SOCIETA
Comunicato Stampa

Realizzazioni di un Momento di Illuminazione, di Ambra Guerrucci

18/02/14

Premetto che non sono mai stata una persona comune. Fin da piccola guardavo gli altri e li percepivo come alberi senza radici, persone assolutamente sconnesse dalla realtà in cui vivono, automatizzate come robot, condizionate a credere in un mondo che esiste soltanto nella loro Mente. Tutti mi definivano “strana” in quanto ero sempre felice, non mi lamentavo mai ed il mio più grande divertimento era ascoltare il ‘suono delle piante’, musica che ogni essere produce e che lo rende ciò che è...

Sono cresciuta in fretta in confronto ai miei coetanei, ho iniziato a parlare, camminare, leggere e scrivere molto più velocemente degli altri. Ho vissuto la mia intera infanzia in comunione con l’esistenza, senza una volontà personale o una personalità, mutando ogni secondo in simbiosi con la Coscienza Universale. Mi sentivo ovunque, dentro ogni essere, e vedevo in ogni cosa esistente la mia fiamma, non un’altra uguale alla mia, ma la stessa: un solo centro che fa esperienza attraverso mille personalità per creare altrettante coscienze individuali, e che arricchiscono, con il loro vissuto, la Coscienza obbiettiva fluendo in essa. Inizialmente davo per scontato che tutti vedessero ciò che ho sempre visto, ma ho iniziato a non credere più in me nel momento in cui ho scoperto che nessuno vedeva e percepiva quello che sentivo. In quell’istante mi sono convinta di essere in errore, tanto da rinchiudermi nel dolore e nel rifiuto della mia essenza. Fino ad allora davo candidamente per scontato che tutti vedessero il mondo che vedevo io, come ad esempio la realtà in cui viviamo simile ad un film, formata da tanti punti luminosi che interagiscono tra loro come in una danza, creando una sensazione d’insieme di fluidità. Poi, all’età di dieci anni, parlando con un’amica mi resi conto che non sentiva la ‘musica’ che percepivo io in ogni cosa, che non guardava il mondo con la meraviglia con cui i miei occhi lo scrutavano, e che non sentiva le altre persone come parte di Sé. Questa è una delle esperienze più devastanti che io abbia mai attraversato: tutte le mie sicurezze crollarono, la mia voglia di vivere andò scemando e si fece pesante il senso di non appartenenza a questo mondo. Uno dei momenti di illuminazione più significativi tra quelli che ho sperimentato, e che mi ha cambiato la vita, si è verificato durante una meditazione che ho sempre fatto spontaneamente fin dalla più tenera età. Stavo distesa ad osservarmi ed inizialmente ho avvertito un terremoto interiore: qualcosa mi ha scosso sin dalle fondamenta. In un solo momento la realtà che mi circondava è come collassata su se stessa, tutto mi sembrava terribilmente morto, finto, e sentendo le persone sotto casa ho provato un enorme tristezza, comprendendo che non basta essere venuti al mondo per essere vivi. In quel momento è come se una parte di me fosse morta, mi accorsi che tutte le mie convinzioni sviluppate dai dieci anni in poi, i miei pensieri, erano in realtà il prodotto di un qualcosa di esterno (ciò che poi ho chiamato Mente Collettiva) ed in quel momento mi sentii terribilmente vuota. E’ veramente difficile spiegare cosa ho provato, perché mentre da una parte avevo paura, dall’altra ero terribilmente attratta da quell’abisso, come se in un certo senso mi chiamasse verso di esso. Avevo paura perché tutto ciò che conoscevo si era rivelato una menzogna, ma al tempo stesso non sapevo che cosa avrei trovato in quel vuoto, pur quanto meraviglioso mi apparisse. Mi abbandonai. Entrai in quel vuoto e lì mi persi, annullai la mia volontà e la mia stessa personalità. Fu meraviglioso, mi sentii estrarre dallo spazio, dal tempo, poi sollevare e ad un tratto come esplodere: mi dilatai in tutta la stanza. Riuscivo a sentire le mura e gli oggetti come parte di me e sempre di più tendevo ad espandermi, fino a riempire la casa e il mio paesino percependo ogni cosa avveniva all'interno di esso. Poi, ancora mi espandevo, con moto lento e costante fino ad inglobare nel mio essere la regione, la nazione, il continente, il sistema solare, la Via Lattea, l'Universo e tutta l'esistenza. Ogni parola che io possa dire riguardo a come mi sentivo in quegli istanti non potrà mai esprimere totalmente questa esperienza: ero l'intera esistenza, ed ogni cosa scorreva in me, come un enorme coro di vibrazioni in totale armonia e perfezione. Un'infinità di conoscenze mi attraversavano, provenienti da ogni parte del cosmo, un oceano di Coscienza in cui mi ero riversata in totale beatitudine. Le stesse cose che ho provato in questa esperienza meditativa le sperimento anche al di fuori di tecniche, durante il quotidiano, quando mi immergo in me stessa qualsiasi cosa io stia facendo. Se parliamo di vuoto è facile avere paura, perché nell’immaginario collettivo è un qualcosa di oscuro, in realtà, paradossalmente, è quello che connette ogni cosa, l’eterno ed infinito nucleo di tutto ciò che esiste.

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