Psoriasi lieve-moderata: a rischio lavoro e affetti. Nuove formulazioni in gel semplificano la vita dei pazienti
I dati dell’indagine sui pazienti e le innovazioni terapeutiche sono al centro della Campagna nazionale di sensibilizzazione “Che ne sai di Psoriasi? Conoscerla per curarla” promossa da A.DI.PSO. con il supporto di LEO Pharma. La Campagna oggi tocca Bari, con la presentazione dei dati relativi alla Puglia.
Significativo peggioramento della qualità della vita, ricadute sulla sfera affettiva, ostacoli nella carriera: è il quadro che emerge da un’indagine sulla qualità di vita dei pazienti italiani affetti da psoriasi lieve-moderata, una malattia della pelle a carattere ricorrente, spesso non riconosciuta e non adeguatamente trattata, che colpisce soggetti predisposti geneticamente.
In Puglia l’impatto della malattia è ulteriormente aggravato dall’incidenza della condizione di sovrappeso: secondo il Sistema di Sorveglianza PASSI, nel 2009 quasi la metà dei pugliesi tra i 18-69 anni presenta un eccesso ponderale.
Oltre il 50% dei pazienti del campione nazionale non si cura in modo costante e più della metà dei pazienti pugliesi si rivolge al dermatologo solo quando la situazione non è più controllabile.
I pazienti non aderiscono al trattamento prescritto e questo si traduce in una perdita della sua efficacia: la mancata aderenza è conseguenza anche della scomodità delle terapie topiche tradizionali quali creme e unguenti, che richiedono una lunga e laboriosa applicazione e che per le loro caratteristiche (untuosità, viscosità) ostacolano la vita lavorativa e di relazione.
Ma per gli oltre 2,5 milioni di italiani con psoriasi lieve-moderata si delinea una svolta: nuove formulazioni in gel, già disponibili, che non ungono, non macchiano i vestiti, non ostacolano la vita di relazione e migliorano così l’aderenza alla terapia e quindi la sua efficacia.
La ricerca sulla qualità di vita delle persone con psoriasi lieve-moderata presentata oggi a Bari è stata realizzata nell’ambito della Campagna di sensibilizzazione nazionale “Che ne sai di Psoriasi? Conoscerla per curarla” promossa da A.DI.PSO., l’Associazione per la Difesa degli Psoriasici, con il supporto di LEO Pharma. La Campagna, presente in rete nel sito www.momentinfo.net, prevede la distribuzione di materiale informativo su patologia e trattamenti nelle farmacie di Bari e provincia.
Come rileva Grazia Carbone, Responsabile A.DI.PSO. Puglia, «Una volta iniziati i trattamenti, il paziente comincia a star meglio nel giro di poche settimane, aiutato dalla possibilità di comunicare il proprio disagio al medico curante e di condividere la propria condizione con gli altri pazienti. Ma si tratta di cure che impegnano più volte al giorno e richiedono, se applicate correttamente e con costanza, calma e una buona manualità. Inoltre, per evitare o alleviare il dolore della pelle che tira o del prurito, si ha bisogno di fare quotidianamente un bagno, invece che una veloce doccia, spalmare il corpo con creme che in ogni caso provocano una sensazione di “sporco” per poi ricoprire con garze le zone cutanee trattate allo scopo di proteggere indumenti e lenzuola. Se poi le applicazioni sono diurne, è necessario attendere che il farmaco sia ben assorbito prima di vestirsi e truccarsi. Tutto ciò richiede uno sforzo psicologico notevole e tanta pazienza. Spesso, nonostante l’impegno profuso, si va incontro a una delusione, perché non sempre il risultato è confortante».
In Puglia, la quasi totalità dei pazienti (81,3%) ritiene che le manifestazioni della malattia rendano la vita quotidiana abbastanza/molto difficile: sintomi come prurito continuo, dolore, sanguinamento incidono pesantemente su tutti gli ambiti di vita e non risparmiano lavoro, famiglia, vita sessuale. Il 30,6% dei pazienti pugliesi prova imbarazzo e vergogna nel contesto lavorativo, per il 29,6% è causa di un numero maggiore di assenze dal lavoro e il 26,8% ritiene che avere la psoriasi lieve-moderata possa compromettere la carriera.
Nella sfera dei rapporti affettivi, a causa della visibilità dei segni sul corpo, l’impatto della patologia è ancor più pesante: il 40,6% del campione pugliese avverte disagio e frustrazione verso partner e familiari e il 36% prova un senso d’isolamento e di non accettazione degli obblighi genitoriali e matrimoniali, mentre insicurezza e ansia nei rapporti intimi pregiudicano la vita sessuale del 41,3% dei pazienti pugliesi. Il dottor Raffaele Filotico, Direttore U.O.C. di Dermatologia del Presidio Ospedaliero “A. Perrino” di Brindisi, conferma il quadro emerso dalla ricerca: «come per molte malattie della pelle, la qualità della vita dello psoriasico non dipende tanto dalla gravità e dall’estensione della malattia quanto dalla sede in cui si manifesta. È intuitivo pensare quale effetto devastante possa avere una localizzazione anche moderata al cuoio capelluto, o in sede periauricolare, sulla psiche di un adolescente che viene isolato a scuola, o quali siano le ricadute occupazionali di una localizzazione esclusiva alle mani, che secondo le nostre scale di valutazione è di grado lieve-moderato, in un addetto al banco di una salumeria».
Il peso psicologico e sociale che la psoriasi lieve-moderata e i suoi sintomi impongono è dunque oneroso: secondo Elena Lafortezza, Psicologa dell’Età evolutiva, Università degli Studi di Bari, «i sintomi della psoriasi, in particolare il prurito e il dolore, incidono profondamente nella vita della persona che ne è affetta e possono essere considerati indicatori della difficoltà che il soggetto si trova ad affrontare in un determinato momento, ma possono essi stessi causare sofferenza e stress, incidendo negativamente sulla condizione, sul ruolo e sulla vita quotidiana della persona».
Quello che emerge in generale da questa ricerca, insieme al pesante impatto della psoriasi lieve-moderata sulla vita dei pazienti, è la diffusa insoddisfazione nei confronti delle attuali terapie: in Puglia, più della metà dei pazienti (57,8%) si ritiene “poco o per nulla soddisfatto” delle terapie topiche attualmente utilizzate, perché “non risolvono nulla e i benefici sono temporanei”.
Ma ora sono disponibili anche in Italia trattamenti in grado di superare le difficoltà delle cure tradizionali; la grande innovazione appare legata alle nuove formulazioni in gel, che sembrano possedere i requisiti che secondo i pazienti dovrebbero appartenere a una terapia topica ideale: ‘applicazione preferibilmente una volta al giorno’, ‘efficacia’ e ‘gradevolezza dal punto di vista cosmetico’.
La formulazione in gel è il veicolo dell’associazione di un derivato della vitamina D, il calcipotriolo, con il betametasone, un corticosteroide, da utilizzare una sola volta al giorno, che agisce rapidamente sul prurito, sullo spessore delle lesioni e sull’eritema.
Come afferma il dottor Filotico, «l’associazione vitamina D e corticosteroidi è in uso da diversi anni e ha dimostrato non solo una buona efficacia terapeutica, ma anche una certa maneggevolezza nella pratica clinica quotidiana. La formulazione in gel appare un’evoluzione importante rispetto alle classiche formulazioni topiche proprio perché soddisfa alcune fondamentali esigenze del paziente psoriasico: non unge, è assorbita in fretta, agisce rapidamente, non emana cattivo odore, non macchia biancheria e vestiti. A conti fatti è più efficace, facilita l’aderenza alle cure e di conseguenza migliora la risposta terapeutica».
Artefice di questa attesa innovazione terapeutica è l’Azienda danese LEO Pharma, da circa un anno operativa anche in Italia, particolarmente attenta ai bisogni insoddisfatti dei pazienti che soffrono di patologie della pelle: «è fondamentale che l’interesse aziendale sia focalizzato a garantire il benessere del paziente – afferma Giuseppe Michele Blasco, Medical Director di LEO Pharma Italia – formulando terapie che riescano a controllare la malattia nella misura in cui siano in grado di indurre remissione delle lesioni cutanee e diminuzione del numero di riacutizzazioni. Alla luce delle considerazioni sull’aderenza alla terapia, il nostro farmaco assume una posizione di rilievo nella scelta terapeutica, in quanto i due principi attivi svolgono azione sinergica, andando a contrastare i differenti meccanismi patogenetici che conducono alla formazione della lesione cutanea, e sono somministrati una sola volta al giorno».