ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Nel 2013 la domanda di credito dei nuovi italiani e’ stata pari al 11% del totale (era del 11,9% nel 2012)

13/03/14

Rumeni ancora in testa con il 21,1% della quota parte; si conferma modesta l’incidenza dei cinesi. I Rumeni detengono il record di domande sia per i mutui sia per i prestiti personali e quelli finalizzati. Nella classifica per richieste totali seguono Albanesi e Marocchini; bassa l’incidenza dei Cinesi. Per importo medio il record spetta agli Austriaci (con 36.524 Euro), seguiti da Olandesi, Cinesi e Russi.

La domanda di credito da parte dei nuovi Italiani nel corso dell’intero anno 2013 ha rappresentato una quota pari al 11,0% del totale delle richieste inoltrate a banche e società finanziarie (contro l’11,9% dell’anno precedente).
Del resto, l’accesso al credito rappresenta un aspetto di rilevanza cruciale nel processo di inclusione sociale dei nuovi Italiani, che non possono prescinderne per pianificare e sostenere i consumi della famiglia o per lo sviluppo di un’attività professionale. Ma in una fase congiunturale difficile come quella che ha caratterizzato gli ultimi anni, la debolezza del mercato del lavoro ha colpito in modo particolarmente pesante proprio i cittadini provenienti da altri Paesi, che hanno visto aumentare in modo significativo il rischio di perdere l’occupazione e una dinamica negativa delle retribuzioni, cosa che ha contribuito a determinare una contrazione dei consumi e una minor propensione all’investimento nell’acquisto dell’abitazione, e la conseguente diminuzione delle richieste di finanziamenti.
Per analizzare la dinamica in atto, il “Il Rapporto sulla domanda di credito da parte di cittadini non Italiani”, realizzato da CRIF sulla base delle richieste di credito rilevate sul proprio sistema di informazioni creditizie, mette in evidenza come nel corso dell’intero anno 2013 siano state registrate richieste di finanziamento da parte di cittadini provenienti da ben 219 Paesi.

“Nel complesso, la presenza di cittadini stranieri stabilmente residenti nel nostro Paese fa sì che, parallelamente, si stia consolidando l’esigenza di accedere alle diverse forme di credito bancario, creando una importante opportunità di business per gli operatori di settore, che hanno cominciato a guardare con crescente attenzione a questo segmento di clientela e a sviluppare anche prodotti dedicati – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. D’altro canto, la domanda di credito rappresenta uno dei driver principali per l’integrazione sociale ed economica di cittadini provenienti da altri Paesi, che hanno scelto l’Italia per un progetto di vita e di radicamento sul territorio pur con tutte le incertezze derivanti dalla perdurante fragilità del contesto economico, che negli ultimi anni ha indotto molti immigrati a rientrare nei Paesi d’origine”.

Nel corso del 2013 oltre un quinto del numero totale di richieste di finanziamento effettuate da cittadini non Italiani è stato inoltrato da Rumeni (con una quota pari al 21,1% del totale, contro il 21,6% del 2012), seguiti dagli Albanesi (con il 5,9% del totale) e dai Marocchini (con il 5,4%). Seguono le richieste da parte di Tedeschi, Filippini e Svizzeri (tutti con una quota vicina al 4%) e di Peruviani (con il 2,9% del totale).
La quota di domande effettuate da Moldavi, da Ucraini, da cittadini dello Sri Lanka e dell’Ecuador è compresa tra il 2,8% e il 2,4%, mentre quella di Senegalesi, Indiani e cittadini del Bangladesh si attesta tra il 2,3% e il 2,0% del totale.
Dall’analisi di CRIF emergono anche situazioni curiose, come quella della comunità cinese che in Italia è al 4° posto assoluto per presenze ufficiali, con quasi 200.000 residenti, mentre nel ranking per numero di richieste di credito si colloca solamente al 29° posto, con una quota parte pari allo 0,9% del totale, sopravanzata da Paesi come Equador, Senegal e Tunisia, che con comunità di circa 80.000 residenti si collocano, invece, rispettivamente all’11°, 12° e 16° posto per domande di credito. Questo fornisce una conferma della ridotta propensione dei Cinesi a richiedere credito al circuito bancario tradizionale, preferendo forme di finanziamento alternative, riconducibili prevalentemente alla cerchia familiare o amicale, comunque all’interno della proprio comunità.
All’estremo opposto i cittadini Tedeschi e Svizzeri, che pur essendo relativamente poco numerosi (24° e 44° nel ranking per numero di residenti nel nostro Paese) mostrano una spiccata propensione a richiedere finanziamenti, collocandosi rispettivamente al 4° e al 6° posto della classifica generale.
Dall’analisi della distribuzione delle domande di credito spicca anche la dinamica che caratterizza il comportamento dei cittadini provenienti dai Paesi dell’Africa sub-sahariana, ad eccezione dei Senegalesi, che evidenziano una attitudine a richiedere finanziamenti bancari decisamente inferiore alla media.

La distribuzione della domanda per forma tecnica tra le etnie che maggiormente hanno richiesto credito
Nel complesso la domanda di credito da parte di cittadini non Italiani esprime la volontà di affrontare spese per la copertura di alcuni bisogni mentre il mix di prodotti richiesti evidenzia specificità tipiche di ogni gruppo etnico residente, che determinano una fotografia decisamente complessa e variegata.
Nel complesso, facendo un confronto con la distribuzione della domanda di credito per forma tecnica fatta nel corso del 2013 da cittadini Italiani emerge che i cittadini immigrati hanno mostrato una maggiore propensione verso i prestiti personali (40,3% contro il 28,4% degli Italiani), a scapito di una quota più contenuta di prestiti finalizzati (34,0% contro 37,6%) e di mutui (3,2% contro 5,0%).

Il dettaglio delle richieste di mutui immobiliari
Entrando maggiormente nel dettaglio delle singole forme tecniche, dal Rapporto CRIF emerge che per i mutui ipotecari la quota di richieste inoltrate da cittadini non Italiani nel corso del 2013 ha rappresentato il 7,4% del totale, sostanzialmente in linea con la quota pari al 7,5% registrata nel 2012.
Nello specifico, il maggior numero di richieste effettuate da non Italiani è riferito a cittadini Rumeni, con una quota parte di domanda pari al 17,2% del totale (la quota era pari al 18,2% del totale nel 2012) seguiti dagli Albanesi, con una quota del 12,3%; a debita distanza troviamo i cittadini provenienti da tutti gli altri Paesi, cominciando dagli Svizzeri con una quota del 6,2%.

Il peso particolarmente rilevante della quota di mutui richiesti da Svizzeri e Tedeschi potrebbe essere ricondotto al fatto che i cittadini di questi due Paesi guardano all’Italia con interesse per i propri investimenti immobiliari, finalizzati anche all’acquisto di residenze per le vacanze.
Ugualmente degno di nota il fatto che, malgrado una quota complessiva pari al 4% di richieste di finanziamento da parte di cittadini delle Filippine (5° posto assoluto nella graduatoria), sul fronte delle domande di mutui la posizione nel ranking scivoli al 24° posto.
Per altro, per i mutui ipotecari non compare nessun Paese dell’Africa sub sahariana nelle prime 33 posizioni (occupata dal Senegal, seguito dall’Etiopia al 40° posto), a conferma della sostanziale assenza di un progetto di vita di lungo termine e di stabilizzazione nel nostro Paese, probabilmente considerato più che altro come una tappa di passaggio rispetto ad altre destinazioni o in vista del rientro in Patria.

Il dettaglio delle richieste di presiti finalizzati
Relativamente ai prestiti finalizzati, la quota di domande inoltrate da cittadini non Italiani ha rappresentato il 10,1% del totale; anche in questo caso il primato tocca ai Rumeni, con quasi un quarto della domanda complessivamente riferibile a cittadini non italiani (il 23,7% per la precisione) seguiti, a grande distanza, dagli Albanesi con il 7,0% e dai Marocchini, con una quota del 6,0%.

Il dettaglio delle richieste di presiti personali
Relativamente ai prestiti personali, infine, nel 2013 è risultata pari al 14,9% del totale la quota delle richieste effettuate da cittadini non Italiani.
In particolare, la quota parte di domanda proveniente dai cittadini della Romania è stata pari al 22,5% del totale, contro il 5,8% dei Filippini e il 5,7% dei Marocchini.
In merito ai prestiti personali, da informazioni non ufficiali raccolte durante lo studio è emersa una tendenza, difficile dire quanto diffusa, all’interno di alcune comunità ad utilizzare il prestito personale come forma tecnica sia per finanziare l’acquisto di un immobili nel Paese d’origine, sia per avviare attività professionali o d’impresa.

Il dettaglio della domanda di credito per importo medio
Il Rapporto di CRIF consente di analizzare anche l’importo medio dei finanziamenti richiesti da cittadini provenienti da altri Paesi: quanto meno tra quelli che hanno fatto registrare un numero sufficientemente consistente di domande, il record spetta agli Austriaci con 36.524 Euro, seguiti da Olandesi (34.133 Euro), Cinesi (24.179 Euro) e Russi (23.520 Euro).
Tra i Paesi con una consistente comunità in Italia e i cui cittadini maggiormente si sono rivolti agli Istituti di credito nel corso del 2013, l’importo medio richiesto dagli Svizzeri è stato pari a 15.708 Euro, mentre quello dei Tedeschi è risultato pari a 13.018 Euro. Seguono gli Albanesi, con 11.527 Euro, e i Peruviani, con 8.823 Euro. I cittadini provenienti dalla Romania, invece, mediamente hanno richiesto 8.060 Euro contro i 7.468 Euro dei Filippini e i 6.378 Euro dei Marocchini.

Entrando maggiormente nel dettaglio delle diverse forme tecniche, relativamente ai mutui ipotecari le domande effettuate da cittadini Svizzeri hanno fatto registrare un importo medio pari a 134.581 Euro (nel 2012 il record era stato appannaggio dei tedeschi con una media di 129.143 Euro), contro i 132.258 Euro richiesti dai Francesi e i 129.014 Euro dai Tedeschi. A titolo di paragone, per gli italiani l’importo medio dei mutui richiesti nel corso del 2013 è risultato pari a 128.363 €.
L’importo medio dei mutui richiesti dai Cinesi, invece, è stato pari a 128.376 Euro, a fronte dei 114.152 Euro dei Peruviani e dei 108.256 Euro dei Rumeni.

Riguardo ai prestiti personali, invece, l’importo medio delle domande effettuate da cittadini Svizzeri si è assestato nel corso del 2013 a 12.256 Euro, contro i 11.178 Euro dei Tedeschi e ai 9.9.476 Euro dei Filippini (per i cittadini italiani la media risultava essere di 11.719 Euro).
8.071 Euro, invece, l’importo medio dei prestiti personali richiesti da cittadini Rumeni, 8.017 Euro quello degli Albanesi, 7.810 Euro quello dei Marocchini e 7.815 Euro quello dei Peruviani.

Riguardo l’importo medio richiesto per i prestiti finalizzati, infine, il ranking è capeggiato ancora una volta dagli Svizzeri con 4.462 Euro, seguiti dai Tedeschi, con 3.807 Euro, dai Moldavi, con 3.462 Euro, e dagli Albanesi, con 3.386 Euro (4.431 Euro la media degli italiani). L’importo medio dei prestiti finalizzati richiesti dagli Ucraini, invece, è stato di 3.274 Euro, mentre quello dei Rumeni è stato pari a 3.170 Euro.
Seguono nella graduatoria i Peruviani, con 2.953 Euro, i cittadini dell’Ecuador, con 2.840 Euro, i Filippini (2.293 Euro) e i Marocchini (2.125 Euro).

“Negli ultimi anni l’andamento della domanda di credito da parte dei cittadini non italiani ha beneficiato anche della progressiva maggior confidenza con gli strumenti finanziari messi a disposizione dal nostro sistema creditizio – conclude Capecchi -. Per altro, nel corso del 2013 la domanda di credito da parte di cittadini provenienti da altri Paesi ha seguito dinamiche sostanzialmente analoghe a quelle registrate per le famiglie Italiane, con una sorta di autocensura preventiva nel tentativo di non appesantire il proprio indebitamento rispetto al reddito disponibile, cosa che ha determinato una riduzione significativa della propensione a rivolgersi agli Istituti di credito per finanziare consumi o per l’acquisto della casa, rinviati a momenti più propizi”.

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