SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Medicina estetica: ‘sì’ ai ritocchini per oltre la metà degli italiani (62%), ma addio a labbra XXL

Più di 1 italiano su 4 (27%) vede peggiorato il rapporto con il proprio aspetto fisico rispetto al pre-pandemia; 2 italiani su 5 (42%) non amano parti del loro volto: pelle del viso (24%), occhi o palpebre (11%) e labbra (7%). Ma il vero cruccio delle donne sono i glutei (38%); ‘Sì’ alla medicina estetica per piacersi di più (41%), ma anche in ottica di cura e prevenzione (31%); · Bellezza naturale grazie a trattamenti innovativi come la TAR (terapia autologa rigenerativa).

pexelsAnche in tempi di Body Positive, di tendenze che esaltano look più minimal, di inni a riscoprire la versione migliore di se stessi, la medicina estetica non rallenta (nel 2021 le richieste sono aumentate del 45% rispetto al 2020, secondo Codacons). Lo conferma un’indagine di MioDottore – piattaforma leader nella prenotazione online di visite mediche e parte della Unicorn Docplanner – da cui emerge un peggioramento della percezione corporea a seguito della pandemia e un’apertura degli italiani verso la medicina estetica. Per commentare le evidenze emerse dalla ricerca e discutere dei trend attuali e futuri del settore, la piattaforma ha coinvolto una delle sue esperte: la Dottoressa Stefania Folloni, medico estetico di MioDottore.

Viso e collo a prova di video-call, grazie a botulino e filler

La pandemia e lo smart working hanno incrementato l’attenzione degli italiani verso il proprio aspetto fisico, soprattutto viso e collo, i protagonisti delle video-call che popolano la vita lavorativa moderna. Il risultato? Gli abitanti del Bel Paese hanno ora una visione più critica della propria immagine corporea. Nello specifico, oltre 1 italiano su 4 (27%) considera peggiorato il rapporto con il proprio aspetto se paragonato al pre-pandemia, spesso perché è diminuito il tempo da dedicare alla cura del corpo (16%) o per via di un maggiore stress generalizzato, che ha impattato negativamente sulla percezione fisica (11%). Tra le parti meno apprezzate, 2 su 5 (42%) indicano il volto, con particolare attenzione alla pelle del viso (24%), agli occhi o alle palpebre (11%) e alle labbra (7%). Non sorprende dunque che si sia registrato un aumento della richiesta di interventi correttivi a prova di video-call, come afferma la specialista di MioDottore: “Le richieste da inizio pandemia a ora sono velocemente aumentate rispetto agli anni precedenti. La tossina botulinica e il filler labbra o lungo zona periorale vanno per la maggiore, ma c’è anche una crescente attenzione alla texture della cute e dunque il ricorso a una cosmesi (o cosmeceutica) personalizzata”.

Non più una prerogativa esclusivamente femminile, la bellezza del viso è ora a cuore anche al sesso maschile, ma le motivazioni sono diverse: se gli uomini sono più concreti, nelle donne subentra l’emotività. Commenta a tal proposito la dottoressa Folloni: “Generalmente l’aspetto ‘sensoriale’ del proprio riflesso è quello che avvicina il sesso femminile alla medicina estetica, dando una connotazione emotiva e psicologica alla loro richiesta di intervento. Tendenzialmente, le pazienti chiedono labbra voluminose, ma naturali o occhi meno segnati e stanchi e sono spesso spinte da un desiderio di assomigliare di più alla ‘donna’ che hanno dentro”. Al contrario, prosegue: “Gli uomini si focalizzano maggiormente sulla zona mandibolare, desiderandola più definita, e su interventi indirizzati al cuoio capelluto. Si potrebbe dire che l’approccio maschile alla bellezza sia più pratico e guidato dalla volontà di migliorare alcune aree ben specifiche per apparire più virili”.

Oltre alle gambe c’è di più: addio inestetismi, ma senza dimenticare un approccio curativo

Più della metà degli italiani (62%) direbbe ‘sì’ all’aiuto della medicina estetica, soprattutto per piacersi maggiormente (41%), ma anche per trattare e prevenire problematiche non solamente estetiche (31%), come una cattiva circolazione periferica. Infatti, in cima alla lista dei desideri della Penisola svettano carbossiterapia (24%) e mesoterapia (20%), due “ottime alleate per il miglioramento della pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS), comunemente chiamata ‘cellulite’, grazie al loro potere curativo e preventivo”, dichiara l’esperta di Mio Dottore. Una buona notizia per le donne italiane, il cui cruccio di bellezza si localizza dalla vita in giù e ha un nome: ‘glutei’, la parte del corpo che più si fatica ad apprezzare (38%).

La medicina estetica di domani tra trattamenti innovativi (TAR- terapia autologa rigenerativa) e Body Positive

Ad avvicinare lo Stivale ai ritocchini c’è anche una pianificata lotta al passare degli anni, tanto che il 30% afferma che prevenire l’invecchiamento sia la motivazione che li ha portati, o potrebbe portarli, nello studio del medico estetico. Quello che si denota è però un approccio sempre meno invasivo o trasformativo, a favore della promozione a 360° del benessere che non nasconde del tutto i segni del tempo: “La tendenza è quella di avvicinarsi a una medicina estetica sempre più etica, sostenibile e naturale. In tal senso, si stanno diffondendo sempre più trattamenti come il PRP (plasma ricco di piastrine) e l’innovativa TAR (terapia autologa rigenerativa): che usano elementi già presenti nel corpo per ottenere una rigenerazione cellulare”, spiega la dottoressa. Il risultato di questo tipo di trattamenti non è da cercarsi in un effetto istantaneo, ma nella loro capacità di avviare un processo di miglioramento della consistenza e del tono della cute, mantenendo i tessuti più giovani ed elastici in maniera naturale e progressiva. Sembrano lontani, dunque, gli anni in cui spopolavano labbra extra-large o volti tirati e inespressivi e, secondo l’esperta di MioDottore, “il movimento ‘Body positive’ è stato fondamentale per diffondere un’idea di bellezza naturale, senza tutti quegli interventi che stravolgono totalmente la persona”. D’altro canto, c’è il rischio che se estremizzato questo movimento possa tramutarsi in un approccio meno ‘positive’ del previsto: “La ricerca della naturalezza non deve coincidere con uno sguardo accusatorio verso la medicina estetica; similmente, scegliere questo tipo di trattamenti non significa non accettare il proprio corpo. La naturalezza contempla anche la diversità e quindi il non giudizio verso coloro che vogliono vedersi più coerenti all’immagine ideale di se stessi mediante l’utilizzo di piccoli interventi medicali”, conclude l’esperta.

Per far fronte a dubbi e domande relativi alla medicina estetica e non solo, MioDottore mette a disposizione degli utenti la funzionalità di consulenza online, con circa 7.000 esperti disponibili. Nato per far fronte alle esigenze sorte con il primo lockdown, il progetto consente di incontrare via video gli specialisti della piattaforma, sia che si tratti di un primo colloquio o di appuntamenti di consueto monitoraggio del proprio benessere.

MioDottore fa parte del Gruppo DocPlanner ed è il leader al mondo dedicata alla sanità privata che connette i pazienti con medici specialisti, medici di medicina generale, centri medici e ospedali come IRCCS Humanitas, IEO, Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Raffaele, Ospedale Israelitico, Gruppo Mantova Salus e Gruppo GVM.

MioDottore offre ai pazienti uno spazio dove trovare e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze e allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici utili strumenti per gestire il flusso di pazienti, migliorare l'efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. Arrivato in Italia nel novembre 2015, ha già registrato numeri record con 1 milione di prenotazioni al mese, oltre 6 milioni di visite mensili al portale, 210.000 dottori disponibili sulla piattaforma e 20.000 dottori premium.

Il Gruppo DocPlanner attualmente serve 80 milioni di pazienti e gestisce 7,5 milioni di prenotazioni ogni mese. Conta oltre 2 milioni di professionisti e circa 10 milioni di recensioni sui suoi siti in 13 paesi. L’azienda, fondata nel 2012 in Polonia, ad oggi si avvale di un team di 2.200 persone con sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico, Monaco, Bologna e Curitiba.

Sono parte del Gruppo DocPlanner anche il CRM TuoTempo, che permette a cliniche, ospedali, ambulatori e studi medici di gestire interamente il percorso digitale del paziente, e GIPO il software gestionale per strutture mediche n. 1 in Italia, che ad oggi gestisce oltre 1000 cliniche.

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