La natura ti aiuta nell’eliminazione dell’Helicobacter Pylori
Helicobacter pylori è un batterio estremamente diffuso nella popolazione, generalmente contratto da bambini e per lo più innocuo. Dati dell’Istituto superiore di sanità stimano che Helicobacter pylori sia presente nello stomaco di circa 25 milioni di italiani.
L'Helicobacter pylori è un batterio patogeno che trova il suo habitat ideale nel muco che riveste le pareti interne dello stomaco umano. Si stima che l'infezione interessi più del 50% della popolazione mondiale, anche se solo in alcuni casi si rivela sintomatica; a titolo indicativo, circa il 10-20% dei soggetti affetti svilupperà forme di gastrite e ulcere peptiche associate all'infezione. É accertato che l’Helicobacter Pylori è un batterio in grado di resistere e di riprodursi nell’ambiente fortemente acido dello stomaco; ciò gli è possibile perché produce un enzima, l’ureasi, che, attraverso la liberazione di ammoniaca, neutralizza l’acidità gastrica creando attorno al batterio un microambiente compatibile con la sua esistenza. Una volta insediato nello stomaco sottopone la mucosa gastrica all’aggressione da parte di numerose tossine prodotte durante il suo metabolismo.
Le sostanze secrete (tra cui l’ammoniaca ed enzimi come la proteasi, la catalasi e la fosfolipasi) e i movimenti che esso compie (possiede flagelli che gli consentono di spostarsi con movimenti elicoidali, da cui il nome “Helicobacter”) sono lesivi per la mucosa gastro-duodenale e portano, nel tempo, allo sviluppo di problemi quali gastriti, ulcere e infiammazioni. Poiché esso vive immerso nella mucosa gastrica, la sua presenza e il logorio esercitato dai movimenti dei suoi flagelli, provocano sia problemi digestivi sia infiammazioni alle pareti dello stomaco e del duodeno. Il batterio è inoltre in grado di aumentare la permeabilità della mucosa agli ioni idrogeno (fisiologicamente prodotti dalle cellule dello stomaco per adempiere ai meccanismi digestivi) incrementando il rischio di gastrolesività.
HELICOBACTER PYLORI: UN’INFEZIONE MOLTO DIFFUSA
Nell’adulto l’H. Pylori è associato a condizioni patologiche quali dispepsia, alitosi, malattia da reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastrica e duodenale. Numerosi studi hanno evidenziato che l’Helicobacter Pylori è presente nel 90% dei casi di ulcera duodenale e nel 70% dei casi di ulcera gastrica. Inoltre, l’infezione da Helicobacter Pylori aumenta il rischio di lesioni gastriche nei pazienti trattati con farmaci antinfiammatori non steroidei (categoria di farmaci cui appartiene anche la comunissima aspirina). L’eradicazione del batterio migliora sensibilmente tali problematiche.
La contaminazione cronica da Helicobacter Pylori è anche chiamata in causa nella patogenesi del carcinoma e del linfoma gastrico, con conseguenze ancor più preoccupanti. L’infezione da Helicobacter Pylori è molto diffusa, si calcola che ne sono affetti il 20% dei ventenni, il 40% dei quarantenni e il 60% dei sessantenni. L’incidenza aumenta con l’età, probabilmente a causa del progressivo indebolimento del sistema immunitario e della diminuzione di produzione di succhi gastrici.
HELICOBACTER PYLORI, CONSEGUENZA DI UN “TERRENO” INTESTINALE IN DISBIOSI
Il sistema immunitario ha infatti un ruolo fondamentale nell’impedire l’insediamento del batterio quando l’organismo ne è inizialmente contaminato. Un sistema immunitario equilibrato sarà in grado di contrastare il batterio prima che questo riesca a farsi strada nello strato mucoso protettivo che riveste le pareti dello stomaco. Importantissima a questo scopo è la presenza nell’intestino di una flora batterica benefica equilibrata in grado, da una parte, di difendere direttamente l’apparato digerente (creando un ambiente ostile agli aggressori), dall’altra di istaurare quell’indispensabile collaborazione immunitaria con il sistema linfatico delle mucose che stimoli e renda efficienti le capacità difensive generali dell’organismo.
Purtroppo si sta assistendo sempre più ad un peggioramento dell’equilibrio microbico intestinale: in linea di massima infatti l’alimentazione occidentale è poco equilibrata e produce effetti decisamente negativi sul delicato equilibrio dell’ecosistema intestinale, in quanto prevede insufficienti apporti di fibre ed un’eccessiva assunzione di carboidrati raffinati e di proteine animali. Oltre a ciò, il cibo “tecnologico” del mondo occidentale contempla la spesso inconsapevole assimilazione di conservanti, coloranti, pesticidi, estrogeni ed antibiotici che, a livello intestinale, hanno un vero e proprio effetto “devastante” nei confronti della flora batterica fisiologica. In definitiva possiamo asserire che le errate abitudini alimentari e la qualità dei cibi che giornalmente assumiamo, oltre all’abuso di farmaci (in particolare antibiotici), sono fra le cause principali di disbiosi intestinale, con conseguente indebolimento delle difese immunitarie e facilità ad ammalarsi.
In primis, quindi, possiamo affermare che alla base della così ampia diffusione dell’infezione da H. Pylori vi è il progressivo venir meno della salute e dell’equilibrio del “terreno” intestinale (disbiosi), situazione sempre più diffusa, soprattutto nel mondo occidentale.
IL TRATTAMENTO DELL’HELICOBACTER PYLORI CON LA MEDICINA CONVENZIONALE
La medicina ufficiale, pur avendo sviluppato efficaci metodi d’indagine per la diagnosi dell’effettiva presenza dell’H. Pylori (urea breath test, ricerca dell’ antigene fecale dell’ H. pylori, ecc.), non è tuttavia in possesso di un approccio veramente efficace per eradicare definitivamente il batterio dalla mucosa gastrica. Gli antibiotici di sintesi normalmente impiegati danno infatti spesso origine a fenomeni di resistenza, oltre ad avere il grave limite di peggiorare la disbiosi intestinale dell’individuo, con il conseguente ulteriore indebolimento delle difese immunitarie ed il pericolo di continue recidive. Come se ciò non bastasse, i farmaci inibitori di pompa protonica, utilizzati in associazione, alterano la fisiologica funzionalità dello stomaco rendendo difficoltosa la digestione ed innescando il pericolo dell’istaurarsi di problematiche intestinali conseguenti a maldigestione.
È stato inoltre recentemente evidenziato che tali farmaci interferiscono con l’assorbimento di calcio e inducono un aumento del rischio di fratture all’anca, risultando perciò dannosi ai fini della tutela dell’integrità dello scheletro. (JAMA. 2007 Apr 4;297(13):1429). A questo punto, per le considerazioni sopraccitate, un approccio veramente valido in termini di efficacia, al fine del raggiungimento della soluzione definitiva, deve da una parte agire direttamente sull’H. Pylori per via sistemica, con un’azione antibiotica naturale, e contemporaneamente contribuire a rafforzare ed equilibrare i naturali meccanismi difensivi dell’organismo. Oltre a ciò, l’approccio, sempre per via sistemica, dovrà contribuire ad alleviare la sintomatologia (iperacidità, digestione lenta e difficile, bruciori di stomaco, ecc.), senza alterare in alcun modo le fisiologiche funzionalità dello stomaco, ed aiutare a sfiammare e a riparare la mucosa gastrica, inevitabilmente logorata dai movimenti dei flagelli dell’H. Pylori e dalle sostanze prodotte durante il suo metabolismo. La natura può perciò ancora una volta correre in aiuto, con elementi di provata efficacia.
LA NATURA TI AIUTA NELL’ELIMINAZIONE DEFINITIVA DELL’HELICOBACTER PYLORI
L’APPROCCIO NATURALE ED EFFICACE
Risolvere definitivamente l’infestazione da Helicobacter Pylori è spesso una vera impresa. La natura può però ancora una volta essere di grande aiuto, prima di tutto grazie all’impiego dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE), la cui efficacia nei confronti dell’Helicobacter Pylori è tata confermata da numerosi studi e applicazioni. GSE e Helicobacter Pylori I risultati ottenuti circa l’efficacia dell’Estratto di semi di Pompelmo (GSE), nei confronti di vari ceppi batterici, hanno evidenziato che il GSE è in grado di eliminare direttamente l’Helicobacter Pylori. Questi dati permettono di identificare nell’Estratto di semi di Pompelmo il rimedio naturale ideale per l’eradicazione del batterio dalla mucosa gastrica. L’efficacia del GSE nei confronti dell’H. Pylori si esplica anche in modo indiretto ed è legata alle sue proprietà di “pulitore selettivo” intestinale; il GSE infatti, a differenza dei comuni antibiotici sintetici, agisce sui patogeni senza intaccare significativamente la flora batterica fisiologica intestinale, come confermato da uno studio pubblicato sul “Journal of Orthomolecular Medicine” volume 5 n° 3 del 1990.
Abbiamo già espresso in precedenza l’importanza che una flora batterica, sana ed equilibrata, riveste per l’equilibrio e l’efficienza del sistema immunitario e per l’adeguata difesa dell’organismo da qualsiasi forma di infezione, incluso l’H. Pylori.
Il GSE quindi, per l’azione diretta sull’H. Pylori e indiretta sul rafforzamento del sistema immunitario, a partire dalla creazione di un migliore “terreno” intestinale, costituisce un validissimo rimedio naturale per eradicare l’H. Pyloriproteggendo la flora batterica fisiologica e consentendo perciò di rafforzare le difese dell’organismo. Inoltre l’Estratto di semi di Pompelmo si è dimostrato efficace nel fornire gastroprotezione e nell’accelerare la guarigione di lesioni a carico della mucosa gastro-intestinale (tipiche conseguenze dell’infezione da H. Pylori), con meccanismi citoprotettivi e riparatori coinvolgenti l’attivazione dei fattori di protezione naturali della mucosa.
Queste scoperte, unite alle proprietà antibatteriche nei confronti dell’H. Pylori, esaltano la funzionalità del GSE nei confronti della mucosa gastro-duodenale e lo rendono ideale per un approccio naturale ed efficace, volto all’eradicazione dell’H. Pylori e al ripristino dell’integrità funzionale e protettiva della mucosa stessa. Per le considerazioni sopraccitate, il GSE rappresenta perciò il cardine di un approccio straordinariamente efficace nei confronti dell’ H. Pylori.
L’ASSOCIAZIONE E LA SINERGIA CON ESTRATTI VEGETALI SPECIFICI CONSENTE DI:
• Agire a livello gastrico con un duplice scopo: da una parte favorendo la digestione e attenuando i bruciori di stomaco e l’iperacidità, dall’altra contrastando direttamente la contaminazione da H. Pylori;
• Agire direttamente con una spiccata azione antibiotica naturale, senza alterare la flora batterica fisiologica, per l’eradicazione dell’H. Pylori;
• Favorire il riequilibrio della flora intestinale ed il contemporaneo rafforzamento delle naturali difese organiche; 4. Favorire la riparazione della mucosa gastrica. Questo approccio, associato come sempre ad un sano stile di vita (alimentare, ma non solo) prevede l’utilizzo di rimedi naturali che per tradizione popolare, confermata da recenti studi, rappresentano un’opportunità per riuscire ad arrivare alla soluzione definitiva.
LA NATURA PUÒ AIUTARTI CON:
• ESTRATTO DI SEMI DI POMPELMO: azione antibiotica diretta sull’H. Pylori, riparatrice sulla mucosa gastrica e di “pulizia selettiva” intestinale, nel pieno rispetto della flora batterica fisiologica.
• ANANAS: un vero e proprio digestivo; questa caratteristica è dovuta al principio attivo bromelina, un’enzima con spiccata azione proteolitica, atta cioè a digerire le proteine.
• CARDAMOMO: tradizionalmente impiegato per curare il mal di stomaco e favorire la digestione, ha infatti indiscussa attività eupeptica, stimolante, stomachica e, soprattutto, carminativa.
• CORIANDOLO: ottimo antidiarroico, ma i semi hanno anche proprietà straordinariamente digestive.
• CUMINO: contiene i terpeni carvone e limonene che aiutano a regolare le funzionalità gastrointestinali, stimolando la secrezione gastrica e alleviando eventuali dolori o crampi addominali grazie all’azione antispasmodica.
• RABARBARO: la droga agisce a piccole dosi come stomachico e amaro tonico, stimolando le secrezioni e la motilità gastrica, perciò facilitando i processi digestivi.
• CARDO MARIANO: stimola l’appetito, ma soprattutto favorisce la digestione; è, inoltre, un ottimo antispasmodico.
• La forma più idonea all’assunzione di tali funzionali vegetali, per l’equilibrio delle funzioni fisiologiche dell’apparato digestivo, è rappresentata dalle compresse deglutibili, da assumere al bisogno dopo i pasti principali.
• ESTRATTO DI SEMI DI POMPELMO: azione antibiotica diretta sull’H. Pylori, riparatrice sulla mucosa gastrica e di “pulizia selettiva” intestinale, nel pieno rispetto della flora batterica fisiologica.
• ECHINACEA PURPUREA: appartenente alla famiglia delle Asteraceae e originaria degli Stati Uniti centrali, è in grado di rallentare la diffusione dei germi patogeni innescando un meccanismo di difesa contro i germi e attivando contemporaneamente l’attività rigeneratrice dei tessuti. Per questa ragione i preparati di echinacea sono considerati efficaci nel trattamento degli stati settici e delle patologie infettive in generale.
• RHODIOLA: tipica dei climi freddi dell’emisfero boreale, ha la capacità di aumentare le resistenze dell’organismo alle tossine; incrementa il livello degli enzimi, del RNA e delle proteine ed è, quindi, in grado di ridurre i tempi di recupero in conseguenza ad affaticamenti o prolungate malattie.
• UNCARIA: originaria del Sud America, l’Uncaria, di cui si utilizza la corteccia, rivela una potente efficacia quale regolatrice del sistema immunitario. Il suo utilizzo porta ad un aumento della resistenza nell’organismo alle infezioni e migliora la risposta in caso di malattia.
• TEA TREE OIL (MELALEUCA ALTERNIFOLIA): pianta Australiana con oramai acquisite, ed ampiamente dimostrate proprietà antivirali, è anche efficace contro batteri e funghi ed è un potente stimolante del sistema immunitario. Ancora una volta la forma più idonea all’assunzione di tali funzionali vegetali è rappresentata dalle compresse deglutibili, da assumere ai dosaggi consigliati, preferibilmente prima dei pasti, per un mese.
• CENTELLA: studi scientifici hanno avvalorato gli impieghi tradizionali della pianta quale cicatrizzante e vasoprotettrice e ne hanno evidenziato le spiccate proprietà nei confronti della ristrutturazione e rigenerazione del tessuto connettivo. Attraverso la stimolazione dei fribloblasti, la centella induce la sintesi sia dei componenti del tessuto connettivo, i glicosamminoglicani, sia del collagene e dell’elastina, accelerando i processi di guarigione delle ferite. Nel caso di ulcere e gastriti, il suo impiego risulta prezioso per ristrutturare e rafforzare la barriera mucosa gastro-intestinale, per proteggere dal danno ad opera dei fattori aggressori e per accelerare la rimarginazione delle lesioni. Alloro: le pectine, di cui sono ricchi i frutti e le foglie, idratandosi aderiscono alle pareti dello stomaco aumentandone la resistenza nei confronti di agenti lesivi sia endogeni che esogeni.
• LYTHRUM SALICARIA: deve il suo nome a lythron, che significa grumo di sangue, a testimonianza delle sue note proprietà antiemorragiche. L’azione sinergica dei principi attivi del fitocomplesso risolve lo stato infiammatorio della mucosa gastro-intestinale e favorisce l’emostasi delle lesioni, prevenendo eventuali complicanze emorragiche.
• RUTINA: flavonoide con spiccate proprietà vasoprotettrici, antiossidanti e riepitelizzanti, grazie alle quali coadiuva ed accelera i processi di cicatrizzazione delle mucose infiammate o danneggiate.
• BOSWELLIA: dalle spiccate proprietà antinfiammatorie, a differenza dei classici antinfiammatori di sintesi (FANS), non induce intolleranza gastrica, anzi manifesta attività protettiva nei confronti di ulcere e gastriti.
• PASSIFLORA: nota per le proprietà sedative e calmanti. Data la rilevanza di stress e ansia nell’insorgenza di ulcere e gastriti, la passiflora risulta particolarmente indicata. Inoltre, la sua riconosciuta capacità di alleviare gli spasmi gastro-intestinali consente di ottenere anche un effetto sedativo del dolore. Il suo estratto è sicuro nel trattamento di stati ansiosi e nervosi, senza il rischio di dipendenza e/o assuefazione. In tal caso si consiglia di assumere i funzionali vegetali, ancora una volta sotto forma di compresse deglutibili, a stomaco vuoto, al fine di favorirne l’azione diretta sulla mucosa. Il dosaggio consigliato è di 3 compresse al giorno, una a metà mattina, una a metà pomeriggio ed una alla sera prima di coricarsi.
Bibliografia
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