SOCIETA
Comunicato Stampa

Omar Shakir dello HRW sulla situazione dei diritti umani in Israele e Palestina

Lo Human Right Watch si occupa tra l'altro anche delle condizioni umanitarie dei palestinesi in Israele e nei territori annessi. Intervista al suo responsabile Omar Shakir, che denuncia le violazioni gravissime commesse dagli israeliani con la complicità delle loro stesse autorità.

Strumenti PoliticiIl direttore di Human Rights Watch (HRW) per l’area di Israele e Palestina, Omar Shakir, descrive la drammatica situazione dei diritti umani in un’intervista al sito di geopolitica “Strumenti Politici”. Shakir spiega come le violazioni continue e gravi compiute dagli israeliani siano coperte dalle autorità di Gerusalemme e non vengano adeguatamente denunciate dai Paesi occidentali, che pur si dichiarano difensori del diritto e delle minoranze. I palestinesi vivono di fatto in una condizione di apartheid, aggravata dall’ipocrisia occidentali del non applicare ai colpevoli i medesimi standard che vengono innalzati per quanto riguarda situazioni simili in altre parti del mondo.

Il 18 agosto Israele ha effettuato raid contro 6 organizzazioni della società civile palestinese e ha poi arrestato e sottoposto a interrogatorio i loro membri del personale. La giustificazione data per questa azione è sempre la lotta al terrorismo, ma Israele non ha presentato prove convincenti, bensì solamente accuse che enti e organismi internazionali hanno trovato deboli o addirittura prive di alcun fondamento. Shakir denuncia questo attacco come l’ennesima azione di sistematica violazione dei diritti umani perpetrata da Israele in Palestina e in Cisgiordania e racconta come gli stessi membri dello HRW, di Amnesty International e di organizzazioni simili debbano subire trattamenti ingiusti e repressivi quando cercano di andare in Israele a indagare su queste situazioni.

Secondo Shakir si può parlare di un vero e proprio fallimento della Comunità internazionale, rivelatasi incapace nel corso di decenni a fermare le violazioni dei diritti umani fatte da Israele. A livello formale vi è la denuncia dei Paesi europei e la vicinanza ai gruppi pacifici della società civile palestinese, ma nei fatti le contestazioni sono sterili e le pene inesistenti. I palestinesi sono sempre sottoposti a una minaccia esistenziale. Il governo israeliano sta cercando di eliminare queste organizzazioni e sta perpetrando un regime di apartheid contro milioni di palestinesi. Israele non ha ratificato lo Statuto di Roma sulla Corte Penale Internazionale (CPI), la quale ha comunque aperto un’indagine formale sui crimini gravissimi commessi in Palestina. Il caso è però ancora in fase investigativa e sarà sicuramente ostacolato a livello legale e politico, sostiene Shakir, che aggiunge però come l’inchiesta sia essa stessa un importante passo avanti nella protezione dei diritti dei palestinesi e nel raggiungimento della giustizia e della verità.



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