SOCIETA
Comunicato Stampa

Parità di genere, Cristina Scocchia: serve un cambio di mentalità

Rivolgendosi alle donne di domani, Cristina Scocchia invita a non farsi limitare dal punto di partenza. La strada è in salita, ma con impegno e consapevolezza nulla è precluso. Il merito deve diventare la chiave per costruire una società più equa e competitiva.

FotoNel dibattito contemporaneo sull’empowerment femminile, l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia offre una prospettiva chiara, concreta e controcorrente. In un’intervista rilasciata al settimanale “Io Donna”, ha dichiarato apertamente di non amare il termine empowerment, preferendo sostituirlo con una parola che per lei ha un peso ben più determinante: merito.

Il talento c’è, mancano le opportunità: Cristina Scocchia e la cultura del merito

“La fortuna non esiste, esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità”, ricorda la manager citando Seneca. “Le donne hanno lo stesso talento degli uomini. Quella che non è equamente distribuita è l’opportunità di dimostrarlo”. L’equità di genere – ribadisce Cristina Scocchia – non passa da concessioni, ma da un giudizio basato sul valore individuale, senza sconti né privilegi. L’empowerment, spiega, non deve essere inteso come uno strumento di compensazione, ma come un processo di consapevolezza: “Non abbiamo bisogno di una porta più grande per fare gol. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci passi la palla”, precisa. Secondo l’AD di Illycaffè, il cambiamento culturale è ancora lontano e le donne continuano a pagare il prezzo di pregiudizi radicati: “Se un uomo vuole fare carriera è determinato, se lo vuole una donna è ambiziosetta”, aggiunge Cristina Scocchia.

Oltre le quote rosa, Cristina Scocchia: serve una svolta culturale

Cristina Scocchia non si limita all’analisi. Ricorda le azioni concrete messe in campo nelle aziende da lei guidate: smart working introdotto già nel 2014 in L’Oréal Italia; contributo economico per gli asili nido e flessibilità negli orari per i dipendenti Illycaffè; nessuna quota rosa interna imposta. “Se introduciamo le quote rosa nei Consigli di Amministrazione senza cambiare la cultura, possiamo raggiungere numeri record nei consiglieri non esecutivi grazie alla legge. Se però contiamo gli Amministratori Delegati, noi donne siamo e rimaniamo pochissime”, ribadisce. Pur riconoscendo il valore delle quote rosa a livello istituzionale, e ringraziando Lella Golfo per averle sostenute, per l’AD “sarebbe un fallimento averne bisogno nelle aziende che ho l’onore di guidare”. La vera sfida è far sì che l’equità sia interiorizzata dalla nostra cultura. Non si tratta solo di numeri. Si tratta di cambiare il modo in cui pensiamo alle ambizioni e alle capacità delle donne. Per le nuove generazioni, Cristina Scocchia lancia un messaggio chiaro: non lasciatevi definire dal vostro punto di partenza. La strada sarà in salita, ma nulla vi è precluso. “Sostituisco empowerment con merito, perché non solo è giusto che tutti abbiano gli stessi diritti e doveri, ma conviene – conclude l’AD di Illycaffè – Se metto in campo la squadra migliore, vincere è più facile”.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere