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Comunicato Stampa

Lotta biologica al Cinipide galligeno del castagno. La Cooperativa Legnaia mette a disposizione i suoi tecnici

05/08/10

È scattato l’allarme del Cinipide galligeno, un insetto proveniente dalla Cina, arrivato in Toscana nel 2008, che attacca la chioma del castagno e causa la perdita dei suoi frutti. La migliore soluzione ad oggi sembra essere la lotta biologica, intrapresa dalla Regione Toscana, attraverso l'Arsia, Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo e forestale, che viene messa in atto con il lancio di un insetto antagonista naturale: il Torymus Sinensis.

È scattato l’allarme del Cinipide galligeno, un insetto proveniente dalla Cina, arrivato in Toscana nel 2008, che attacca la chioma del castagno e causa la perdita dei suoi frutti.
La migliore soluzione ad oggi sembra essere la lotta biologica, intrapresa dalla Regione Toscana, attraverso l'Arsia, Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo e forestale, che viene messa in atto con il lancio di un insetto antagonista naturale: il Torymus Sinensis.
La Cooperativa Agricola Legnaia da diversi anni, per combattere gli insetti nocivi, ha intrapreso la strada della lotta biologica. “Per questo – spiega Simone Tofani responsabile del Settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia – siamo interessati a collaborare fattivamente con l’Arsia, mettendo a disposizione i nostri tecnici per aiutare ad informare gli agricoltori e diffondere la lotta biologica con la tecnica di lancio del Torymus, specialmente nell’area dell’alto Mugello. I risultati di questo lavoro non saranno immediati, occorreranno almeno 3 o 4 anni, ma grazie ad un’azione comune costante, tra enti pubblici e privati, potremo riuscire a preservare quella che è una risorsa economica ma soprattutto naturalistica”.
“Inoltre - ha proseguito l’agronomo della Cooperativa Leganaia – siamo disponibili a partecipare ad un apposito tavolo regionale dedicato al castagno, per rispondere in modo concreto a tutte le problematiche che arriveranno dai castanicoltori”.
Il lancio del Torymus, l'insetto parassitoide che dovrà contrastare il Cinipide del castagno è già avvenuta nell’area di Marradi (Firenze), Acquerino (Pistoia), Caprese Michelangelo, località Fragaiolo (Arezzo), Castelpoggio (Carrara) e Sorano (Grosseto).
In Toscana sono 8600 le aziende che si occupano di castanicoltura da frutto. Un patrimonio di grande qualità che vede tra l'altro una Dop, come il marrone di Caprese Michelangiolo, due Igp, come il marrone del Mugello e quello dell'Amiata, e ancora una Dop nella farina di Neccio della Garfagnana e una Igp in fase di riconoscimento come la farina di castagne della Lunigiana. Senza contare i prodotti tradizionali, che ne vedono ben 13, fra i prodotti derivabili dalle castagne, marroni o farine.
“La Regione Toscana ha infine previsto – ha affermato l’assessore regionale Gianni Salvadori, durante un convegno informativo sulla lotta biologica al Cinipide del castagno - uno stanziamento straordinario di 122 mila euro sul piano di sviluppo rurale per l'anno 2011, la liberazione dell'insetto Torymus Sinensis, antagonista del Cinipide, in 20 località e la creazione di 3 areee di premoltiplicazione dell'insetto, che si ipotizza di localizzare a Camporgiano (Lucca), San Piero a Sieve (Firenze) e Massa Marittima (Grosseto). I tre centri dovrebbero, in futuro, rendere la Toscana autonoma per la produzione del benefico insetto che combatte efficacemente il Cinipide e che attualmente deve essere acquistato dall'Università di Torino”.

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