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''La Salina Camillone'' di Cervia - Una suggestione di Giorgio Rocchi

11/06/08

La Salina Camillone "l'unica rimasta in Italia" dove si effettua la produzione del sale con il sistema della "raccolta multipla". Per capire come si produce e raccoglie "l'oro bianco" sono andato un intero giorno in salina e ho seguito uno dopo l'altro i lavori di preparazione dei bacini salanti. Poi un'altra giornata l'ho trascorsa a fianco dei due responsabili per capire la movimentazione delle acque (l'acqua arriva dal mare attraverso un canale di immissione e sosta nelle vasche chiamate "servitori" per passare poi nei bacini "salanti", attendere che la gradazione salina venga raggiunta con l'aiuto del sole e del vento, a quel punto il prezioso minerale (cloruro di sodio), precipita sul fondo per essere poi raccolto con questa antica tecnica, semplice, impegnativa, ma molto precisa.

“La Salina Camillone” di Cervia Visitata……….. da Giorgio Rocchi
Posted by Giorgio Rocchi under: Cervia .
Da pochi giorni sono ripresi i lavori di preparazione dei bacini della Salina Camillone dove, per tutto il periodo estivo, il “Gruppo Culturale Civiltà Salinara”, capeggiati dal loro Presidente Oscar Turroni e dai due Responsabili Eros Marzelli e Africo Ridolfi, verrà prodotto il famosissimo “SALE DOLCE DI CERVIA” -“L’ORO BIANCO” – “IL SALE DEI PAPI”. Come si evince dai nomi che gli sono stati appioppati, è un prodotto tenuto in grande considerazione e per capire perché il sale di Cervia ancora oggi fa tanto parlare di sé, sono entrato alcuni anni or sono a far parte del Gruppo sopra citato. E’ molto difficile descrivere quello che si prova ad entrare nell’unica salina rimasta dove si applica il sistema della raccolta multipla , la cosa migliore è “viverla”, soprattutto a fianco di coloro che con tanta passione, capacità, spirito di sacrificio e umiltà dedicano intere giornate da fine aprile a fine settembre alla produzione di questo inesauribile tesoro.
Come molti di voi saparanno, la salina “Camillone” è l’unica superstite delle 149 che nel 1959 formavano lo stabilimento salifero di Cervia, prima della trasformazione nella raccolta unica di tipo industriale.
Dicevo prima che già entrando in salina si prova una strana sensazione. Ti sembra di varcare la porta di un altro mondo ed in effetti respiri subito l’aria salubre dell’acqua marina, e l’atmosfera “misteriosa” che avverti guardando le due file di bacini (chiamati tecnicamente “barconi”) con le rispettive vasche di evaporazione, poste simmetricamente ai lati di un canaletto centrale (tecnicamente chiamato “gemine”) ti fanno sentire un “privilegiato della società”, e quando poi volgi lo sguardo a levante ti ritrovi quella meravigliosa “capanna” (recentemente installata e solo poche settimane fa ultimata con il tetto in canna, come vuole la tradizione). Ad attenderti trovi sempre uno o più soci del Gruppo che a piedi nudi, in pantaloni corti, molto spesso a petto nudo sono intenti a svolgere lavori più o meno difficoltosi, ma sempre attinenti alla sfera “salinara”.
Naturalmente in salina non è che lavori dalla mattina alla sera, ci sono anche i momenti dedicati alle discussioni sui generis, o alla preparazione di uno spuntino offerto dai tanti visitatori che contribuiscono alla vita sociale omaggiando del buon vino o gustose merendine. Poi ci sono i momenti dedicati agli incontri con i visitatori; il giovedì e la domenica pomeriggio chiunque può assistere alla raccolta del sale fatta dai salinari presenti e allora veramente vivi un’atmosfera d’incanto. Si comincia con lo spingere il sale, che si è formato nelle vasche salanti, a ridosso di un lato del bacino (viene utilizzato un attrezzo che si chiama Ghevar) (questa operazione solitamente viene svolta dai salinari più esperti Eros, Africo, Vardo, Mino) poi altri salinari lo raccolgono ( con una pala chiamata Palunzel) deponendolo in una “panira” di legno e trasportata, da un altro addetto, nel “cariolo” in sosta nelle vicinanze del bacino e trasportato lungo l’argine del canaletto centrale, nella “tomba”, dove ad attenderlo ci sarà un salinaro (solitamente Emilio) che scrupolosamente lo sistema nel mucchio.
Come potete immaginare è un grande gioco di squadra che viene ripetuto tante e tante volte nei pomeriggi soleggiati, tutti i giorni utili, da giugno a settembre (quando piove purtroppo il sale non si forma, o addirittura la pioggia scioglie quello gia cristallizzato). A dare le dovute spiegazioni di come si produce il sale troverete sempre un socio ( solitamente Sergio Dallamora o il Presidente stesso) che con tanta maestria illustrano le varie fasi della movimentazione delle acque nei bacini, delle lavorazioni primarie, della raccolta e del trasporto ai magazzini del MUSA (il Museo del Sale allestito in uno degli antichi magazzini sul porto canale in centro a Cervia. Il giovedì e la domenica viene anche allestita una piccola mostra dei prodotti a base di sale ed erbe aromatiche raccolte in salina, confezionati dagli addetti della Salina di Cervia per essere commercializzati e si può, ad offerta libera, ritirare il sale prodotto e raccolto nella Camillone.

Mi auguro, con queste poche righe di aver stimolato, soprattutto i giovani, ad avvicinarsi alla salina che è giustamente definito “Museo all’aria aperta” perchè realmente vi si possono trovare “storia” - “arte” – “cultura” – “tradizioni”- Ai giovani piacciono queste realtà e noi della Camillone abbiamo bisogno che i giovani entrino a far parte del Gruppo per consentire un naturale ricambio agli stanchi salinari che attualmente operano. Non a caso la salina di Cervia è la propaggine più a sud del Parco del Delta del Po; e l’associazione Slow Food ha trovato nella Camillone una nicchia di tradizione, facendone il presidio del comprensorio cervese e la sede per lo svolgimento di incontri studio per gli amanti dei prodotti del territorio. La storia di Cervia è strettamente legata alla produzione del sale e coloro che hanno scelto di “salvare” e “continuare l’opera” di tanti salinari cervesi, vanno sostenuti, incoraggiati, aiutati sia a livello politico che personale. Vorrei anche ricordare, attraverso questo canale di comunicazione, che la gestione della salina di Cervia è stata recentemente affidata definitivamente al Comune di Cervia e pertanto tutti gli interrogativi che frenavano la continuazione e la crescita della produzione del sale, sono divenuti una realtà alla quale l’amministrazione Comunale sta dando forma e concretezza. Sempre attraverso queste pagine vorrei ricordare due nostri cari soci scomparsi tragicamente nei mesi scorsi, “Luciano Marconi e Bruno Rossi (per tutti Cecconi)”. Ci mancherete molto e la prima raccolta di sale, quest’anno, la dedicheremo a voi.
Un video è stato realizzato l’estate scorsa per consentire, a chi non può o non vuole recarsi in salina, di scoprire le attività che consentono la raccolta del sale. Consultatelo o richiedetelo nella salina Camillone.

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