGHI MEDICINALI
I funghi medicinali sono efficaci sia per il loro contenuto enzimatico, sia per la loro capacità di attivare gli enzimi fisiologici che influiscono fortemente sul metabolismo xenobiotico epatico.
Gli enzimi che attivano la Fase 1 sono presenti in tutti i funghi che degradano la lignina (marciume bianco). La lignina è una sostanza solida che costituisce la lignificazione delle cellule delle piante. La lignina costituisce dal 20 al 30 percento della massa secca di piante legnose.

I funghi sono gli unici organismi in grado di degradare la lignina per il loro contenuto enzimatico. Le specie che degradano la lignina sono Auricularia, Auricularia polytricha L., Agaricus blazei Murrill, Agaricus brasiliensis L., Coriolus, Coriolus versicolor L., Reishi, Ganoderma lucidum L. Reishi, Maitake, Grifola frondosa L., Hericium, Hericium erinaceus L., Shiitake, Lentinula edodes L. e Polyporus, Polyporus umbellatus L..

Oltre alla lignina che è contenuta in tutti i funghi, l’ABM contiene monoossigenasi, enzimi della Fase 1 del metabolismo xenobiotico che partecipa alla biosintesi degli ormoni steroidei e degli acidi biliari.
Le laccasi costituiscono ossidasi, le quali si trovano solo nelle specie Hericium e Pleurotus. Le laccasi come enzimi della Fase 1 del metabolismo xenobiotico, contribuiscono a ridurre lo stress ossidativo, il carico virale e svolgono anche un ruolo importante nella degradazione delle tossine ambientali come i PCB e le diossine.

Le ossidoriduttasi sono presenti in tutti i funghi che degradano la lignina. La glutatione-disolfuro reduttasi si trova nelle specie di ABM, Hericium, Pleurotus e Polyporus.

Il sistema antiossidante del corpo stesso è attivato dagli enzimi propri del corpo umano, i quali sono stimolati dal glutatione dei funghi medicinali, come vedremo più in dettaglio nel seguito.

STIMOLARE IL GLUTATIONE CON I FUNGHI MEDICINALI
La glutatione-perossidasi ha la funzione, non solo di partecipare nella forma di glutatione S-transferasi alla Fase 2 del metabolismo xenobiotico epatico, ma anche di contribuire a legare i metaboliti reattivi che insorgerono durante la Fase 1.

L’antiossidante endogeno più importante è il GLUTATIONE RIDOTTO (GSH). Grazie alla sua struttura chimica, il GSH può facilmente perdere un elettrone e, quindi, produrre radicali liberi. Così anche il GSH stesso si ossida e diventa un potenziale radicale libero. Affinché il glutatione ossidato non diventi reattivo, si lega alla glutatione-perossidasi di un altro glutatione ossidato e forma il disolfuro di glutatione (GSSG). La glutatione-reduttasi catalizza il GSSG inerte, il quale ritorna ad essere GSH reattivo. Il corpo umano può produrre GSH anche dagli aminoacidi cisteina e glicina e acido glutammico. Un aumento dello stress ossidativo causa un aumento di GSSG nel corpo e, di conseguenza, una minor protezione dai radicali liberi delle sostanze ossidanti.

Ancora una volta osserviamo l'efficacia dei funghi medicinali nell'attivazione degli enzimi del sistema glutatione-perossidasi endogeno.

I polisaccaridi nelle glicoproteine del Reishi possono stimolare l’enzima glutatione-transferasi (GST) della Fase 2, la quale lega i metaboliti della Fase I del sistema xenobiotico epatico per eliminarli per via renale. Le specie Pleurotus medicinali (Pleurotus ostreatus L. e Pleurotus eryingii L.) sono in grado di attivare la glutatione-reduttasi endogena, attivando quantità ancora maggiori di GSH inerte.

La glutatione-perossidasi non è presente solo nelle specie medicinali di Pleurotus, ma nel fungo Cordyceps (Cordyceps sinesi L.) e nei polisaccaridi dello Shiitake e del Coriolus. Così, il glutatione ossidato è reso innocuo e il sistema glutatione endogeno svolge un ruolo importante come sistema antiossidante.

UN ENZIMA ANTIOSSIDANTE ENDOGENO
I composti ossigenati inorganici principalmente presenti nel metabolismo umano sono i radicali di superossido. Essi si formano soprattutto nella Fase 1 del metabolismo xenobiotico. I radicali di superossido sono resi inoffensivi dall'enzima fisiologico superossido-dismutasi (SOD) e, assieme all'enzima catalasi, essi trasformano il perossido di idrogeno in acqua e ossigeno (acqua ossigenata).

L’enzima SOD svolge un ruolo importante nella senescenza, nella gestione del sovraccarico tossinico, di tumori e dei morbi di Alzheimer e di Parkinson.

La catalasi (ossido-reduttasi perossido di idrogeno) è un’enzima antiossidante presente nel citoplasma dei perossisomi (organelli) della maggior parte delle cellule che respirano ossigeno (cellule i cui meccanismi di autoriparazione sono ancora funzionali). Le catalasi, sono infatti, particolarmente presenti nel plasma di epatociti, nelle cellule renali e all'interno degli eritrociti. e questi enzimi sono tra i substrati più veloci che esistono. I funghi ci assistano anche in questo. Gli enzimi SOD sono attivato dai funghi Auricularia polytricha, Cordyceps sinensis, Coriolus versicolor, Pleurotus ostreatus, Ganoderma lucidum (Reishi), Lentinula edodes (Shiitake). Anche le catalasi sono stimolate data da funghi, es. Pleurotus ostreatus e Lentinula edodes (Shiitake).

Inoltre, alcuni funghi sono stati esaminati per il loro contenuto di SOD e catalasi. I funghi sono perfettamente adatti per attivare la catabolizzazione enzimatica e la rimozione delle tossine. Gli enzimi sono facilmente denaturati a temperature superiori di 40°C. Per questo motivi, la lavorazione dei funghi deve avvenire a temperature adeguate.

Le capacità antiossidanti dell'organismo non devono essere sopraffatte da una disintossicazione eccessiva. Abbiamo visto che l'iperattivazione della Fase 1 può avere un impatto negativo, se essa deve neutralizzare troppi radicali liberi. Ciò sottolinea l'importanza dell'interazione di enzimi antiossidanti e disintossicanti, e quanto sia importante il supporto di entrambe le funzioni contemporaneamente. Dato che i funghi supportano anche sistema antiossidante fisiologico endogeno, anche quest’ultimo è attivato dal loro impiego.

È stato constatato che alcuni metaboliti secondari fitochimici sono in grado di rallentare una fase 1 troppo veloce e velocizzare una Fase 2 troppo lenta del metabolismo xenobiotico. Così, un afflusso di radicali liberi eccessivo può essere prevenuto. Inoltre, le vitamine del gruppo B e gli amminoacidi svolgono un ruolo importante nello smaltimento di tossine e impurità. I funghi contengono tutti gli amminoacidi essenziali e sono ricchi di vitamine del gruppo B.

Ha senso, dunque, integrare nella dieta all'inizio di un programma di disintossicazione, sostanze antiossidanti come gli OPC in combinazione con la Vitamina C per impedire reazioni di detossificazione indesiderate in coloro che sono più predisposti allo stress ossidativo. E' facile che si verifichino episodi di nausea, diarrea, stanchezza, vertigini o mal di testa, i quali possono essere alleviati od eliminati con i funghi medicinali.

COME I FUNGHI SOSTENGONO GLI ORGANI ESCRETORI
Alcuni funghi sono specialmente organo-tropici. Il Reishi è affine al fegato, depura la circolazione sanguigna e facilita l'escrezione di sostanze liposolubili, spesso tossiche.

Il fungo Hericium sostiene la rigenerazione delle mucose gastrointestinali, riducendo la permeabilità delle pareti intestinali e il riassorbimento di sostanze nocive nel sangue.

Le specie Pleurotus agiscono come prebiotici, nutrendo e favorendo la colonizzazione di batteri intestinali sani (bifidobatteri e lattobacilli).

Il fungo Polyporus è drenante del sistema linfatico, favorendo il trasporto di tossine solubili in acqua e negli acidi grassi e la loro escrezione. Il Cordyceps a sua volta favorisce l'escrezione renale. Durante la detossificazione, è importante dedicare il tempo necessario al movimento, bere adeguatamente e semplicemente rilassarsi.

NB: Gli effetti descritti si basano sull'assunzione di funghi in toto. Per la strategia più adeguata al vostro caso è importante seguire i consigli di un Professionista adeguatamente formato in micoterapia.

Fonti:

• Prof. Dr. med. Ivo Bianchi: “Moderne Mykotherapie”. Hinckel Druck, 2008
• Franz Schmaus: „Die Natur als Apotheke nutzen – Heilen mit Pilzen“. NK Druck und Medien, 2010
• Martin, Michael: „Labormedizin in der Naturheilkunde“. Elsevier Verlag, 2006
• Kim H. S., Kacew S., Lee B. M.: „In vitro chemopreventive effects of plant polysaccharides (Aloe barbadensis, Lentinus edodes, Ganoderma lucidum, Coriolus versicolor)“. Division of Toxicology, Sungkyunkwan University, Korea, 1999
• Jun L., Mei Z., Yuan C.: „Reversal of inhibition of reactive oxygen pecies on respiratory burst of macrophages by polysaccharides from Coriolus versicolor“. Department of Biochemistry, Guang Zhou, China, 1993
• Reverberi M., et al.: „Antioxidant enzymes stimulation in Aspergillus parasiticus by Lentinula edodes inhibits aflatoxin production“, Di partimento di Biologia Vegetale, Rome, Italy, 2005
• Cornelius, C:.“Comparative Enzyme Analysis…“
MRL-Newsletter Juli 2009.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Erboristeria Arcobaleno
Responsabile account:
Gentilin Maria Cristina (Titolare)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere