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Comunicato Stampa

Ma tu come ti senti?

La scuola è finita. Si provano emozioni diverse, talvolta contrastanti quando la scuola finisce. C'è chi è felice e chi disperato. Ecco che poteri parlare in famiglia diventa fondamentale. Il dialogo tra genitori e figli può essere una buona strategia per pianificare un'estate di riposo, ma anche di cura delle proprie fragilità.

FotoMa tu come ti senti?

La scuola è finita. Ma tu, come ti senti? Sei tu il bambino che non vedeva l’ora che suonasse l’ultima campanella, o il giovane adolescente che aspetta gli scrutini come fosse la finale della Champions? E tu, genitore, come ti senti quando il registro didUP Famiglia smette di notificare insistentemente sul tuo smartphone?

Ma tu, come ti senti quando l’ultima campanella suona?

Chiedersi come ci sentiamo alla fine di un anno scolastico è importante: ci aiuta a pianificare l’estate e a ricominciare al meglio il prossimo anno scolastico.

Il ciclo scolastico è fatto di segmenti educativi (Sistema integrato 0-6). Questo significa che ogni scuola rappresenta una fase specifica del nostro percorso di crescita. La continuità educativa, sul piano pedagogico, curricolare e organizzativo, è fondamentale per accompagnare ogni bambino e ragazzo nel suo sviluppo. Anche all’interno delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie, ci sono micro tappe evolutive che segnano il percorso di crescita.

Per questo, la domanda “Ma tu come ti senti?” diventa molto importante: ci permette di fare un’autovalutazione del nostro percorso di apprendimento e di crescita. Conoscere come ci sentiamo e cosa pensiamo di aver imparato durante l’anno ci aiuta a stabilire obiettivi futuri e a migliorare.

Strategie utili per ascoltarci e sentirci bene

La fine della scuola rappresenta un momento di cambiamento per tutta la famiglia. C’è chi chiude un ciclo e chi si sente finalmente in vacanza. C’è chi porta con sé qualche insuccesso e chi spera di ripetere l’anno per fare meglio. Ma non basta sperare: è importante fare un piccolo bilancio, riflettere sui successi e sui fallimenti scolastici. Questo aiuta a vivere l’estate con serenità, senza emozioni negative o pensieri dannosi.

Una buona autovalutazione nasce dalla capacità di ascoltare come ci sentiamo e di riflettere su quanto abbiamo pensato e trasformato in azione durante l’anno. Questo vale sempre, non solo all’ultimo giorno di scuola.

Indipendentemente dai risultati, proviamo a parlare in famiglia in modo costruttivo, andando oltre i voti. Ricordiamoci che i voti sono importanti, ma non sono tutto: spesso non riflettono le reali competenze dei nostri figli.

Anche i genitori hanno il diritto di esprimere i propri sentimenti riguardo alla scuola dei figli. Un dialogo aperto in famiglia può essere uno strumento prezioso per organizzare l’estate e trascorrerla in modo più sereno.

L’estate è un momento speciale per riposare, stare insieme e rafforzare i legami affettivi, senza trascurare una buona organizzazione didattica. I compiti, ad esempio, non devono rovinare le vacanze: se sono troppi o troppo pesanti, forse non sono più compiti, ma oneri. Suddividiamoli in modo da mantenere le abilità acquisite e prepararsi con serenità al rientro a scuola.

Perché chiedersi come ci sentiamo fa bene a tutti

Crescono i nostri figli, ma cresciamo anche noi come genitori. Ogni anno porta con sé nuove sfide e nuove opportunità di relazione familiare. Cambiano i ritmi, gli interess



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Pedagogia Monica Oneglia
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