SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

“Quali conseguenze cliniche e economiche per il SSN? La situazione della Regione Veneto e Friuli Venezia Giulia”

22/03/21

19 marzo 2021 - 7 milioni di persone in Italia sono colpite da malattie croniche, si stima però che solo la metà assuma i farmaci in modo corretto e fra gli anziani le percentuali superano il 70%. Le cause di mancata o scarsa aderenza ai trattamenti sono molteplici: complessità del trattamento, inconsapevolezza della malattia, follow-up inadeguato, timore di reazioni avverse, decadimento cognitivo e depressione.

19 marzo 2021 - 7 milioni di persone in Italia sono colpite da malattie croniche, si stima

però che solo la metà assuma i farmaci in modo corretto e fra gli anziani le percentuali

superano il 70%. Le cause di mancata o scarsa aderenza ai trattamenti sono molteplici:

complessità del trattamento, inconsapevolezza della malattia, follow-up inadeguato,

timore di reazioni avverse, decadimento cognitivo e depressione. Tutti aspetti acuiti

dall’avanzare dell’età e dalla concomitanza di altre patologie. Per fare il punto in Veneto

e Friuli Venezia Giulia, Motore Sanità ha organizzato il Webinar ‘IL VALORE

DELL’ADERENZA PER I SISTEMI SANITARI REGIONALI, DAL BISOGNO ALL’AZIONE’.

Primo di 5 appuntamenti regionali, il road show, realizzato grazie al contributo

incondizionato del Gruppo Servier in Italia, Sanofi, Iqvia e Intercept, coinvolgerà sul tema

dell’aderenza alle cure i principali interlocutori a livello locale: clinici, istituzioni, cittadini

e pazienti. La popolazione del Veneto conta oltre 4milioni e 900mila persone e quasi il 23%

della popolazione è over-65 (Dati ISTAT 2018). Dal “Rapporto epidemiologico sulle malattie

croniche in Veneto del 2018” emerge che il 17,5% della popolazione è affetto da una sola

malattia cronica, il 16,5% da almeno due patologie croniche, il 2,5% da 5 o più condizioni

croniche. Il Report epidemiologico della Regione Friuli Venezia Giulia del 2018 riporta che

la popolazione regionale conta circa 1milione e 200mila unità. Dal 2012 al 2016 si è passati

da 38 a 41 persone anziane ogni 100 individui (7 in più rispetto al livello nazionale). In valori

assoluti nel 2017 la popolazione anziana con cronicità è pari a 272.151 soggetti. La

distribuzione delle patologie croniche negli anni 2013 e 2017 conferma che le malattie

cardiovascolari rimangono la prima causa di morbilità e mortalità.



“Capire come il paziente segua effettivamente e per tutta la durata prevista cure e profilassi non

è un tema banale, anzi è sempre più centrale e strategico. Sappiamo che la sanità del futuro sarà

sempre più basata sulla medicina territoriale sviluppata attraverso l’erogazione di servizi di

assistenza di base per la cura e il monitoraggio di pazienti domiciliati permettendo così, grazie alla

telemedicina e all’ospedale a distanza, di trasformare sempre più la casa in luogo di cura con

evidenti risparmi economico-sociali ed alta efficacia nelle terapie, profilassi e guarigioni. Ma questo

meccanismo, che si basa sull’innovazione tecnologica che vedrà una improvvisa accelerazione con

l’introduzione del 5G, avrà senso solo se effettivamente ci sarà l’aderenza terapeutica da parte del

paziente, una aderenza che prevede una nuova cultura della salute da parte dei cittadini. Se non

c’è questa aderenza i vantaggi della telemedicina rischiano di tramutarsi in svantaggi, con le equipe

mediche di alta professionalità costrette a perdere tempo nel monitorare l’effettiva assunzione di

farmaci o l’effettivo mutamento di stili di vita in seguito alle raccomandazioni e consigli dati ai

pazienti”, ha specificato Roberto Ciambetti, Presidente Consiglio Regionale, Regione del Veneto



Domenico Scibetta, Presidente Federsanità ANCI Veneto, “l’aderenza terapeutica è un problema

di carattere globale e numerose sono le indicazioni a livello mondiale ed europeo che la Regione

Veneto ha recepito e tradotto in iniziative: il progetto della farmacia dei servizi, partito nel 2017, si

sta implementando con corsi di formazione e arruolamento dei pazienti affinché il farmacista possa

avere un ruolo fondamentale. È indispensabile implementare l’aderenza alle terapie in 3 ambiti

clinici: ipertensione, diabete e BPCO. Faccio alcuni esempi: se in Italia il livello di aderenza

antiipertensivo passasse dall’attuale 40% all’auspicato 70% si determinerebbe un risparmio di

quasi 100milioni di euro. In Europa, in un anno la stima del numero di decessi causati dalla scarsa

aderenza alle terapie è di 195mila persone. In pazienti in terapia antiipertensiva c’è una riduzione

degli eventi cerebrovascolari del 22% rispetto ai non aderenti. Essendo la scarsa aderenza alla

terapia un problema multifattoriale, con cause correlate al medico, al paziente e a regimi

farmacologici complessi (poli terapie) è chiaro che le strategie devono essere approcci

differenziati a più livelli. I medici devono creare un’alleanza fiduciaria col paziente coinvolgendolo

nella pianificazione e gestione del trattamento, il paziente deve obbligatoriamente seguire le

informazioni del medico informandolo su eventuali effetti collaterali o riduzioni di assunzioni e le

Aziende farmaceutiche hanno il ruolo importantissimo di semplificare la terapia, immettendo nel

mercato le cosiddette poli-pillole che con più principi attivi possono facilitare il compito al paziente”.



“Tra i Livelli Essenziali di Assistenza, comprendenti le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario

nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, si individuano le attività di prevenzione rivolte

alla collettività e ai singoli e quelle di assistenza farmaceutica. Un indicatore rilevante per tali

aspetti è rappresentato dal livello di aderenza terapeutica. Numerosi studi hanno infatti dimostrato

che bassi livelli di aderenza terapeutica sono più frequentemente riscontrati proprio tra pazienti con

patologie croniche, e questi si associano non solo ad un peggior controllo di malattia, ma anche ad

altri esiti negativi, come disabilità, necessità di ricoveri, e mortalità. Al fine di identificare gli indicatori

di aderenza alle terapie prescritte per patologie croniche proposti in Italia, abbiamo condotto una

revisione sistematica della letteratura scientifica e dei documenti prodotti da varie organizzazioni

mediche, civili ed enti Regionali. Da questa revisione è emerso che nell’ultima decade il livello di

aderenza terapeutica nella popolazione italiana è stato stimato principalmente mediante l’uso di dati

amministrativi e focalizzando maggiormente sui trattamenti per le patologie cardiovascolari. Le stime

di aderenza terapeutica per diverse classi farmacologiche sono, nel complesso, risultate variabili ed

eterogenee. Questo suggerisce come sia necessario definire un approccio condiviso e specifico per

setting di cura e trattamento che possa fornire dati solidi e confrontabili”, ha spiegato Caterina

Trevisan, Clinica Geriatrica, Dipartimento di Medicina, Università̀ di Padova – Consulente Scientifico

Italia Longeva



“C.R.E.A. Sanità, nell’ambito di una ricerca coordinata da Italia Longeva, ha condotto una revisione

della letteratura scientifica e grigia (Google Scholar), con lo scopo di effettuare un’analisi sui costi

associati alla non aderenza e sull’efficacia delle azioni tese a ridurla, per stimare i potenziali risparmi

del SSN. Dai risultati si evince come sebbene una maggiore aderenza produca un aumento dei costi

farmaceutici, la riduzione dei costi relativi a visite mediche e ricoveri ospedalieri comporti una più che

proporzionale diminuzione dei costi diretti sanitari. Se si applicassero i risparmi desunti dalla

letteratura ai dati di non aderenza italiani (Fonte: Rapporto OSMED 2013), in caso di raggiungimento

di livelli almeno pari all’80%, si otterrebbe un potenziale risparmio totale annuo pari a 898 milioni € per

l’ipertensione e 522 milioni di € per la dislipidemia. Sulla base di questo, si propone l’inserimento nel

Nuovo Sistema di Garanzia (ex Griglia LEA) di un indicatore sintetico di aderenza, costruito sulla

base delle risultanze dell'analisi OSMED”, ha dichiarato Federico Spandonaro, Ricercatore Facoltà

di Economia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Presidente CREA Sanità



In sintesi, l'aderenza ai percorsi diagnostici e terapeutici rappresenta un fattore chiave di successo per

la governance del Sistema Sanitario Regionale, per l'efficienza delle cure e la sostenibilità economica.

In tale ottica è necessario un impegno di sistema per monitorare e correggere i comportamenti che

impattano sulla scarsa aderenza e l'implementazione delle tecnologie che facilitano i pazienti a seguire

il percorso di cura. La proposta dell'inserimento di un indicatore sintetico di aderenza nel nuovo sistema

di garanzia può rappresentare una opportunità di valore e di indirizzo per tutti gli attori chiave.

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