La mia opinione sulla “Legge di Attrazione”
La “Legge di Attrazione” è protagonista di molti best-seller, tra cui primeggia “The Secret” di Rhonda Byrne. In estrema sintesi, questa “legge” (non parliamo ovviamente di una legge fisica o matematica) postula che l’Universo materializzi i nostri desideri, a patto che crediamo con fede incrollabile di vederli già esauditi.
La “Legge di Attrazione” è protagonista di molti best-seller, tra cui primeggia “The Secret” di Rhonda Byrne. In estrema sintesi, questa “legge” (non parliamo ovviamente di una legge fisica o matematica) postula che l’Universo materializzi i nostri desideri, a patto che crediamo con fede incrollabile di vederli già esauditi. La spiegazione fornita da “The Secret” e dai suoi libri-satellite è che l’Universo reagisce alle nostre “vibrazioni mentali”, restituendo ciò che trasmettiamo attraverso di esse. In pratica, se vuoi diventare ricco, pensa come se tu già fossi ricco. Comportati di conseguenza, “senti” la ricchezza tra le tue mani ed essa finirà per arrivare. Le paure emettono vibrazioni che richiamano l’oggetto delle paure stesse, pertanto l’Universo tenderà a restituire disgrazie e contrattempi. Sulla “Legge di Attrazione” ho opinioni contrastanti: “The Secret” è ridondante fino al parossismo, per nulla organico, privo di testimonianze attendibili (a parte quella dell’autrice, che ha effettivamente incassato molto denaro grazie alla “Legge di Attrazione”!) e per giunta per nulla originale, in quanto molti vi riconosceranno rimasticature del Corpus Hermeticus di Ermete Trismegisto e di fideismo cristiano. Eppure… funziona. Howard Hugues, George Lucas, Steve Jobs sono esempi di “visionari” che hanno realizzato ciò che volevano, senza piegarsi ad un fato inizialmente avverso. Molti uomini al loro posto avrebbero gettato la spugna; che cosa ha permesso loro di arrivare al successo? Secondo i fautori della “Legge di Attrazione”, la differenza risedeva nel loro “sentirsi” già vittoriosi, per cui l’Universo avrebbe reagito alle loro vibrazioni positive restituendo loro gloria e ricchezza. Ma, da un punto di vista più razionale, qual è la differenza tra una persona che “crede” nel successo e una che semplicemente lo desidera? La differenza è per l’appunto la “visione”, in un senso molto letterale. Per raggiungere un obiettivo, bisogna vederlo con chiarezza nella mente. E non solo l’obiettivo: anche i mezzi per raggiungerlo e i benefici, per sé e per gli altri, che ne deriveranno. La visualizzazione è molto efficace per mettere in moto le risorse inconsce di cui tutti disponiamo per agire di conseguenza e per gestire le paure collegate alla maggior parte dei progetti. La visualizzazione va distinta dalla semplice immaginazione: per essere un valido aiuto nel conseguimento del successo, deve avvenire in uno stato di serena concentrazione che lasci al di fuori della nostra percezione i “segnali di disturbo” (rumori, pruriti, altri pensieri). Se vuoi approfondire le tecniche per raggiungere questo stato, leggi questo articolo (link). Solo così la visualizzazione sarà immersiva ed avrà un effetto a lungo termine. Una visualizzazione ben fatta è talmente coinvolgente che andrebbe piuttosto definita “anticipazione” o “simulazione”. Moltissime tecniche di coaching e motivazione personale utilizzano la visualizzazione come elemento principale. La sua efficacia è straordinaria perché riesce a coinvolgere nel progetto sia la nostra parte razionale sia quella emotiva; in pratica, farà sì che ci dedicheremo al raggiungimento del nostro obiettivo con passione, il che fa la differenza rispetto ad aspirare ad un obiettivo solo perché dobbiamo raggiungere un budget o perché ci hanno chiesto di farlo. Il nocciolo di tutta la questione alla fine è questo: riusciremo nelle cose che ci piace fare, a cui dedichiamo volentieri emozione ed entusiasmo. Se ci piace fare una cosa, non possiamo non avere successo. A pensarci bene la “Legge di Attrazione” dice proprio questo: se “viviamo” con tutta l’anima nel nostro obiettivo, prima o poi lo raggiungeremo. Ma piuttosto che un Universo ubbidiente, io preferisco vederci le straordinarie risorse della mente umana.